Hanno tra i 20 e i 40 anni, spesso con famiglie a carico e livelli alti di istruzione. Li definiscono precari “a tempo indeterminato”, perché continuamente a rischio di espulsione da un mondo di lavoro sempre più saturo e direi anche spietato.
Per i “bamboccioni” italiani c’è qualche novità. L’emendamento per la riformulazione del credito di imposta costerà 200 milioni di euro per gli anni 2008, 2009 e 2010. Sono previste 40/50 mila assunzioni al Sud. Alle imprese che nel 2008 assumeranno a tempo indeterminato giovani nelle regioni del Sud (Calabria, Campania, Puglia, Sicilia, Basilicata, Sardegna, Abruzzo e Molise) sarà concesso un credito di imposta pari al 333 euro al mese per ciascun lavoratore assunto nel triennio 2008- 2010. Per le donne lavoratrici il credito di imposta è di 416 euro. Questo emendamento, sul quale il Governo ha trovato l’accordo, è un forte incentivo per la creazione di nuova occupazione, anche femminile.
Si prevede inoltre che entro il 30 Aprile 2008 le amministrazioni pubbliche devono stabilire dei piani per la progressiva stabilizzazione dei precari in servizio con un contratto a tempo determinato e coco.co. Potranno essere assunti i lavoratori precari che abbiano lavorato per almeno 3 anni, anche non continuativi, nel quinquennio precedente al 28 Settembre 2007. Le nuove norme non saranno applicate ai lavoratori stagionali e quelle tipologie di lavoratori che verranno individuate dai contratti collettivi nazionali. Novità per i contratti a tempo determinato: non potranno superare i 36 mesi, poi sarà possibile una sola proroga. Per tutte le altre forme contrattuali nulla di nuovo.
Estesa alle lavoratrici impiegate con contratti a progetto e altre forme di lavoro parasubordinato la piena tutela in caso di maternità. I datori di lavoro dovranno concedere alle dipendenti a progetto ( e categorie assimilate) di astenersi dal lavoro durante il periodo previsto dall’art. 16 del decreto legislativo 151/ 2001.
Cristiana Lenoci – Capitanata.it