Uno degli incentivi fiscali che sono stati rinnovati con la Legge 30 dicembre 2024, n. 207 (Legge di Bilancio 2025) è il Bonus Sicurezza, spesso citato come Bonus Allarme o Bonus Antifurto.

Si tratta di un incentivo fiscale dedicato all’installazione di sistemi di sicurezza, come per esempio porte blindate, telecamere, antifurto e altri dispositivi per la protezione della proprietà e delle persone.

Il Bonus Sicurezza 2025 si concretizza nella detrazione di una percentuale delle spese sostenute; si tratta nello specifico di una detrazione IRPEF del 36% da ripartirsi in 10 quote annuali di pari importo; la detrazione può essere applicata su un limite massimo di spesa di 48.000 euro.

Grazie a questa misura fiscale, quindi, sui prezzi per un averisurentifurto casa si ottiene di fatto un risparmio superiore a un terzo della spesa.

I requisiti per beneficiare del bonus

Sono diversi i soggetti aventi diritto alla richiesta del Bonus Sicurezza 2025, fra questi infatti rientrano i proprietari (ivi compresi i “nudi proprietari”), i titolari di un diritto reale di godimento (come l’abitazione, l’uso, l’usufrutto ecc.), gli inquilini, i comodatari, i soci di cooperative divise e indivise, i soci delle società semplici e gli imprenditori individuali (limitatamente agli immobili che non rientrano tra quelli strumentali).

Possono richiedere il bonus anche il familiare convivente del proprietario, il componente dell’unione civile, il coniuge separato e assegnatario dell’immobile e anche il convivente more uxorio.

Non è necessario fare una specifica richiesta per fruire del bonus; l’ottenimento dell’incentivo infatti si concretizza al momento della dichiarazione dei redditi che può essere presentata in autonomia o con la consulenza di un CAAF o del proprio commercialista. Si ricorda che tutte le spese sostenute dovranno essere documentate tramite fatture e ricevute di pagamento.

Altro requisito fondamentale per poter usufruire del bonus è il pagamento della fattura relativa al sistema di sicurezza con un “bonifico parlante” che indichi la causale specifica, il codice fiscale del beneficiario e il codice fiscale o la partita IVA di chi ha emesso la fattura.

La detrazione, come accennato, deve essere suddivisa in 10 quote annuali di pari importo.

I benefici economici a lungo termine

L’incentivo fiscale in questione offre un risparmio concreto e immediato perché permette di ottenere uno sconto consistente (anche se spalmato su 10 anni), ma si devono considerare anche i benefici economici a lungo termine.

L’installazione di un sistema di sicurezza, infatti, può concretizzarsi in un risparmio sul premio assicurativo della polizza casa (le compagnie assicurative considerano a basso rischio gli immobili dotati di sistemi di sicurezza).

Inoltre, un sistema di sicurezza comporta anche un aumento del valore dell’immobile e ciò può risultare vantaggioso in caso di vendita.

Investire nella sicurezza domestica

Al di là del risparmio che permette di ottenere, il Bonus Sicurezza è un’opportunità interessante per dotare la propria abitazione di un moderno antifurto, garantendo una maggiore protezione dei propri beni, di sé stessi e dei propri familiari.

Lo si deve quindi considerare non tanto come una spesa, bensì come una sorta di investimento strategico sulla sicurezza domestica.

D’altra parte, come ha rivelato il recente Terzo Rapporto dell’Osservatorio sulla Sicurezza della Casa, l’89% degli italiani “considera la sicurezza domestica come una componente essenziale per vivere bene, mentre il 48% mette il furto in casa al primo posto tra i reati che teme di subire”.