La liberazione di Julian Assange, dopo l’accordo raggiunto con il governo degli Stati Uniti, è anche il risultato di una mobilitazione globale per i diritti umani, la libertà di informazione, la tutela del giornalismo di inchiesta. Assange torna libero dopo cinque anni di detenzione in Gran Bretagna in condizioni inumane, preceduti da una lunga peregrinazione internazionale, con il giornalista australiano braccato ovunque. Senza Wikileaks i cittadini di tutto il mondo non avrebbero conosciuto vicende essenziali: dalla realtà dietro la guerra in Iraq, a quella del campo di Guantanamo.
La storia di Assange conferma l’importanza di una rete di solidarietà di fronte agli abusi e alla sopraffazione da parte di quei poteri su cui l’informazione deve poter vigilare, la necessità di attivarsi contro tutte le norme che vogliono limitare, comprimere o impedire il diritto di cronaca. A cominciare da quelle già in vigore o che potrebbero essere approvate nelle prossime settimane nel nostro paese. L’Associazione Stampa Romana è mobilitata con tutte le altre organizzazioni che vogliono salvaguardare il diritto di informare ed essere informati, l’essenza dell’articolo 21 della Costituzione.
Segreteria Associazione Stampa Romana