Latina – 580 milioni di euro, di cui 125 andranno a sostenere un aumento della capacità produttiva e a costruire le competenze per il futuro: è la cifra imponente che Johnson & Johnson Innovative Medicine investirà in Italia nei prossimi cinque anni, a testimonianza del suo rinnovato impegno nel nostro Paese.
L’annuncio si inserisce all’interno di un piano strategico che ha previsto una crescita degli investimenti in Italia del 9,2% ogni anno nel periodo 2019-2023, tre volte superiore rispetto alla media del settore farmaceutico, secondo un nuovo studio di The European House – Ambrosetti. Questo si è tradotto in un incremento del 15% dell’occupazione in Italia negli ultimi cinque anni, arrivando a circa 1.400 dipendenti in tutto il Paese.
Nel panorama farmaceutico, Johnson & Johnson si distingue per la sua forte attenzione a Ricerca e Sviluppo (R&S): negli ultimi cinque anni, l’azienda ha investito quasi 50 milioni di euro in Italia (+11,7% ogni anno dal 2019). Gli investimenti in R&S favoriscono anche un forte impegno verso la ricerca scientifica nel Paese. Nel 2023, Johnson & Johnson Innovative Medicine ha gestito 114 studi clinici e collaborato con 993 centri di ricerca in Italia, offrendo un accesso alle cure a più di 5.000 pazienti.
Il sito di Latina, che rappresenta una parte importante della catena di approvvigionamento globale di Johnson & Johnson, produce più di quattro miliardi di compresse all’anno, per circa 30 prodotti diversi, e il 97% della produzione viene esportato, raggiungendo i pazienti in tutto il mondo. Il piano di investimenti consentirà un aumento della capacità produttiva di oltre il 25%, in quanto comprenderà progetti innovativi per supportare i prodotti in fase di sviluppo e nuove tecnologie di produzione, come la Flex Line, per gestire in modo più efficiente il confezionamento di piccoli lotti di produzione e una nuova linea di produzione continua che ridurrà il tempo totale di produzione end-to-end e consentirà ai farmaci di raggiungere i pazienti più rapidamente.
“Lo stabilimento Johnson & Johnson di Latina, in Italia, sta vivendo un’evoluzione significativa– ha affermato il General Manager dello stabilimento Johnson & Johnson di Latina, Jorge Lopez- in quanto stiamo potenziando le nostre capacità per servire un maggior numero di pazienti con prodotti innovativi. È stato riconosciuto come sito 4IR (Industria 4.0) dal World Economic Forum grazie al nostro impegno per l’innovazione e la sostenibilità. Questo è un momento davvero entusiasmante per il nostro sito. Abbiamo dei collaboratori molto appassionati e impegnati, che si concentrano sulla sicurezza, sulla qualità e sull’affidabilità, mentre lavoriamo per fornire farmaci ai pazienti di tutto il mondo ogni giorno”.
“Johnson & Johnson- ha aggiunto Oladapo Ajayi, Vicepresidente, Innovative Medicine Supply Chain di Johnson & Johnson- ha una presenza produttiva significativa in tutta Europa e il sito di Latina è una parte importante della nostra rete globale. Continuiamo a fare importanti investimenti nella nostra Supply Chain per supportare la crescita del nostro attuale portafoglio di farmaci e la nostra pipeline di soluzioni innovative, che ci permetteranno di continuare a fornire prodotti ai milioni di pazienti in tutto il mondo che si affidano a noi ogni giorno”.
“Dal 1975- ha ricordato Mario Sturion, Managing Director di Johnson & Johnson Innovative Medicine Italia- siamo un’azienda fortemente radicata in Italia. Con questo straordinario investimento rafforziamo il nostro impegno concreto per favorire e aumentare l’attrattività e la competitività del Paese, rafforzando la ricerca e la produzione farmaceutica di eccellenza. Confidiamo che l’innovazione continui a essere accolta e adeguatamente riconosciuta, che l’ecosistema degli studi clinici migliori e diventi più veloce e che il dialogo costruttivo tra istituzioni e industria, già intavolato dal governo, prosegua e rimanga attivo. Ogni giorno lavoriamo insieme a tutti i nostri stakeholder del sistema sanitario per contribuire allo sviluppo del settore, con l’obiettivo di portare l’innovazione ai nostri pazienti e al Sistema Sanitario Nazionale”.
“L’evento di oggi- le parole del ministro delle Imprese e del Made In Italy, Adolfo Urso– ci dimostra come il settore farmaceutico sia diventato un nuovo modello di crescita del Made in Italy, grazie agli imponenti investimenti in ricerca e innovazione. Questa crescita, trainata per il 60% dalle aziende estere, consente al tessuto produttivo locale coinvolto nella filiera di crescere altrettanto e ne favorisce l’internazionalizzazione”. “Si tratta- ha precisato l’esponente del governo- di un settore che può dare grandi soddisfazioni per aprire l’Italia al mondo e portare il mondo in Italia. L’Italia, a seguito delle elezioni europee, è diventata il paese più affidabile a livello europeo in grado di attrarre sempre di più investimenti esteri”.
“Il polo farmaceutico del Lazio ha un ruolo cruciale. È un settore che punta sulla qualità- ha detto il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca– come dimostra il livello del personale impiegato e il grande investimento nei settori della ricerca e dello sviluppo. L’obiettivo per il futuro resta quello di rafforzare ulteriormente il settore farmaceutico e biomedicale e lanciare, come progetto strutturale il Rome Technopole, anche grazie alle risorse che arrivano dal PNRR, dando così nuova linfa al settore industriale e costruendo allo stesso tempo risposte concrete ai bisogni di salute delle persone in ambito diagnostico e terapeutico”.
Il presidente della Commissione Bilancio del Senato, Nicola Calandrini, ha dichiarato che ”poter vantare sul territorio laziale la presenza di un’azienda di tale portata è di estrema rilevanza per la nostra comunità. La nostra sfida in Commissione Bilancio è quello di promuovere una diversa contabilizzazione della spesa sanitaria al fine di poter considerare una parte delle risorse destinate alla tutela della salute come investimento e non come un costo corrente. Lavoriamo, con la collaborazione di tutte le forze politiche, per raggiungere questo obiettivo, prima di tutto a livello europeo e quindi nel contesto nazionale”.
“L’annuncio di Johnson & Johnson, che investirà in Italia 580 milioni di euro nei prossimi 5 anni- ha evidenziato il presidente di Farmindustria, Marcello Cattani– è un’ulteriore prova che l’industria farmaceutica nel complesso continua a credere saldamente nella nostra Nazione. Non è un caso che la produzione abbia superato i 50 miliardi di euro, con un export di 49. Export che a Latina ha toccato i 2 miliardi nel primo trimestre 2024, +41% rispetto al 2023, consolidando la prima posizione nel Paese. In Italia poi l’occupazione farmaceutica, soprattutto di giovani e donne, continua a crescere, raggiungendo i 70.000 addetti”. “Risultati frutto di investimenti, oltre 3,5 miliardi in totale, che dimostrano il profondo radicamento sul territorio di imprese a capitale internazionale e nazionale. Con nuove regole in grado di attrarre investimenti si potrà fare ancora di più. Una strada che il governo italiano sta percorrendo- ha concluso- perché considera importante e strategico il settore delle Life Sciences”.