Scolpire nell’immaginario collettivo l’identità dei vini della denominazione, dai varietali alle bollicine: è questo l’intento del Consorzio Garda DOC, che in occasione di Vinitaly, ha presentato alla stampa Garda Wine Stories.
“Ogni anno 24 milioni di persone transitano sul territorio del grande lago – ha aggiunto Carlo Alberto Panont, Direttore del Consorzio Garda DOC – e, fra questi, più di 13 milioni vi soggiorna. Sono numeri importanti e, come Consorzio d’area, crediamo molto nella capacità che ha la nostra Denominazione di creare un forte connubio di eccellenza economica per un lifestyle Garda tra turismo e vino”.
Nel corso della conferenza Eugenio Pomarici di Cirve (Centro Intedipartimentale per la Ricerca in Viticoltura ed Enologia) dell’Università di Padova ha dato qualche anticipazione sullo studio “Situazione competitiva, opportunità e minacce e proposta di elementi strategici per l’evoluzione dell’offerta Garda DOC”, che verrà presentato nel corso del convegno del 6 giugno, finalizzato a delineare un quadro conoscitivo completo del sistema produttivo della Denominazione di Origine Controllata Garda.
“Nel 2023 – ha sottolineato Eugenio Pomarici – circa 2.124 ettari sono stati rivendicati per la produzione di Garda DOC. Sebbene tale valore sia ancora piuttosto contenuto, si registra una tendenza in crescita, con un numero di ettari che è triplicato rispetto al 2016. Nel 2023 la varietà prodotta in maggiori quantità è stata la Garganega, seguita da Pinot Grigio e Chardonnay; insieme hanno rappresentato quasi l’80% delle uve atte a Garda DOC”.
Questa tendenza è dunque in linea con le esigenze dei consumatori moderni, i cui consumi si sono spostati verso vini bianchi caratterizzati da maggiore freschezza e leggerezza. Lo studio, che verrà presentato nella sua interezza nel corso di “Garda Wine Stories”, ha l’obiettivo di documentare l’organizzazione della produzione e le relazioni con il mercato, nonché restituire un’analisi approfondita della posizione competitiva del sistema produttivo Garda DOC.