BORDEAUX – Da tempo il farmacista ospedaliero non è più solo il “dispensatore” del farmaco nelle strutture di cura, ma ha assunto funzioni e ruoli da autentico protagonista nella gestione appropriata delle terapie e dell’organizzazione sostenibile delle cure. Ma da Bordeaux, dove si è appena concluso il 28° Congresso della European Association of Hospital Pharmacists con oltre tremila esperti di settore provenienti da tutto il mondo, questa figura professionale è stata rilanciata come “sentinella” dello stato di salute degli stessi Sistemi sanitari nazionali in una fase di grande innovazione che coincide con nuove legislazioni europee nell’ambito del farmaco, nuovi regolamenti sui dispositivi medici, e con l’arrivo di terapie (risolutive) ad altissimo costo. “Oggi il farmacista ospedaliero è più che mai figura chiave nel garantire la salute dei cittadini, nell’assicurare un costante monitoraggio del farmaco, e nell’essere ponte in una fase di transizione in cui le terapie vengono valutate anche in chiave di sostenibilità ambientale”, commenta Arturo Cavaliere, presidente SIFO, “Sono tutti passaggi nevralgici ed avvengono proprio nell’edizione in cui la presenza SIFO all’evento annuale europeo è più rilevante che mai. Da tempo in Italia la nostra società scientifica è promotrice di riflessioni ampie e strategiche sulla sanità, e da oggi ci sentiamo anche la responsabilità di portare nel nostro Paese alcuni dei temi centrali del dibattito europeo”.
I TEMI CENTRALI DEL CONGRESSO EUROPEO
Quali sono questi “temi centrali”? Sostenibilità, governance del farmaco (alla luce delle proposte di direttive COM.2023-192 e COM.2023-193), farmacovigilanza e sicurezza delle terapie, effettivo dialogo multidisciplinare, coinvolgimento dei pazienti in tema di aderenza e sicurezza: sono state oltre ottanta le sessioni che hanno occupato i delegati convenuti per il Congresso europeo. “Sono stati tre giorni di lavori intensissimi, frutto di mesi di lavoro del board Eahp e del suo comitato scientifico”, è la considerazione proposta da Piera Polidori, rappresentante italiana nel Board dell’Associazione europea. “Sicuramente l’approfondimento che ha fatto da spina dorsale a tutto l’evento è stato quello della sostenibilità dell’assistenza sanitaria, che ha indicato una nuova direzione di marcia per tutta la professione. Gli ambiti su cui i farmacisti ospedalieri possono oggi fare la differenza sono anche quelli che garantiscono alle strutture ospedaliere di partecipare della grande mobilitazione sull’ambiente, contribuendo così a creare non solo una ‘cultura della sostenibilità’, ma proprio realizzando una sanità che sia a basso impatto, che non produca Co2, che partecipi ad indirizzare verso una logistica rispettosa dell’ambiente e ad una ricerca che sia intelligente verso le molteplici sue ricadute”. Da EAHP quindi il primo messaggio è che si deve produrre salute non solo con farmaci e devices, ma anche con comportamenti macro-organizzativi che contribuiscano a creare un “ambiente sano”, presupposto di una più diffusa salute sociale.
LA PRIMA CRITICITA’: CARENZA E INDISPONIBILITA’ DI FARMACI E DISPOSITIVI
Ma EAHP si è espresso anche sulle criticità in atto. Il tema delle carenze e delle indisponibilità dei farmaci e dei dispositivi, in primis è stato al centro del Congresso in quanto la problematica è diffusa e sentita in tutto il Continente. Non a caso il presidente EAHP; Andras Sule, lo ha citato come una delle grandi criticità da affrontare come professione a livello continentale e sempre Piera Polidori fa parte dell’executive Steering group on Shortages and Safety of MEdicinal Products dell’EMA, proprio in rappresentanza dell’EAHP. A Bordeaux è stata anche presentata una survey – Results of EAHP’s 2023 shortages survey – che “ ha confermato che le carenze di medicinali e dispositivi medici, continuano ad aumentare e quindi rappresentano una criticità ed una minaccia per la salute pubblica in tutta Europa”. Tutti i medicinali ne sono interessati, con antimicrobici e farmaci oncologici in testa e le cause principali sono rappresentate dalla carenza di API, da problemi di produzione e dalle catene distributive. Per quanto riguarda i dispositivi medici le carenze sono anche influenzate dai prezzi e dalle gare, che nel futuro ingenerano nuovi timori per l’introduzione del nuovo Regolamento Europeo sui Dispositivi Medici. Nella Survey, EAHP identifica nell’azione dei farmacisti ospedalieri come rilevante a supporto dei sistemi e dei pazienti, proprio per il ruolo di monitoraggio e valutazioni del rischio. In questo senso è stata particolarmente significativa la presentazione del poster sul progetto Drughost, portato a Bordeaux da Mery La Franca (come prima firmataria). “Abbiamo avuto l’onore di portare ad EAHP quanto stiamo facendo sul territorio nazionale con un progetto davvero innovativo”, ha detto La Franca, “Il tema delle carenze ed indisponibilità è per noi di SIFO un tema che monitoriamo in modo estremamente attento e Drughost – che si occupa di indisponibilità – risulta un fiore all’occhiello. Oggi siamo i primi a livello europeo ad aver sviluppato un progetto su questo argomento cosi critico e complesso, e lo stiamo facendo in collaborazione con l’Agenzia del farmaco, a riprova di un modello che è partito dalla società scientifica in forte relazione con l’istituzione di riferimento. A conferma dell’importanza del progetto possiamo dire che oggi le segnalazioni di indisponibilità di farmaci così come sviluppate da Drughost sono particolarmente attenzionate anche dagli altri colleghi europei”.
L’IMPORTANZA DELL’INFORMAZIONE
Tra i tanti i temi e le tante esperienze, da EAHP è anche emerso un messaggio conclusivo: i farmacisti ospedalieri devono farsi carico del loro essere “sentinella” anche comunicando con più continuità i risultati del proprio lavoro e della propria ricerca. Messaggio che Carlo Polidori, professore di farmacologia presso l’Università di Camerino, rilancia dal suo osservatorio privilegiato: è infatti componente dell’Editorial Board dello European Journal of Hospital Pharmacy. “Devo dire che stiamo assistendo a una importante presa di coscienza”, precisa Carlo Polidori, “Non è infatti sufficiente fare e fare bene, perché oggi occorre più che mai far conoscere la propria attività ed avere coscienza di come l’informazione contribuisca a migliorare i sistemi sanitari. E’ quindi essenziale – conclude Polidori – che i nostri professionisti si prendano anche la responsabilità di uno sviluppo di informazione corretta, comprensibile ed utile. In particolare in Italia i farmacisti ospedalieri pubblicano ancora in modo limitato i risultati dei loro progetti e delle loro attività. La mia presenza all’interno dell’Editorial Board da oggi ha quindi l’obiettivo di divenire stimolo a tutti i colleghi italiani affinchè si prendano la responsabilità di pubblicare prima di tutto su una rivista internazionale che li rappresenta e poi, in ricaduta, sugli altri strumenti specialistici e generalistici che sono a disposizione”.
GIORNATA MONDIALE E STATEMENTS DELLA FARMACIA EUROPEA
Responsabilità diffuse, ruolo sempre più preciso e definito, farmacisti ospedalieri come “sentinella” di un sistema sanitario globale: ciò che è emerso da Bordeaux delinea una professione che affronta il presente e il futuro con nuovo slancio. “E lo facciamo – sottolinea Piera Polidori – anche forti di una scelta che abbiamo preso insieme, quella di lanciare per il 27 marzo di ogni anno la Giornata della Farmacia Ospedaliera, un’ottima occasione per diffondere i valori e che la nostra professione sa di doversi assumere per garantire salute ai cittadini e alle nazioni europee”. E quali saranno i contenuti della Giornata Mondiale (che non sarà solo europea, ma che ha già registrato l’adesione di Usa, Australia e Nuova Zelanda)? Implicitamente quelli già compresi negli European Statements of Hospital Pharmacy, un documento pubblicato nella primavera del 2014 e che proprio quest’anno compie 10 anni: “Riferirci agli Statement Europei è per tutti noi motivo di responsabilità e orgoglio”, conclude Maria Ernestina Faggiano, tesoriere SIFO e coordinatrice della delegazione SIFO a Bordeaux, “Già dieci anni fa i nostri Statement erano un documento avanzatissimo che poneva il paziente al centro delle attività. Gli Statements sottolineavano l’importanza di perseguire le ‘sette cose giuste’ nel contesto terapeutico ospedaliero: il paziente giusto, il farmaco giusto, la dose giusta, la via di somministrazione giusta, il tempo giusto, l’informazione giusta e la documentazione giusta, temi che SIFO aveva fatto suoi in tempi velocissimi. Oggi, proprio in concomitanza con la Giornata mondiale del farmacista ospedaliero riteniamo essenziale rilanciare quel documento per assicurare al SSN ed ai cittadini italiani il massimo dell’attenzione alla salute del singolo ed alla efficiente sostenibilità del sistema delle cure”.