L’Intelligenza Artificiale ridefinisce i ruoli e posiziona gli esperti a livello superiore
L’emergere dell’intelligenza artificiale generativa sta rivoluzionando il panorama del cloud, promuovendo la specializzazione in settori altamente tecnologici che richiedono notevoli investimenti di capitale e hardware specializzati. Questa tendenza alla trasformazione è caratterizzata dalla separazione strutturale dei vari componenti – dividendo le funzioni software del cloud per migliorare l’intercambiabilità e l’adattabilità.
Questo non solo modifica il lavoro quotidiano degli esperti cloud, ma ne eleva anche lo status all’interno dello stack di sviluppo del software. Con l’AI l’automazione delle attività di routine, tradizionalmente gestite dagli ingegneri cloud, libera il loro tempo permettendogli di concentrarsi su funzioni più intricate e intellettualmente stimolanti, più in alto nello stack. Oltre alla manutenzione ordinaria, gli ingegneri possono ora dedicare più tempo alla complessità della progettazione di soluzioni innovative, all’ottimizzazione delle prestazioni e alla risoluzione di problemi particolarmente impegnativi. La sinergia tra l’intelligenza artificiale e l’ingegneria del cloud sta spingendo i professionisti verso una nuova era di creatività e risoluzione dei problemi nel panorama del cloud in continua evoluzione.
I costi di uscita saranno al centro di una crescente attenzione da parte dei clienti e di chi è interessato al settore
Nel 2023, il lock-in del cloud è diventato un tema importante, tanto che la Competitions and Markets Authority del Regno Unito ha recentemente avviato un’indagine sul settore delle infrastrutture cloud proprio sull’argomento. Possiamo aspettarci che i costi di uscita diventino un argomento ancora più caldo nel 2024: con un numero sempre maggiore di aziende che si affidano a velocità elevate e basse latenze per ottenere buoni risultati, gli alti costi di uscita costituiscono sempre più un ostacolo all’innovazione.
Oggi le aziende hanno molti workload cloud e ognuno di essi ha requisiti leggermente diversi, che. possono essere soddisfatti meglio adottando un approccio multi-cloud e multi-provider, ma gli alti costi di uscita impediscono alle aziende di implementare questa strategia in modo efficace. L’attenzione dovrebbe essere rivolta alla revisione e all’adeguamento delle pratiche standard dei provider di Cloud, in modo che il settore nel suo complesso possa rispondere all’evoluzione della domanda dei clienti e, in ultima analisi, fornire un servizio migliore.
I fornitori di cloud devono garantire la sostenibilità in un contesto di incertezza economica
In un contesto di incertezza economica, le aziende possono essere portate a privilegiare l’efficienza dei costi rispetto alla sostenibilità. Tuttavia, è fondamentale riconoscere che, anche nel breve termine, trascurare la sostenibilità può avere conseguenze a lungo termine. Secondo una ricerca pubblicata dalla Cornell University, “entro il 2025 si prevede che i data center consumeranno il 20% dell’elettricità globale ed emetteranno fino al 5,5% delle emissioni di carbonio del mondo[1]”. Quando i legislatori agiranno inevitabilmente per rispondere a queste preoccupazioni, potremmo vedere regolamenti, tasse, tariffe, misure non tariffarie o sussidi utilizzati come leve per ridurre le emissioni di anidride carbonica.
“Trovare un equilibrio tra progressi tecnologici, realtà economiche e responsabilità ambientale rappresenta una sfida cruciale per i fornitori di cloud. Nell’affrontare questo delicato equilibrio, il settore non solo deve investire nell’efficienza, ma anche promuovere soluzioni sostenibili che risuonino con le priorità in evoluzione delle aziende e della comunità globale. Che si tratti dell’uso di energie rinnovabili, di iniziative di compensazione delle emissioni di anidride carbonica o di altre pratiche consapevoli, l’impegno a costruire un’infrastruttura cloud sostenibile giocherà un ruolo fondamentale nel plasmare il futuro del settore e nel promuovere una crescita tecnologica responsabile”, ha affermato John Bradshaw, Director of Cloud Computing Technology and Strategy EMEA di Akamai Technologies.
Il cloud si sta avvicinando all’Edge
La migrazione delle risorse più vicine all’Edge è uno strumento fondamentale nell’evoluzione del cloud computing e deriva dalla crescente esigenza dei clienti di accedere più rapidamente e in più luoghi alle loro applicazioni o piattaforme. Ricerche precedenti hanno dimostrato che anche un ritardo di X millisecondi può comportare un calo del traffico dell’y%; lo spostamento verso l’Edge avvicina i workload ai loro utenti.
Il futuro dell’architettura cloud richiede precisione nel posizionamento delle risorse per soddisfare la crescente domanda di servizi efficienti e reattivi. Per navigare in questo terreno in evoluzione, i fornitori di cloud dovranno facilitare attivamente la gestione dinamica delle risorse, enfatizzando la flessibilità e la reattività nel nostro ambiente informatico sempre più distribuito.
Lo spostamento di una maggiore quantità di cloud computing verso l’Edge implica anche una gestione efficiente dei dati. La priorità sarà sempre più l’elaborazione e la gestione dei dati il più vicino possibile alla loro origine, riducendo la necessità di una trasmissione estesa delle informazioni ad altri centri. Questo approccio non solo migliora l’efficienza, ma affronta anche le sfide normative e di conformità associate al trasferimento dei dati, offrendo un ambiente informatico più sicuro e semplice.