• | Il 53,2% dei pet parent in Italia crede, erroneamente, che una dieta vegetariana non possa essere adatta ad un cane |
• | Non è vero che l’alitosi è causata solo dall’alimentazione, ma è dovuta anche a una scarsa igiene dentale. In Italia è emerso che circa il 50% dei proprietari di cani non si preoccupa regolarmente delle cure dentali dei propri amici a quattro zampe |
• | Non esistono razze aggressive per natura: i fattori scatenanti sono molteplici, ma tutti esulano dalla razza o dalla specifica conformazione anatomica dell’animale |
Quando ci si prepara ad accogliere un nuovo membro della famiglia, la felicità è spesso accompagnata da dubbi e domande e lo stesso accade quando il nuovo arrivato è un amico a quattro zampe. All’inizio non si sa come comportarsi e si tende ad ascoltare i consigli di amici e parenti che, però, il più delle volte non solo sono soggettivi, ma sono dei veri e propri falsi miti.
Ecco perché Edgard & Cooper viene in soccorso di tutti coloro che stanno per aprire le porte di casa a un nuovo pet e di tutti gli amanti dei cani, sfatando alcuni falsi miti sugli amici a quattro zampe: da quelli che riguardano l’età dell’animale fino a quelli relativi all’alimentazione e ai “dispetti” di Fido.
Il cane è un animale carnivoro
Gli amici a quattro zampe possono seguire una dieta carnivora, ma i cani sono animali onnivori. Il merito è del loro apparato digestivo che, evolvendosi nel corso degli anni, permette loro di digerire e assimilare anche le sostanze nutritive di alimenti come cereali, legumi, frutta e verdura. Non solo, nonostante in Italia più di 1 proprietario su 2 (53,2%)* creda che una dieta completamente vegetariana non sia adatta a un cane, come emerso da uno studio condotto da Edgard & Cooper, gli amici a quattro zampe possono in realtà seguire anche un’alimentazione vegetale. L’importante è assicurarsi di scegliere un prodotto completo e bilanciato, che grazie al giusto mix di ingredienti possa garantire tutti i nutrimenti di cui un cane ha bisogno. Inoltre, è fondamentale usare le giuste accortezze, iniziando con dei “meat free day” o integrando i pasti a base di ingredienti vegetali, prevedendo almeno quattro giorni di transizione tra un piano alimentare e l’altro. In caso di necessità particolari o problemi di salute del cane, comunque è sempre bene affidarsi a veterinari nutrizionisti per verificare che la dieta identificata rispecchi le sue effettive esigenze.
Esistono razze più aggressive per natura
Niente di più falso. L’aggressività del cane, infatti, dipende da un’errata educazione, dalle esperienze di vita, dai traumi subiti o da altri fattori scatenanti, come una scorretta interazione con l’animale. Alcune razze, in alcuni casi, possono risultare più intimidatorie a causa delle caratteristiche fisiche o delle loro dimensioni, ma nessun amico a quattro zampe, grande o piccolo che sia, nasce più aggressivo di un altro.
Se il cane scodinzola è felice
Quando il cane è felice scodinzola, vero, ma la gioia non è l’unica emozione a provocare il movimento della coda. Lo scodinzolio, infatti, può essere associato a diversi stati d’animo, compresa l’ansia, la trepidazione o la paura, ed è quindi importante imparare a interpretare questo comportamento e valutare caso per caso prima di saltare a conclusioni affrettate.
I cani piccoli amano stare in appartamento, ma per un cane grande è necessario un giardino
Il benessere di un amico a quattro zampe non dipende tanto dalla tipologia della casa in cui vive, quanto dagli spazi che ha a disposizione e dall’attività motoria che compie quotidianamente. L’importante, per il suo bene, è non lasciarlo chiuso tra le mura domestiche tutto il giorno, indipendentemente dalla taglia, perché questo potrebbe influire negativamente sul suo stato d’animo e sulla sua salute. Che ci sia un giardino o meno, quindi, è buona regola fargli trascorrere del tempo all’aria aperta, giocando insieme e facendo almeno mezz’ora di movimento ogni giorno. In Italia, circa il 18% dei proprietari di cani ammette che il proprio cane svolge meno di 30 minuti di attività fisica al giorno*.
L’alitosi è causata solo dall’alimentazione
La dieta del proprio amico a quattro zampe non è l’unico fattore a determinare l’alitosi. Il problema, infatti, è dovuto anche e soprattutto ai residui di cibo che, indipendentemente dalla tipologia, rimanendo tra i denti, nella placca e nel tartaro portano alla formazione di batteri dall’odore molto sgradevole. Per prevenire il problema è quindi fondamentale prendersi cura dell’igiene orale del cane, aspetto che spesso viene tralasciato anche dai padroni più amorevoli: secondo il sondaggio condotto da Edgard & Cooper, infatti, quasi 1 proprietario su 2 (49,8%)* non se ne preoccupa regolarmente. Dando agli amici a quattro zampe prodotti come gli stick dentali, meglio se con ricette a basso contenuto calorico e con una conformazione che assicuri una extra durata di masticazione, è possibile aiutarli a prevenire la formazione della placca. Ad aiutare sono anche le crocchette, che, grazie alla loro consistenza e all’attrito con i denti, aiutano a rimuovere la placca durante la masticazione.
Se il naso del cane non è umido vuol dire che l’animale è malato
Un falso mito che causa inutili allarmismi. Un naso secco non è infatti sinonimo di malattia, ma può essere semplicemente la conseguenza di una ridotta idratazione, del vento, del freddo o, al contrario, delle temperature particolarmente elevate o di una lunga esposizione al sole. A destare maggiori preoccupazioni dovrebbero essere invece sintomi più gravi, come rigonfiamenti, irritazioni o la presenza di sangue.
Il cane fa i dispetti se viene lasciato a casa da solo
Quando si rincasa dopo aver lasciato il proprio amico a quattro zampe da solo tra le mura domestiche, può capitare di trovare alcune sorprese spiacevoli: dalla carta igienica fatta a pezzi alla pipì sul tappeto, passando per scarpe e ciabatte rosicchiate. Molti credono che si tratti di dispetti, ma in realtà spesso si tratta di comportamenti che l’animale utilizza per sfogare la propria ansia da separazione, soprattutto all’inizio, quando non è abituato all’assenza del padrone. Se si lavora fuori casa o si dovrà lasciare Fido da solo, quindi, è meglio prepararlo in modo graduale, iniziando l’addestramento cambiando stanza della casa per qualche ora, trasmettendo calma e tranquillità prima di allontanarsi e creando un ambiente sicuro1.
1 anno di un cane corrisponde a 7 anni umani
Molti credono che 1 anno di vita canina corrisponda a 7 anni umani, ma si tratta di uno dei falsi miti più diffusi quando si parla di amici a quattro zampe. Non esistono infatti evidenze scientifiche in merito e la credenza è data dal fatto che, in media, un cane vive fino a 10 o 13 anni e che dagli 8 o 9 viene considerato un esemplare anziano. In realtà, a influire sulla crescita e sull’aspettativa di vita sono diversi fattori, compresa la dimensione: i cani più grandi, infatti, invecchiano prima di quelli piccoli, che hanno un’aspettativa di vita maggiore.