A Jazz’Inn l’innovazione culturale e sociale si unisce all’innovazione tecnologica
per dare nuova vita ai borghi italiani e rilanciare un’economia che riporta i territori al centro
tra sostenibilità e nuove visioni possibili.
Scanno – Sono intense le giornate di slow dating nel borgo di Scanno durante questa settima edizione di Jazz’Inn 2023, organizzato dalla Fondazione Ampioraggio, in cui i 45 case givers incontrano investitori e possibili partners per scandagliare nuove opportunità di business e agevolare relazioni, ma anche ricercare suggestioni e idee. Non un semplice incrocio fra domanda e offerta, ma una continua riflessione che già in queste prime tre giornate ha messo al centro i borghi, il loro futuro sostenibile attraverso l’innovazione e il coinvolgimento dei giovani.
Destinazioni Motivazioni è titolo di questa prima tappa del living lab, ad indicare che “da una forte motivazione è possibile parlare e confrontarsi sull’innovazione anche in luoghi meno facilmente raggiungibili come il piccolo borgo nel cuore dell’Abruzzo” – come ha affermato durante la prima giornata la Presidente della Fondazione Ampioraggio Giovanna Ruggiero. E proprio da Scanno sta partendo con nuovo slancio un movimento verso la rigenerazione dei centri cosiddetti “minori”, che qui diventano invece il cuore pulsante di un tangibile e concreto fermento economico. Certa di questo potenziale insito nei borghi, la Fondazione Ampioraggio si impegna da anni nella costruzione di un ecosistema che faciliti reti lunghe e network proattivi sviluppando tutti i 17 punti degli SDG dell’ONU, proprio partendo dal sedicesimo sull’implementazioni delle partnership, “conditio sine qua non” della sostenibilità in tutte le sue sfaccettature.
Un dato sopra a tutti porta a riflettere sull’importanza dello sviluppo e della valorizzazione delle economie dei centri urbani interni. Con il 55% del territorio italiano composto da borghi con annessi parchi naturali e aree protette (fonte Legambiente) si coglie quanto questo patrimonio ambientale, archeologico e storico-culturale, presente in ogni regione del nostro Paese, possa facilmente essere una chiave di volta per le economie dei territori e per la crescita del PIL italiano. Negli open talk di queste prime giornate e nei tavoli di lavoro è emerso come cercare di sostenere e sviluppare una nuova imprenditorialità necessariamente di lungo termine, indiscutibilmente più lenta rispetto all’esperienza di start up tecnologiche che hanno dominato l’inizio di questo fenomeno, e secondo nuove logiche di costruzione di reti e nuove modalità sostenibili, diventi cruciale. All’interno di questo contesto nascono nuove professioni e con l’implementazione dello smart working nel post covid, lo spostamento dalla città per lavorare in contesti più piccoli è diventato un fenomeno di rilievo, che sta arginando lo spopolamento dei borghi.
Quella su cui ci sta confrontando nel Jazz’Inn di Scanno è una rigenerazione che parte dal cuore dell’Italia focalizzata sulla revisione e l’ampliamento di strutture e servizi per la cultura, per il sociale, per l’impresa, per il turismo. Una visione fatta di prossimità e di recupero di cui fanno parte alberghi diffusi, residenze d’artista, campus universitari, accademie delle arti e dei mestieri, residenze per l’assistenza agli anziani, strategie di turismo delle esperienze lento e diversificato, ma anche la ripresa di un’economia rurale locale e sostenibile e una ristorazione che la segue di pari passo.
Invitalia, ad esempio, tra i protagonisti del talk della prima giornata, con il suo programma Resto al Sud incentiva e sostiene da cinque anni questa tendenza, con dati che ne dimostrano l’efficacia e un risultato che, nei primi quattro anni, mostra come il 15% delle domande pervenute arrivino da chi torna al sud o da chi va al sud, quindi anche dal nord o dall’estero.
Domani alle 18:00, nell’Open Talk dal titolo “I borghi del futuro: aree minori o luoghi di rigenerazione?” si parlerà di opportunità e di innovazione applicata alla sostenibilità di queste fondamentali aree interne. Sul palco dell’auditorium saliranno il Presidente Associazione Città del Vino Angelo Radica, Daniela Bianchi, Segreteria generale FERPI, Daniele Napoleone, Project manager Engage Spa, Rosanna Mazzia, Presidente Associazione Borghi Autentici d’Italia, Giovanni Mastrogiovanni, Sindaco di Scanno, Guido Fabbri, Direttore generale Geosmartcampus, Liborio Furco, Presidente Gal Elimos, Marco Pisanu, Presidente Unione Comuni Marmilla. Insieme a loro anche Alfonso Santoriello, Componente CTS MIC certificazione Unesco Via Appia, tra i case givers degli ultimi due giorni, per raccontare anche questa importante candidatura all’iscrizione nell’elenco dei luoghi patrimonio dell’umanità.