Prosegue il trend positivo per il mercato dell’auto in Italia, che a maggio con 149.411 immatricolazioni registra una crescita del 23,1% rispetto allo stesso mese del 2022 (121.349 unità), segnato invece da una flessione del 15%. Nei primi cinque mesi le auto immatricolate salgono a 702.339 unità, in crescita del 26,1% rispetto alle 557.031 del periodo gennaio-maggio 2022.
Nel mese, seppur in miglioramento rispetto ad aprile, rimane sottotono il mercato delle auto ECV, con le BEV al 4,1% del totale e le plug-in al 4,7%, che portano a 8,8% la quota complessiva delle ECV a maggio rispetto al 7,9% di aprile.
Il lento cammino dell’elettrico ritarda il processo di decarbonizzazione, che invece richiederebbe interventi su più fronti, a partire da quello fiscale con la revisione dell’imposizione sulle auto aziendali in uso promiscuo che giocano un ruolo centrale nella diffusione della mobilità a zero emissioni. “L’esame del DDL Delega per la riforma fiscale, entrato nel vivo del dibattito parlamentare, è l’occasione per riservare un ruolo fondamentale alla revisione della fiscalità dell’auto, come prevedono gli emendamenti proposti da UNRAE e presentati da diversi deputati della commissione Finanze della Camera, che ringraziamo per averne condiviso l’urgenza e l’opportunità, auspicando con forza una rapida e integrale approvazione” sottolinea il Presidente dell’UNRAE Michele Crisci.
Le misure richieste dall’UNRAE riguardano, in particolare: l’introduzione di aliquote differenziate per la detraibilità dell’IVA in base alle emissioni di CO2 (100% per la fascia 0-20 g/Km, 80% per la 20-60 g/Km e 50% per quelle > 60 g/Km); l’aumento del tetto di deducibilità dei costi dei veicoli di nuova immatricolazione parametrandolo alle fasce di emissione di CO2 sopra citate; riduzione a tre anni del periodo di ammortamento.
È necessario, inoltre, recuperare i ritardi accumulati sul fronte delle infrastrutture di ricarica: “Il 9 giugno – ricorda Michele Crisci – scadono i termini per la presentazione dei progetti per la realizzazione di colonnine di ricarica pubbliche da parte degli operatori, è un’occasione da non perdere, i tempi sono molto stretti, mancano solo 8 giorni per la presentazione dei progetti
e dopo la loro approvazione e la concessione dei finanziamenti, dovranno essere realizzati nell’arco di soli 12 mesi. Ci auguriamo che tutti i soggetti coinvolti, pubblici e privati, facciano tutto il necessario per rendere operativo questo provvedimento”.
Sullo stesso fronte, il Presidente dell’UNRAE si augura che sia giunta, finalmente, in dirittura di arrivo l’emanazione da parte del MIMIT delle norme per l’acquisto e l’installazione di colonnine di ricarica da parte di privati e condomini,
“senza dimenticare – aggiunge Crisci – la necessità di intervenire su una politica infrastrutturale ad ampio raggio e di orizzonte lungo anche per il rifornimento di idrogeno, in linea con la nuova direttiva AFIR”.
“Il percorso verso l’obiettivo delle zero emissioni – prosegue Crisci – si può accelerare riformulando gli incentivi all’acquisto di autovetture a basse emissioni, innalzando i tetti di prezzo e includendo tutte le persone giuridiche con bonus a importo pieno, ma su questi temi siamo ancora in attesa che il Governo ci faccia conoscere la destinazione dei 272 milioni avanzati dagli incentivi 2022 e ci indichi una data per la convocazione del Tavolo Automotive”.
L’analisi della struttura del mercato del mese, sotto il profilo degli utilizzatori, mostra una crescita per tutti i canali di vendita. I privati, seppur in crescita a doppia cifra, in maggio si fermano al 53,5% perdendo 5,7 punti (stessa quota dei primi 5 mesi). Le autoimmatricolazioni nello stesso mese salgono all’8,3% di share (-2,3 p.p.), stabili all’8,8% nel cumulato. Il noleggio
a lungo termine in maggio cresce di 2 punti e arriva a rappresentare oltre 1/4 delle immatricolazioni totali, grazie all’ottima performance delle Top (25,8% in gennaio-maggio).
Prosegue il recupero del noleggio a breve termine che raggiunge nel mese il 7,4% (+1,2 p.p.), 6,3% nei 5 mesi. Le società salgono leggermente in quota, al 5,6% nel mese e nel cumulato.
Tra le alimentazioni, il motore a benzina recupera un paio di decimali e arriva al 28,6% (27,8% nel cumulato, con +0,5 p.p.), il diesel sale di un decimale al 19,5% (19,6% nel cumulato).
Il Gpl si porta all’8,4% (8,8% nei 5 mesi) e il metano si ferma allo 0,1% nel mese e nel cumulato.
Le auto BEV recuperano leggermente quota rispetto al mese di aprile, fermandosi comunque al 4,1% (3,7% nei 5 mesi), le PHEV rappresentano il 4,7% delle preferenze (4,5% in gennaio- maggio). Nel complesso le auto ECV rappresentano in maggio l’8,8% del mercato. Le vetture ibride rappresentano il 34,7% delle preferenze (35,4% nel cumulato), con un 10,3% per le “full”
hybrid e 24,4% per le “mild” hybrid.
L’analisi della nuova segmentazione mostra in maggio un forte ridimensionamento di quota delle berline del segmento A, al 9,2%, e una riduzione dei SUV dello stesso segmento (all’1,7%).
Parallelamente cresce la share delle berline e dei SUV del segmento B, rispettivamente al 19,5% e 28% del totale. Fra le medie (seg. C) e medio-grandi (seg. D), si incrementa la quota sia delle berline (rispettivamente al 5,5% e 1%) che dei SUV (rispettivamente al 20,8% e 6%). Nell’alto di gamma crescono i Suv all’1,8% del mercato, mentre retrocedono leggermente le berline allo 0,2%; infine le station wagon rappresentano il 3,8% del totale, gli MPV l’1,6% e le sportive lo 0,9%.
Dal punto di vista delle aree geografiche, in aprile il Nord Est, grazie alla spinta del noleggio, conferma la leadership coprendo 1/3 delle immatricolazioni totali (+1,6 p.p.). Il Nord Ovest perde oltre 1 punto al 29,1% di share, il Centro Italia guadagna 1,7 punti al 23,9% del totale, l’area meridionale scende al 9,2% e quella insulare al 4,5%.
L’analisi delle immatricolazioni di maggio per fascia di CO2 riflette l’andamento nel mese di auto BEV e PHEV: la fascia 0-20 g/Km rappresenta il 4,5% del mercato, il 4,1% la fascia 21-60g/Km (rispettivamente 4,0% e 4,1% nel cumulato). La fascia 61-135 g/Km rappresenta il 62,9% (64,0% in gennaio-maggio), mentre la quota delle vetture da 136 a 190 g/Km si assesta al 24,7%
e quella della fascia oltre i 190 g/Km al 2,0% (rispettivamente 24,4% e 1,9% nei primi 5 mesi).