Pescara – Prosegue in regione Abruzzo il Progetto ‘Percorso regionale per l’implementazione della medicina di precisione nei territori italiani‘, creato dal gruppo APMP-Associazioni Pazienti, insieme per il diritto alla Medicina Personalizzata in oncologia (https://apmp.info per maggiori informazioni), con il supporto di Roche e in collaborazione con Deloitte, con l’obiettivo di promuovere il corretto utilizzo della medicina di precisione in oncologia sul territorio locale e nazionale.
Il secondo evento dell’iniziativa, che prevede una serie di tavoli di confronto in sei regioni italiane, volti a favorire la connessione di stakeholder chiave quali Clinici, Istituzioni regionali, Management Sanitario e referenti delle Associazioni di Pazienti del gruppo APMP, è stato ospitato a Pescara.
Secondo i dati più recenti, nel 2019 sono stati diagnosticati circa 7.800 nuovi casi di tumore maligno a carico di cittadini residenti in Abruzzo, numeri in linea con la media nazionale, che si traducono in un tasso di incidenza pari a 6 nuovi tumori per 1.000 abitanti.
Il numero delle nuove diagnosi è in costante aumento per molteplici fattori, tra cui la diffusione degli screening o di altre forme di diagnosi precoce di alcuni tumori (es. mammella, colon-retto ecc.), l’aumento dell’aspettativa di vita e i costanti miglioramenti negli anni di sopravvivenza dal momento della diagnosi.
La Regione Abruzzo ha da poco approvato il ‘Documento tecnico di definizione del modello di Rete Oncologica Regionale’ e istituito il Comitato di coordinamento regionale della Rete Oncologica. Questo segna l’inizio di un percorso di implementazione di nuovi servizi sanitari a cui la regione sta lavorando affinché possa offrire ai propri pazienti un radicale cambiamento, attraverso il quale punta a dare una maggiore importanza alla Rete Oncologica Regionale. Inoltre, nel documento tecnico, è prevista la creazione del Molecular Tumor Board, che sarà quindi istituito a breve.
L’adozione delle Linee di indirizzo da parte della regione Abruzzo in questo senso è un tassello fondamentale verso un’organizzazione più omogenea delle Reti Oncologiche secondo il principio di determinare un sistema integrato di promozione della salute, diagnosi precoce e presa in carico globale dei pazienti.
La Rete, nell’ottica di affrontare la complessità dei bisogni delle persone affette da tumore, rappresenta un modello organizzativo che assicura la presa in carico del paziente mettendo in relazione professionisti, strutture e servizi che erogano interventi sanitari e sociosanitari nel rispetto della continuità assistenziale e dell’appropriatezza clinica e organizzativa.
Al tavolo di lavoro in Abruzzo hanno partecipato il Dottor Giordano Beretta, Direttore UOC Oncologia Medica, ASL 3 Pescara- PO Pescara, Presidente Fondazione AIOM, Past President AIOM e Componente Comitato Tecnico- Scientifico Fondazione IncontraDonna, il Dottor Maurizio Brucchi, Direttore Sanitario ASL 4 Teramo e la Professoressa Fiamma Buttitta, Responsabile UOS Diagnostica Molecolare e Tecniche Speciali in Anatomia Patologica, UOC Anatomia Patologica, ASL 2- PO SS. Annunziata- Chieti e Coordinatore POET Intergruppo Patologie Oncologiche Ereditariamente Trasmesse SIAPeC.
Presenti anche la Dottoressa Katia Cannita, Direttore UOC Oncologia Medica, ASL 4 Teramo, la Dottoressa Sara Di Bella, Referente La Lampada di Aladino ETS, la Dottoressa Anna Lisa Gentile, Dirigente medico UOC Oncologia, ASL 2- PO San Pio da Pietrelcina- Vasto e PO F. Renzetti- Lanciano e la Dottoressa Maria Rita Liaci, Referente Salute Donna Onlus- Salute Uomo.
Hanno inoltre portato il proprio contributo il Professor Antonio Marchetti, Direttore UOC Anatomia Patologica, ASL 2- PO SS. Annunziata- Chieti e Coordinatore PMMP Patologia Molecolare e Medicina Predittiva, SIAPeC, il Professor Luciano Mutti, Direttore UOC Oncologia, ASL 1- PO San Salvatore- L’Aquila, l’Ingegner Camillo Odio, Responsabile Servizio Flussi Informativi e Sanità Digitale, Regione Abruzzo e il Professor Enrico Ricevuto, Responsabile UOSD Assistenza Oncologica Territoriale, ASL 1- PO San Salvatore- L’Aquila.
La Dottoressa Katia Cannita, Direttore UOC Oncologia Medica, ASL Teramo, ha affermato che ‘l’obiettivo della Rete Oncologica appena istituita in Regione Abruzzo è quello di porre i pazienti al centro e di garantire un’equità di accesso alle cure tramite risposte adeguate da parte della Regione, in modo tale che tutti possano avere gli stessi diritti. Il Molecular Tumor Board sarà sicuramente un valore aggiunto perché consentirà di andare oltre l’attuale pratica clinica. Siamo fiduciosi che questo risultato possa rappresentare un grande passo in avanti per tutti i nostri pazienti’.
Il Professor Antonio Marchetti, Direttore UOC Anatomia Patologica, ASL 2- PO SS. Annunziata- Chieti e Coordinatore PMMP Patologia Molecolare e Medicina Predittiva, SIAPeC, ha sottolineato che ‘la medicina di precisione si è evoluta notevolmente negli ultimi anni, permettendo lo sviluppo di farmaci specifici a bersaglio molecolare. Sono attesi ulteriori progressi nella medicina di precisione, in cui numerosi marcatori dovranno essere testati con tecnologie innovative, permettendo un notevole sviluppo dal punto di vista tecnologico ed organizzativo sul territorio regionale. È necessario un incremento della formazione di tutte quelle professionalità in ambito medico che sono coinvolte nella medicina di precisione, che dovranno essere coordinate sia a livello regionale che nazionale, per una medicina di precisione sempre più personalizzata per i pazienti’.
Inoltre, il Dottor Giordano Beretta, Direttore UOC Oncologia Medica, ASL Pescara- PO Pescara e Presidente Fondazione AIOM, ha evidenziato che ‘le Associazioni Pazienti hanno un ruolo importante perché possono stimolare le Istituzioni ad attivarsi il più rapidamente possibile. La loro presenza è fondamentale per aiutare i clinici ad ottenere ciò che è necessario per partire con un percorso di presa in carico personalizzato per i pazienti’.
A tal proposito la Dottoressa Sara Di Bella, referente per La Lampada di Aladino ETS, ha dichiarato che ‘le Associazioni Pazienti dovrebbero essere coinvolte nei processi decisionali delle Istituzioni in quanto conoscono le diverse realtà regionali e possono fornire, accogliendo i bisogni espressi dai pazienti, spunti su cui ragionare per l’ottimizzazione dei processi già in essere o per la creazione di nuovi percorsi condivisi. Per i pazienti abruzzesi è importante che venga definito il percorso per poter accedere alla migliore terapia di precisione disponibile per le diverse patologie, a partire dall’adenocarcinoma del polmone’.
‘È fondamentale che questo percorso venga standardizzato a livello regionale, reso il più semplice, agile e veloce possibile- ha concluso- sia per i pazienti ma anche per i clinici. Le Associazioni di Pazienti potrebbero rendersi disponibili all’ottimizzazione dei percorsi, dando voce alle criticità riscontrate dai pazienti sul territorio e promuovendo l’informazione dei pazienti e dei caregiver sul tema della medicina di precisione e sulle attuali disponibilità nella propria Regione’.
L’oncologia di precisione per percorsi di cura personalizzati ed efficaci
I successi della ricerca scientifica- nel campo della genetica, genomica e biologia molecolare- da una parte, e quelli della scienza dei dati dall’altra, stanno trasformando la prevenzione, la diagnosi e il trattamento dei tumori. Negli ultimi anni abbiamo assistito all’affermazione dell’oncologia di precisione, un approccio al tumore a partire dalle sue caratteristiche genetiche e molecolari, diverse per ogni individuo e indipendenti dalla sede anatomica dove la malattia si sviluppa.
L’oncologia di precisione si è inoltre evoluta a oncologia personalizzata, un approccio che mette al centro l’individuo e non solo il suo tumore. L’obiettivo è quindi quello di integrare tutte le informazioni di chi convive con la malattia- dalla genetica allo stile di vita, dal genotipo all’ambiente in cui vive- per individuare un percorso di cura il più aderente possibile alle esigenze di ogni singola persona, dal punto di vista terapeutico e della qualità di vita.
Il gruppo APMP
Alla luce di queste considerazioni, 12 Associazioni di Pazienti attive nel campo dell’oncologia (Acto Italia Alleanza contro il Tumore Ovarico ETS, Europa Donna Italia, Europa Uomo Italia Onlus, F.A.V.O. – Federazione Italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia, La Lampada di Aladino ETS, Fondazione IncontraDonna, IPOP Onlus- Associazione Insieme per i Pazienti di Oncologia Polmonare, Associazione PaLiNUro- Pazienti Liberi dalle Neoplasie UROteliali, Salute Donna Onlus- Salute Uomo, WALCE Onlus- Women Against Lung Cancer in Europe e UniPancreas Associazione Onlus) si sono impegnate a collaborare insieme affinché il diritto alla medicina personalizzata venga riconosciuto dalle Istituzioni.
L’obiettivo finale è quello di permettere l’accesso più ampio possibile a questo nuovo approccio terapeutico. Il Gruppo, denominato APMP- Associazioni Pazienti, insieme per il diritto alla Medicina Personalizzata in oncologia, con il supporto di Roche, dopo aver enfatizzato l’importanza dell’oncologia personalizzata nel Libro Bianco della medicina personalizzata in oncologia (2021), ha dato inizio al progetto APMP & Regioni con cui si impegna a continuare a lavorare insieme attraverso l’avvio di un percorso di sei tavoli di lavoro regionali, con l’obiettivo di sensibilizzare la corretta implementazione della medicina di precisione in oncologia su tutto il territorio nazionale.
Il percorso regionale
Il progetto coinvolge sei regioni lungo la penisola italiana. Si è partiti lo scorso 21 marzo dalla Sicilia, per poi arrivare al secondo appuntamento in Abruzzo e quindi procedere nelle altre Regioni, Lombardia, Campania, Piemonte e Lazio. Al termine degli eventi, sarà realizzato un report con le evidenze raccolte che sarà presentato ai decision-maker (tecnici e politici a livello regionale/nazionale) durante un evento nazionale.
I tavoli di lavoro regionali stanno aprendo ad un dialogo costruttivo tra i diversi stakeholder quali Clinici, Management Sanitario, Istituzioni regionali, referenti delle Associazioni di Pazienti del gruppo APMP e della Rete Oncologica Regionale, il cui contributo risulta essere essenziale per definire le criticità e best practice al fine di co-creare nuove proposte operative da rivolgere alle Istituzioni nazionali, portando all’attenzione le diverse realtà regionali in vista di una futura discussione costruttiva, con l’obiettivo finale di ottenere dei risultati concreti in termini di miglioramento nell’adozione della medicina di precisione in campo oncologico.