CATANIA – Dall’idea al progetto; dal progetto al cambiamento attraverso l’architettura contemporanea. Sono tre le tavole che si propongono questo obiettivo, frutto del lavoro degli studenti dell’SDS Architettura di Siracusa e del Di3A (UniCt), con il contributo di architetti esperti resident e visitors nel workshop “Mənd It – Ricucire lembi urbani”, promosso dall’Ordine e dalla Fondazione degli Architetti PPC della provincia di Catania. Oggetto di studio le aree dismesse della Circumetnea nei Comuni di Adrano, Biancavilla e Santa Maria Di Licodia, i cui risultati sono stati messi in mostra a gennaio – presso il centro fieristico “Le Ciminiere” di Catania. Una galleria che rimarrà aperta al pubblico per i prossimi 3 mesi.
Processo di rinaturalizzazione e nuovo ecosistema sono al centro dell’idea pensata per il territorio di Adrano, attraverso un nuovo rapporto con la natura che favorisca la raccolta e la gestione delle acque. Un messaggio chiaro per la prevenzione dal rischio idrogeologico, prevedendo uno sviluppo territoriale su scala domestica – attraverso spazi che favoriscano l’interazione – e una scala infrastrutturale che incentivi la mobilità green. “Salamandra verde” – questo il nome del progetto – è un lavoro minuzioso realizzato dagli studenti Sabrina Anna Argirò, Antonino D’Agate, Elisa Falcone, Corinne La Rocca, Dario Mirabella, Simone Procaccianti, Fabiana Raciti, Miriam Severino e Alessia Tomaselli. A supportarli i tutor Eleonora Ingiulla e Salvatore Leanza, con il prezioso contributo del visitor Francisco Leiva e dei resident Francesca Castagnetto e Fernanda Cantone.
“Ferrovilla”, invece, il percorso lineare immaginato dal team di Biancavilla, che andrebbe a sostituire la linea ferrata interrata. Nel prospetto emerge la presenza di alcuni nodi cruciali su cui sviluppare opere e interventi che diano vita a un parco lineare su cui s’intersechino tracciati pedonali e verdi, pensati quale “valvola di sfogo” per le acque meteoriche. A impreziosire lo studio la presenza del visitor Piero Bruno e dei resident Fabrizio Foti e Carlo Palazzolo, a sostegno di un folto gruppo. Tutor: Andrea Allegra, Marialaura Calogero, Matteo Pennisi, Arianna Vittoria Scalzo. A completare la squadra: Gabriele Ascia, Roberta Cerruto, Saverio Cristaldi, Sara Jerbi, Alessia Navarria, Simone Palermo, Anna Petralia, Chiara Rinaldi, Santi Manuel Scalia, Husmand Toluian, Giuseppe Tomasello e Federica Ursino.
Otto i punti principali su cui sviluppare altrettante opere di architettura contemporanea individuati da “Messa in Sicurezza”, che ha acceso i riflettori su Santa Maria di Licodia. Un progetto che ha tenuto conto della morfologia e urbanistica del territorio, caratterizzato da dislivelli e da un’accentuata presenza di abitazioni sull’area di intervento. Per questo sono state pensate architetture in grado di collegare la città anche a livelli diversi. La riqualificazione della linea ferrata verrebbe completata da aree e piazze di sosta green. L’elaborato è frutto del lavoro di Marina Calì, Giulia Caruso, Lorena Caruso, Federica Dell’Elba, Melania Gentile, Francesca Nicotra, Roberta Pinazzo, Rachele Raciti, Costanza Scarcipino, Giada Ullari e Carola Percolla. A coadiuvarli i tutor Valeria Bruno, Cristina Elena Francesca Licciardello e Graziano Testa. Visitor e resident rispettivamente Vincenzo Riso e Luigi Pellegrino.
«Scopo del workshop – afferma il vicepresidente dell’Ordine Giovanni Lucifora – è operare su territori ormai abbandonati e degradati, offrendo alla comunità e alle Amministrazioni idee e nuove opportunità attraverso l’architettura». Risultato frutto di un percorso durato quasi un anno, «attraverso sopralluoghi e passeggiate propedeutiche – spiega la presidente della Fondazione Eleonora Bonanno – un “seme” per dimostrare che l’architettura contemporanea di qualità è possibile anche nella nostra provincia, anche grazie alla preparazione e alle idee innovative dei giovani».
«Siamo molto sensibili al tema della rigenerazione degli spazi abbandonati, consapevoli che, attraverso interventi mirati, possono rappresentare un’occasione per rilanciare il nostro territorio, economicamente e socialmente», dichiara il sindaco di Biancavilla Antonio Bonanno. A fargli eco l’assessore al GAL, al PNRR e al Patrimonio di Adrano Pietro Sciacca, «fiducioso nella possibilità di avviare una serie di lavori che favoriscano la mobilità dolce e il turismo integrativo».
Tra gli altri enti patrocinanti: Regione Siciliana, Ance Catania, INU (Istituto Nazionale di Urbanistica) sezione Sicilia, Soprintendenza dei Beni Culturali della provincia di Catania, DICAr (Dipartimento Ingegneria Civile e Architettonica dell’Università di Catania), FIAB (Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta), ARPA, Ente Parco dell’Etna, Città Metropolitana di Catania, SDS Architettura Siracusa, DI3A, Consiglio Nazionale APPC, FAS (Federazione Architetti Sicilia), Ordine e Fondazione degli Ingegneri della Provincia di Catania, AIAPP, InArch Sicilia e INBAR.
L’incontro è stato moderato dalla giornalista Marta Silvestre.