Parole di Giustizia 2022. Una città per pensare. Diritti e libertà nello spazio urbano. Il diritto che rende il mondo abitabile e civile. E siccome il mondo cambia, anche tumultuosamente, il diritto deve tenerne il passo: evolversi nelle categorie, nel linguaggio, nella sensibilità, per regolare aspetti fondamentali del vivere sociale e collettivo offrendo risposte a esigenze inedite. L’organizzazione dello spazio urbano riflette i valori e le priorità che caratterizzano una comunità e un ordinamento; l’osservazione di quello spazio fa emergere visioni politiche, svela contraddizioni, smaschera disuguaglianze.
E alla città, a una città per pensare, è dedicata questa edizione di Parole di Giustizia, promossa dall’Associazione studi giuridici Giuseppe Borrè insieme al Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Urbino Carlo Bo e a Magistratura democratica, con il patrocinio, tra gli altri, dell’Associazione nazionale magistrati.
Da giovedì 20 ottobre, con le anteprime nei licei, il filo del discorso attraverserà tre città diverse – Urbino, Pesaro e Fano – dipanandosi per quattro giorni tra aule universitarie e scolastiche, auditorium e biblioteche.
Urbino vedrà l’apertura ufficiale del Festival giovedì 21 ottobre alle 15 nell’Aula Rossa di Palazzo Battiferri, in Via Saffi 42 e la chiusura il mattino di domenica 23 ottobre, nel Salone del Trono Palazzo Ducale, con la lectio magistralis “Il diritto alla città” di Salvatore Settis, che parlerà di al cospetto di una magnifica Città ideale.
<Parole di Giustizia sarà un’occasione di riflessione e discussione collettiva, con il contributo di magistrati, avvocati, architetti, urbanisti, sociologici, ricercatori, docenti, giornalisti, scrittori> affermano le organizzatrici Marina Frunzio e Chiara Gabrielli del Dipartimento di Giurisprudenza di Uniurb. <Un festival itinerante e un po’ irrequieto – come irrequieto dovrebbe sempre essere il pensiero – guidato da un’ambizione: discutere di giustizia con i cittadini e non per i cittadini. Una ricerca da fare insieme, senza presunzioni e certezze, oltrepassando muri e confini, nel nome dell’impegno civile. Meglio di noi l’ha detto Gianni Rodari: Abbiamo parole per vendere, parole per comprare, parole per fare parole. Andiamo a cercare insieme le parole per pensare>.
Il programma completo su https://www.paroledigiustizia.it/