Osservatorio di American Express e BVA Doxa
- Secondo l’indagine, mentre il 54% delle aziende ha fatto ricorso allo smart working durante la pandemia, il 98% ha almeno un canale di comunicazione digitale come un sito o un’app e il 52% ha rivisto i processi interni finalizzati alla trasformazione digitale, ben l’83% non utilizza alcun canale eCommerce
- Questi risultati evidenziano l’importanza di accompagnare la spinta alla digitalizzazione innescata dalla pandemia favorendo lo sviluppo di competenze specifiche e l’accesso alle risorse digitali
- L’impegno di American Express va proprio in questa direzione, con diverse iniziative concrete come la piattaforma B4B, b4b.smart-business.it, sviluppata per aiutare le aziende nella crescita digitale
Roma – Mentre gli ultimi due anni hanno visto un’evoluzione verso una maggiore digitalizzazione delle aziende italiane, un nuovo Osservatorio di American Express e BVA Doxa ha messo in luce che ci sono ulteriori opportunità per promuovere la trasformazione digitale tra le PMI. L’indagine, condotta su figure apicali di 300 piccole e medie imprese italiane operanti in diversi settori tra cui agricoltura, manifattura, commercio e servizi e su tutto il territorio nazionale, offre una fotografia sul livello di digitalizzazione delle nostre aziende.
Il passaggio delle PMI allo smart working e il bisogno di nuove modalità di networking
Durante la pandemia, aziende e professionisti hanno continuato a operare soprattutto grazie allo smart working, una modalità di lavoro ben poco utilizzata prima della crisi. Secondo lo studio American Express/BVA Doxa, tra il 54% delle PMI intervistate che hanno dichiarato di utilizzare lo smart working, il 48% ha iniziato ad utilizzare questa modalità per via della epidemia, mentre solo il 6% del campione aveva già programmato di implementare il lavoro agile prima della crisi.
Accanto alla massiccia adozione dello smart working, il 52% delle aziende ha rivisto anche i processi interni finalizzati alla digital transformation, mostrando così una forte propensione ad un cambio di passo verso il digitale, mentre il 37% ha aderito a nuovi servizi dedicati al networking per stabilire contatti che aiuterebbero a supportare il proprio business, percentuale, quest’ultima, che ha un grande margine di miglioramento. Due terzi delle aziende dichiara infatti di non far parte di nessun consorzio o rete di imprese ed in particolare appare bassissimo il collegamento con i consorzi di ricerca scientifica e tecnologica, che riguarda solo il 5% delle PMI.
Maggiori opportunità di crescita per l’e-Commerce
Anche l’utilizzo dell’e-Commerce risulta al momento contenuto, nonostante il 48% degli intervistati (il dato sale per le aziende manifatturiere e agricole) abbia dichiarato di svolgere attività di export e che il 19% sia intenzionato a farlo in futuro. Infatti, solo il 17% delle aziende italiane fa ricorso al commercio elettronico; 2 aziende su 10 sono però interessate ad implementare il commercio online, e il dato raddoppia se si considerano le aziende operanti nel commercio.
Le PMI abbracciano i social media, ma c’è spazio per un’ulteriore digitalizzazione
Per accelerare la digital transformation è fondamentale incrementare gli investimenti dedicati alla tecnologia. Secondo quanto dichiarato dalle imprese, il 60% alloca meno di 10.000 euro l’anno per le dotazioni digitali (escludendo le spese per l’hardware), da 10.000 a 20.000 euro nel 30% dei casi. Una forte spinta all’innovazione riguarda solo l’8% delle PMI, che investe oltre 30.000 euro l’anno.
Gran parte di questi investimenti in tecnologia vengono però dedicati alla gestione digitalizzata dei documenti, nel 70% dei casi, ai social media per il 62%, quindi in generale a voci “necessarie” più che strategiche. A seguire, gli investimenti vengono destinati all’e-Government e alle interazioni online con le PA (51% delle aziende), alla cybersecurity (50% delle PMI, quindi solo 1 azienda su 2, nonostante gli attacchi informatici siano aumentati lo scorso anno1) e alle tecnologie cloud (40% degli intervistati). I social media sono anche considerati dal 64% delle aziende gli strumenti digitali più utili.
Va meglio invece con la presenza in rete delle aziende: il 98% delle PMI ha infatti almeno un canale di comunicazione digitale, come un sito aziendale, un’app o un profilo social. In particolare il 96% ha un sito o un’app aziendale, e il 68% un profilo social, che però vengono utilizzati prevalentemente per far conoscere il proprio brand e i propri servizi piuttosto che per le transazioni con i clienti e per attività orientate alla loro fidelizzazione. Probabilmente è per questa ragione che il canale social più utilizzato dalle PMI è Facebook (91%), seguito da Instagram (36%), mentre Linkedin si ferma al 28%, e YouTube rimane ancora periferico (4%). Permane però ancora un 11% di imprese prive di un sito Internet.
Quasi un’azienda su due (44%) ha invece fatto investimenti in campagne digital (es. display, banner, pubblicità su motori di ricerca, video in stream), e per oltre due terzi (36%) si tratta di un’esperienza recente, fatta negli ultimi 2 anni, mentre un ulteriore 13% è interessato a fare comunicazione digital.
“Gli ultimi due anni hanno accelerato la digitalizzazione delle aziende – sia piccole che grandi – ma la nostra ricerca dimostra che per le PMI ci sono ulteriori possibilità di portare avanti questo processo. Il nostro Osservatorio mostra chiaramente che le PMI italiane hanno bisogno di supporto per accedere a tecnologie, servizi e competenze digitali core che occorrono per accelerare l’evoluzione che hanno iniziato, che rappresenta una grande opportunità nel percorso verso il recupero della competitività e della crescita. Vogliamo porci come abilitatore di questa trasformazione, fornendo anche attraverso piattaforme digitali strumenti e servizi a valore aggiunto, in particolare consulenza e formazione e un supporto alle strategie di crescita, per aiutare le aziende a digitalizzarsi, e quindi a sviluppare il proprio business in Italia, ma anche all’estero,” ha dichiarato Carolina Gianardi, General Manager e Vice President di American Express Global Commercial Services Italia.
Le piattaforme American Express supportano la trasformazione digitale delle PMI italiane
Grazie al modello “closed loop” del Gruppo, American Express è in grado di mettere in contatto clientela business ed esercenti. Per questo motivo e per favorire l’evoluzione digitale, la divisione Global Commercial Services di American Express ha dato vita alla piattaforma B4B, b4b.smart-business.it, dove le PMI possono beneficiare di uno spazio dedicato per promuovere la propria attività e i propri servizi e proporre offerte indirizzate alla più ampia community di clienti business di American Express, incrementando il proprio business e stabilendo sinergie commerciali.
Attualmente solo 1 PMI su 10 utilizza i marketplace per vendere i propri prodotti e servizi. L’indagine ha però rilevato un interesse delle aziende intervistate rispetto a questo tipo di piattaforme digital, da cui le PMI si aspettano soprattutto un supporto alla gestione aziendale (21%), nell’accrescimento del business (16%), ovviamente nel percorso di digitalizzazione (15%) e nell’ottimizzazione delle procedure (15%).
Sempre nella direzione di sostenere la digitalizzazione delle PMI, American Express Global Commercial Services ha lanciato Digitize PMI, digitizepmi.it, una nuova sezione all’interno della piattaforma B4B che nasce proprio per aiutare le piccole e medie imprese ad avviare o accelerare il proprio percorso di innovazione. Questa sezione raccoglie soluzioni e servizi offerti in partnership con aziende e startup del mondo digitale, che mettono a disposizione delle PMI italiane nuovi asset e competenze per favorire la digitalizzazione, compiendo così un primo passo verso l’internazionalizzazione.
Digitize PMI di American Express permette, ad esempio, di accedere ai servizi di Alibaba, Shopify, Isendu. In questo modo le PMI possono espandere il proprio business su nuovi mercati, approfittando delle potenzialità di Internet per vendere ed acquistare online, per un commercio realmente globale. La piattaforma consente, inoltre, di gestire la propria reputazione e migliorare la presenza del brand in rete, presidiando oltre 125 piattaforme online con webiEngage di webidoo e aumentando la propria visibilità attraverso l’advertising digitale.
Fondamentale anche l’aspetto legato all’accesso alle innovazioni tecnologiche e alla formazione: Digitize PMI permette alle aziende di accedere a specifici corsi, come quelli sviluppati da player partner come Talent Garden per organizzare il lavoro da remoto.
1 Secondo il report “Navigating New Frontiers”, lo studio annuale sulla cybersecurity di Trend Micro pubblicato a Marzo 2022, nel 2021 l’Italia è stato il paese più colpito dagli attacchi malware in Europa