"Sicuramente non è in atto alcuna stangata, non c’è nessun incremento dei prezzi al consumo che possa giustificare un termine del genere”. Lo ha detto il Ministro delle Politiche Agricole, Paolo De Castro, in conclusione dei lavori del seminario “Tra mediterraneo e WTO” organizzato a Polignano a Mare (BA), il 28 agosto 2007 presso l’Hotel Covo dei Saraceni, dall’Unione Generale Coltivatori CISL. “C’è certamente un piccolo aumento – ha detto De Castro – dei prezzi di base dei prodotti agricoli. Io dico meno male perché non c’era un aumento del grano e di altri prodotti agricoli da anni. C’è una fiammata dovuta ad una crescita della domanda internazionale, in particolare della Cina che ha portato su alcuni prezzi dei cereali e del latte, in particolare latte in polvere. L’aumento dei prezzi è figlio più dell’aumento del petrolio, dell’energia, dei trasporti o di altri servizi che non della materia prima che impatta per percentuali bassissime. Nel caso della pasta secca di primo peso non si arriva al 5-10%, ma se ci spostiamo su prezzi di pasta più alti – pasta fresca, all’uovo, pasta particolare – si arriva a meno del 2-3%. Gli aumenti – ha sottolineato – non sono giustificati dall’aumento dei prezzi della materia prima”.
Il ministro si è soffermato sulla conferenza nazionale del mondo agricolo voluta dal Governo. “Un momento di coinvolgimento di tutta la parte agricola alimentare del Paese – ha detto al seminario della UGC presieduto dal Presidente nazionale Franco Verrascina, alla presenza dei delegati provenienti UGC da tutte le regioni – con tre forum su competitività, legame al territorio, sicurezza alimentare per concludersi in una conferenza nazionale del mondo agricolo–alimentare, del lavoro, della cooperazione, dell’industria”. Secondo De Castro, “è alle porte un ulteriore passo avanti di un processo di sviluppo, che non è fatto solo di problemi ma anche di tanti casi di successo e vitalità che vedono presenza negli stati esteri, capacità d’impresa e di fare qualità, di legare il prodotto al territorio. L’obiettivo è far gioco di squadra. Abbiamo coinvolto tutti gli assessori all’agricoltura nazionali. Si sono messi d’accordo per articolare al nord, al centro ed al sud, la presenza dei tre forum nazionali che raccoglieranno le proposte che confluiranno nel momento finale a Roma. Anche la Puglia è candidata, e probabilmente a Bari ci sarà il forum nazionale sulla sicurezza alimentare – ha annunciato – vista l’attualità dell’istituzione dell’Agenzia nazionale a Foggia”.
A proposito della recente istituzione da parte del Governo della Agenzia nazionale sulla sicurezza alimentare in Puglia, il ministro ha affermato che si tratta di “una cosa di alto profilo, un centro di coordinamento”. De Castro ha però evidenziato che affinché diventi un successo per il territorio “manca la consapevolezza di quel che è, perché ci si immagina una struttura con centinaia di dipendenti. La sede europea di Parma, quindi di 27 paesi – ha fatto rilevare – ha poche decine di persone; si arriva appena a 150. La sede nazionale di Foggia sarà il focal point. Non immaginiamo fuochi d’artificio. Sarà una piccola sede, penso che i 500 mq messi a disposizione dall’Università vadano più che bene. Ci sarà bisogno di tecnologia e intelligenza. Di volta in volta, sulla base dei problemi sulla sicurezza alimentare per cui verrà chiamata, ci sarà un coordinamento per fare in modo che Foggia possa parlare con il suo comitato con un\’unica voce, in modo che passi la pratica a Parma in maniera coordinata. La competenza sulla sicurezza alimentare – ha aggiunto De Castro al seminario dell’UGC – rimane al Ministero della Salute, perché questa è la volontà politica. Presso il Ministero della Salute c’è il direttore generale per la sicurezza alimentare che sarà il referente amministrativo del focal point di Foggia. Un’intelaiatura che non deve creare – si è augurato il ministro – una messianica attesa di chissà quali truppe, bandi di gara e lavori”.