Facendo seguito ai Suoi interventi alle due Camere del Parlamento (25 – 26 marzo scorso) il Forum desidera esprimerLe, innanzitutto, apprezzamento per l’impegno complessivo sin qui messo in atto dal Governo; così come sottoporre – certi della Sua attenzione – alcuni elementi di riflessione su punti cruciali in vista delle future manovre per il “dopo emergenza”.
Abbiamo apprezzato e condividiamo le scelte adottate per salvaguardare la salute della nostra popolazione attraverso azioni prioritarie, necessarie e urgenti.
Abbiamo apprezzato la volontà del Governo di mettere a disposizione degli italiani strumenti concreti per evitare che il momento emergenziale incida gravemente sulle condizioni economiche di persone, famiglie, aziende, lavoratori e dell’intera collettività.
Nei Suoi interventi, indicando le sfide del futuro, Ella ha detto che «i prossimi provvedimenti dovranno semplificare il nostro sistema, la nostra Pubblica Amministrazione, la nostra burocrazia, per dare impulso a investimenti pubblici e privati. Sarà cruciale superare le rigidità strutturali che hanno impedito di dispiegare tutto il potenziale del Paese, ad esempio nel settore dell’edilizia e delle opere pubbliche. È fondamentale garantire che il sistema Paese sia sempre più preparato a sostenere situazioni di emergenza».
Il Forum non può che condividere. Così come ritiene sia condivisibile la presa d’atto della necessità che le relative linee di azione debbano essere declinate ora e subito, onde evitare che il “dopo emergenza” si trasformi in un non pianificato progetto strategico in cui capitali e interessi soggettivi più o meno legittimi rischino di prevalere su ciò di cui oggi dobbiamo tenere in primaria considerazione: il Bene Comune.
Crediamo che la grande sfida della pandemia imponga il coraggio di mettere in discussione il nostro modello di sviluppo per attivare, sin d’ora, strumenti di rilancio economico basato sulle opere pubbliche realmente necessarie al nostro Paese (messa in sicurezza dell’esistente e rivitalizzazione delle aree abbandonate), un new deal che rispecchi i veri bisogni della collettività. Dopo questa crisi epocale, non potremo più continuare a seguire dinamiche economiche voraci, spietate, distruttive, ma piuttosto abbracciare una visione etica, l’unica che – suggeriscono grandi economisti come il Premio Nobel Amartya Sen – potrebbe davvero garantirci un futuro dignitoso e pacifico. E riteniamo che ogni forma di sburocratizzazione degli iter di spesa debba sempre tener conto della sicurezza dei lavoratori, della loro dignità, dell’applicazione dei CCNL e di una lotta serrata al caporalato e al lavoro nero.
Per questo riteniamo che la Sua dichiarazione «sarà cruciale superare le rigidità strutturali che hanno impedito di dispiegare tutto il potenziale del Paese, ad esempio nel settore dell’edilizia e delle opere pubbliche» debba tradursi nell’indirizzo di arrestare il consumo di suolo e orientare tutto il comparto edile verso il riuso dei suoli urbanizzati, l’unica chance possibile per collegare economia, occupazione, benessere sociale e tutela ambientale.
Per valutare l’urgenza improcrastinabile di tale indirizzo basti considerare che:
- sul versante italiano in Senato le Commissioni congiunte Agricoltura e Ambiente hanno da tempo sospeso la trattazione di una necessaria definizione normativa formulata dal Forum mediante una Proposta di Legge, di cui vorrà trovare i punti salienti sintetizzati in calce alla presente lettera;
- sul versante europeo la proposta di Direttiva per la protezione dei suoli è stata ufficialmente ritirata dalla Commissione nel maggio 2014 dopo ben otto anni di infruttuose negoziazioni.
Queste considerazioni chiariscono l’urgenza di voler portare alla Sua attenzione la necessità che le future deliberazioni nel settore dell’edilizia e delle opere pubbliche siano improntate ad alcuni prioritari obiettivi:
- la messa in sicurezza e riqualificazione energetica degli edifici degli anni cinquanta e sessanta (e oltre);
- la progettazione e l’avvio di un piano per il recupero delle migliaia di borghi e centri storici in via di abbandono (o già deserti);
- la riconversione di aree industriali in nuovi quartieri urbanisticamente autonomi destinati prioritariamente alle classi sociali più deboli, attraverso l’adozione di un grande “piano casa” a consumo di suolo zero;
- la sostituzione delle tante reti idriche “colabrodo” in un ambito strettamente pubblico della gestione dell’acqua;
- la messa in sicurezza di ampie aree soggette a rischio idrogeologico, comprese demolizioni ove necessarie;
- la bonifica delle migliaia di aree inquinate, trasformandole in boschi urbani;
- la messa in sicurezza di strade, ponti e gallerie della rete principale e non;
- l’attuazione di un grande piano di cablaggio dei territori pedemontani e montani;
- il sostegno all’agricoltura ecocompatibile.
Se così fosse, allora tutte le “anime” che compongono il Forum nazionale saranno al Suo fianco, incoraggiando e sostenendo le Sue scelte con ogni mezzo a loro disposizione.
Siamo consapevoli che, passata l’emergenza, vivremo mesi e anni impegnativi: un tempo che dovremo, tutti assieme, definire attraverso una visione di lungo termine, capace di individuare le migliori strategie per coniugare progresso e benessere ambientale, sociale e economico; strategie nuove e sostenibili che guardino alla realtà odierna «con gli occhiali di oggi e non di 10 anni fa», come da Lei molto opportunamente ricordato in sede di Consiglio Europeo lo scorso 27 marzo riferendosi criticamente allo strumento del MES, il Meccanismo Europeo di Stabilità.
Il nostro Paese è di nuovo chiamato a fare da “apripista”, mostrando con coraggio la capacità di visione per far sì che questa dolorosa esperienza, oltre i lutti e i danni economici, rechi frutti di nuovo benessere e coesione sociale a tutti i nostri connazionali, di oggi e di domani.
Le auguriamo buon lavoro, illustre Presidente, perché i difficili impegni di Governo possano essere portati avanti con forza e massima chiarezza.
Le saremo, infine, grati se vorrà disporre che il nostro Forum riceva ogni possibile conferma circa gli indirizzi che il Governo intenderà indicare alle forze economiche e sociali del nostro Paese.
Con considerazione e viva cordialità.
A nome dell’intero Forum nazionale Salviamo il Paesaggio:
Cristiana Mancinelli Scotti e Alessandro Mortarino
Nota: il Forum Salviamo il Paesaggio è una Rete civica nazionale formata da oltre mille tra associazioni e comitati e da decine di migliaia di singoli aderenti.