Roma – «Non è possibile iniziare un percorso di ricostruzione post-coronavirus, che ci farà rientrare in 20 anni dagli investimenti, con l’ombra di un commissariamento. Il Mes non ci garantisce di procedere senza i problemi contabili delle vecchie regole del Patto stabilità. «Il commissario Ue Valdis Dombrovskis ha tenuto a precisare che appena possibile torneremmo al Patto così com’è. È inaccettabile. Mario Draghi ha detto che in tempi di guerra non si pensa al debito. Sacrosanto. Ma allora dobbiamo avere la rassicurazione che non stiamo sospendendo le regole per soli due-tre anni e poi ci ritroveremo la Troika in casa». Lo dice il Vice Ministro dell’Economia e delle Finanze, Laura Castelli, in un’intervista a La Stampa.
Rispondendo ad una domanda sull’aumento dei miliardi a garanzia delle leve finanziarie di Cdp, prosegue «la politica deve scegliere come utilizzare bene le leve per sostenere le aziende italiane con strumenti che hanno moltiplicatori importanti, usati in tutto il mondo. Dobbiamo avere tutti in testa che le imprese hanno bisogno di liquidità. Ora». E sulle aziende strategiche «è necessario dotarsi di una struttura per la golden power a tutela dei nostri asset. Non è escluso che vengano presi a modello strutture già esistenti in altri Paesi europei».