Rendere coerente l’esercizio professionale con le competenze acquisite nel corso degli anni; una profonda revisione dei percorsi didattici alla luce della nuova epidemiologia della popolazione e della necessità improcrastinabile di avere infermieri specializzati; l’approvazione dell’intesa sugli ospedali di Comunità– già all’ordine del giorno della conferenza Stato-Regioni – il riconoscinento dell’Infermiere di Famiglia e maggiori investimenti che consentano gli infermieri di lavorare al massimo delle loro potenzialità. Sono solo alcuni dei punti della mozione approvata oggi dal Consiglio nazionale Fnopi-Federazione nazionale delle professioni infermieristiche, sottoposta durante un evento a Roma al ministro della Salute, Roberto Speranza. A illustrare il documento – sottoscritto da 102 presidente degli Ordini provinciali e interprovinciali – è stata la presidente Fnopi, Barbara Mangiacavalli, la quale ha ringraziato il ministro per quanto fatto in questi mesi e per “l’impegno garantito nel passare dalle parole ai fatti sul Patto per la salute, sul finanziamento al nostro sistema sanitario, e altri importanti obiettivi che ha raggiunto”.  La mozione “tuttavia, contiene una serie di sollecitazioni e richieste”. Oltre a quelle elencate, centrali per gli infermieri – oltre 450mila in tutta Italia – anche la revisione del piano di studi in Infermieristica e per il biennio di laurea magistrale. Nel primo caso prevedendo l’apprendimento di tecniche per limitare i casi di aggressione al personale sanitario e nel secondo prevedendo un indirizzo clinico che indirizzi verso un percorso mirato all’infermieristica di famiglia, pediatrica e all’infermieristica nei servizi di emergenza. E ancora, la formazione, sia dei percorsi accademici verso le specializzazioni, sia nella formazione continua delle professioni sanitarie. “Un tema per noi strategico e fondamentale”, ha detto la presidente Mangiacavalli. “Quello che noi chiediamo- ha spiegato ancora la presidente Fnopi – è la salvaguardia delle nostre competenze e dell’appropriatezza delle risposte ai bisogni dei cittadini. Abbiamo rappresentato una serie di esigenze che non nascono in maniera corporativistica o solo per rivendicare ma soprattutto perché gli infermieri hanno l’obiettivo deontologico ed etico di mantenere le loro competenze sempre più aderente ai bisogni dei cittadini. Quindi se si modificano questi bisogni c’è necessariamente bisogno di modificare le risposte dei professionisti e del sistema”.
SPERANZA: “CONDIVIDO QUESTIONI ESSENZIALI MOZIONE”
“Della mozione condivido le questioni essenziali che vengono poste. Dobbiamo rimettere al centro Il Servizio sanitario nazionale, ricominciare a investire, metterci più risorse possibili, come abbiamo iniziato a fare in questa manovra di bilancio, con 2 miliardi in più sul Fondo, 2 miliardi sull’edilizia e l’ammodernamento tecnologico e l’abolizione del superticket. E, insieme, con gli Ordini, con i sindacati, le associazioni e le imprese, con il mondo della ricerca, dobbiamo lavorare per una riforma di questo Servizio sanitario nazionale. Penso che questo si possa fare e che la traccia di lavoro indicata dalla Fnopi va assolutamente nella direzione giusta”, ha detto il ministro della salute, Roberto Speranza durante il convegno Fnopi.
Dal ministro Speranza infine, un elogio al contributo fondamentale e costante per il lavoro degli infermieri, non solo in periodi di emergenza come quello attuale. “Gli infermieri sono quelli che lavorano nel silenzio della notte– ha concluso la presidente-, accanto al letto della persona. Noi infermieri sappiamo di esserci. Come Federazione stiamo cercando di veicolare questo messaggio di visibilità anche alle altre istituzioni, perché il lavoro dell’infermiere c’è ma forse si vede poco. Occasioni come queste danno modo, anche grazie alla modalità adottata dal ministro, di dare visibilità al contributo di tutte le professioni. Pur nella difficoltà e nella preoccupazione del momento, è un motivo di orgoglio per il nostro paese, per il nostro sistema sanitario, per i nostri infermieri”.