Palermo – Come sarà domani la professione del commercialista, in uno scenario che già oggi è dominato da nuove tecnologie in grado di sostituirsi ai professionisti della contabilità? Alla domanda, al centro di un incontro a Palermo con i vertici della Cassa Previdenziale dei Dottori Commercialisti, ha risposto il presidente nazionale della Cassa Walter Anedda. “Il tema non è tanto il futuro della professione, quanto la professione del futuro”, ha affermato il presidente, che invita a ragionare “su una professione che deve vedere ampliare i suoi confini attuali”.
“Se c’è una crisi della professione gli effetti ricadono inevitabilmente sulla previdenza” ha affermato Walter Anedda, che ha comunque rassicurato gli iscritti sulla sostenibilità finanziaria della Cassa, “grazie alle proiezioni a 50 anni di assoluta, se non eccessiva, prudenza che continuamente facciamo sul nostro sistema previdenziale”.
Nel dibattito con gli iscritti, il presidente ha poi ricordato il tema dell’incompatibilità tra la professione di dottore commercialista e altre attività svolte dagli iscritti alla Cassa, su cui è in corso una verifica volta a rilevare eventuali situazioni che mettono a rischio i contributi versati: “La decisione di avviare la verifica capillare delle incompatibilità – ha sottolineato Walter Anedda – rappresenta un segnale di forte attenzione verso i propri associati, una decisione che rientra nella politica di servizio perseguita negli ultimi anni per tenerli puntualmente informati su tutto ciò che concerne il loro rapporto con la Cassa e, quindi, il loro futuro previdenziale”.
All’incontro sono intervenuti anche i delegati di Palermo della Cassa, Diego La Vecchia e Antonella Catalano. I lavori sono stati introdotti dai saluti dei presidenti dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Palermo, Fabrizio Escheri, dell’Associazione Dottori Commercialisti sezione di Palermo, Antonio Mariolo, e dell’Unione Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Palermo, Enrico Lombardo.