Le città sono lo scenario naturale in cui si manifestano i profili di rischio che, ogni giorno, incombono sulle singole persone e sulle comunità.
La paura di rimanere vittima di un reato, le tensioni causate dai ritardi e dagli squilibri nei processi di integrazione etnica e culturale, la sensazione di emarginazione sociale, la percezione diffusa di insicurezza esistenziale, fisica ambientale e patrimoniale sono tutti fattori che, negli ultimi anni, hanno inciso profondamente sulla qualità della vita negli ambienti metropolitani.
La struttura degli spazi destinati agli insediamenti residenziali o di servizio risulta sempre più spesso inidonea a garantire una adeguata tutela dei cittadini e, quindi, a proteggerli nella loro sfera individuale, familiare e patrimoniale, assicurando loro, concretamente, apprezzabili possibilità di incontro e di partecipazione attiva alla vita sociale. Allo stesso modo, talune scelte progettuali e insufficienze gestionali hanno via via prodotto, un’evidente lacerazione del tessuto umano e relazionale, favorendo la creazione di nuovi ghetti nei centri urbani e l’edificazione di interi quartieri-dormitorio, privi di risorse primarie, nelle periferie più degradate.
Appare necessario, a tal fine, implementare e sperimentare una visione fortemente innovativa delle problematiche della sicurezza urbana, declinando nuove politiche di governance dello spazio urbano, in grado di consentire il più ampio coinvolgimento delle Istituzioni, degli Enti pubblici e privati e della stessa cittadinanza in iniziative di prevenzione giovanile, sociale e situazionale della criminalità urbana.
Il Workshop di alta formazione su “La Governance della Sicurezza nelle città”, organizzato a Roma lo scorso 4 luglio 2007 da TraiCon – società del Gruppo DAB – Polo Tecnologico Sicurezza, in collaborazione con Sicurezza Italia e con l’Istituto Nazionale di Urbanistica, ha evidenziato la necessità di utilizzare un nuovo approccio metodologico per la risoluzione delle problematiche legate alla sicurezza urbana. Gli attenti partecipanti, provenienti da enti pubblici di tutta Italia, hanno ascoltato con vivo interesse i relatori e hanno raccolto importanti contributi teorici ed applicativi in materia di Cpted (Crime Prevention Through Environmental Design); questa nuova disciplina di origine anglosassone offre una serie di indicazioni di immediata attuazione per la Progettazione Urbana e Residenziale della città con criteri di prevenzione del crimine.
Uff. Stampa Gruppo DAB
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