Grazie agli sforzi congiunti di una quarantina di botanici è stato realizzato il primo censimento in Italia delle località tipiche, cioè i luoghi dove sono state descritte per la prima volta le circa 1.400 piante endemiche italiane, quelle che nascono spontanee solo nel nostro Paese. I ricercatori hanno così individuato e geo-riferito circa 1.500 “loci classici” distribuiti su tutto il territorio nazionale, evidenziando un rischio di degrado per circa un terzo delle località esaminate che si trovano in aree non soggette ad alcuna tutela.
Lo studio coordinato dal professore Lorenzo Peruzzi del Dipartimento di Biologia dell’Università di Pisa nasce da una iniziativa lanciata nel 2010 dal Gruppo per la Floristica, Sistematica ed Evoluzione della Società Botanica Italiana; i risultati sono stati appena pubblicati su “Biological Conservation”, una prestigiosa rivista nel campo della conservazione della biodiversità.
“Molte delle località che abbiamo individuato si trovano lungo la costa e sono anche quelle più a rischio a causa della pressione antropica – spiega il professore Peruzzi – per conservare di questi luoghi e le specie che vi crescono sarebbe utile introdurre anche in Italia il concetto di “plant micro-reserves”, già utilizzato in altre nazioni europee, nonché mettere in campo altri strumenti legislativi per il riconoscimento di questi siti come patrimonio culturale”.
Secondo quanto emerge dal censimento e considerando tutto il territorio italiano, sono 670 le località tipiche che si trovano sulle isole, mentre 866 sono sulla terraferma. Il maggior numero di siti si trova poi lungo la costa mediterranea (1134), segue per numerosità la ragione alpina (306) e quindi quella continentale (96). Per quanto riguarda infine la tutela del territorio, 1030 siti rientrano nelle aree protette, mentre 506 sono al di fuori e di questi 259 si trovano sulle isole.
“Le popolazioni che crescono nelle località-tipo sono di fondamentale importanza in tassonomia, la scienza dedicata alla classificazione degli organismi viventi, pertanto la loro conoscenza e conservazione è di fondamentale importanza, tanto più relativamente a specie endemiche italiane, per le quali la nostra nazione ha completa responsabilità di salvaguardia – ha concluso Lorenzo Peruzzi – inoltre i loci classici rappresentano un importante patrimonio storico-culturale, in quanto luoghi visitati, studiati e descritti da rilevanti personalità nella storia della Botanica e delle Scienze naturali”.