Qualche anno fa scrissi un articolo dal titolo “F come fundraiser? No! F come fiducia”. Qualche giorno fa mi è tornato in mente.
Giovedì 20 luglio (la data è importante…) al Museo Archeologico Nazionale di Napoli è stato presentato il Rapporto annuale 2016. Per la prima volta, uno dei 20 musei, che la riforma Franceschini del 2014 ha dotato di autonomia finanziaria, ha presentato nero su bianco tutto il lavoro realizzato in un anno. Esattamente un anno prima, il 20 luglio del 2015, era stato presentato il Piano strategico triennale 2016-2019, nel quale venivano illustrate dettagliatamente tutte le azioni e le opere che si intendeva realizzare nel triennio successivo. A distanza di un anno, dunque, il neo-direttore del MANN, il Dottor Paolo Giulierini, riassume in una pubblicazione tutto ciò che è stato realizzato nel 2016, dando contezza non solo di aver rispettato ampiamente le previsione fatta ma di aver fatto anche tanto di più.
Ci sono due passaggi nel discorso del Direttore Giulierini che mi hanno colpito particolarmente.
Il primo è che il Rapporto annuale 2016 nasce come una dimostrazione di fiducia verso i cittadini, i quali, pagando le tasse, permettono ai musei statali di esistere e di operare e dunque è indispensabile restituire loro in termini di serietà, professionalità e risultati chiari (ampiamente esposti nel report), misurabili (in termini numerici e di confronto statistico), evidenti (grazie a numerosi supporti fotografici).
Il secondo è che il Rapporto annuale è per lui un modo per rendere omaggio al lavoro svolto in un anno da tutto lo staff del MANN (interni e collaborazioni esterne) poiché, dice Giulierini, “da soli non si va da nessuna parte”. Di fatti il report si apre con una sua foto, dimesso, informale, come ha detto qualcuno ieri “sembra quasi il custode del MANN dopo una notte al museo”, pronto (come nel Piano strategico) a metterci la faccia; ma, a seguire, il libro è ricco di immagini di uomini e di donne che altro non sono se non i dipendenti del Museo, nelle varie sezioni, immortalati in un ordinario giorno di lavoro (lo si intuisce dalle loro mise) accanto alle preziose opere di cui sono custodi, conservatori, valorizzatori.
Un terzo aspetto interessante è la trasparenza di questa operazione che non è costretta dall’obbligo di una richiesta ma risponde solo ad una logica di servizio multistakeholders e di costruzione di nuovi rapporti di fiducia e rafforzamento di quelli già esistenti. Il rapporto si chiude con una chiara esposizione del bilancio consuntivo 2016 e del bilancio preventivo 2017.
Qualche anno fa scrivevo:
Hai un mission in cui credi? Una vision diversa per la tua comunità o il territorio in cui vivi? Hai un progetto da realizzare, un evento? Bene. Hai bisogno di qualcosa che cominci per F.
F come funsraiser? Forse, o meglio, dopo. Prima hai bisogno di FIDUCIA. Non esisterà mission, vision, buona causa se non sarai disposto ad intessere serie relazioni di fiducia.
C’è un solo modo per costruire fiducia. Metterci la faccia.
Ecco, ieri, alla presentazione del Rapporto annuale 2016 del MANN ho trovato un Direttore e tutto il suo staff (presente in sala) pronti a metterci la faccia per generare fiducia.
Questi sono ingredienti fondamentali per poter avviare anche una opportuna strategia di fundraising, fatta non più di azioni frammentate e disomogenee ma frutto di una pianificazione strategica di lungo termine che, necessariamente deve affiancare il Piano strategico e, altrettanto necessariamente, dovrà passare per una revisione annuale dei risultati.
Insomma al MANN gli ingredienti di successo di un buon fundraising ci sono già tutti: un Direttore illuminato, uno staff che lo segue con passione, rapporti di fiducia con gli stakeholders, consolidamento del marchio e presenza multimediale a livello nazionale ed internazionale. La ricetta c’è ed è quella giusta: è tempo dunque di “mettersi ai fornelli”! (giusto un’altra cosa che inizia per F)
Valeria Romanelli
R&Rconsulting