“Anno dopo anno ci stiamo progressivamente avvicinando all’ideale di manifestazione che vogliamo realizzare: un festival leggero e in equilibrio, completamente immerso nelle atmosfere e negli ambienti della città UNESCO che lo ospita, con il minimo indispensabile di allestimenti e tecnica e facendo parlare e suonare le pietre e i paesaggi. Quest’anno, grazie anche alle scelte di Paolo Fresu, che ha presenziato per una settimana al festival unendo il lavoro a una vacanza sul Gargano, il risultato dell’eccellenza assoluta in campo artistico e dell’equilibrio con il “genius loci” è stato raggiunto”.
Questo il primo commento di bilancio da parte di Franco Salcuni, Presidente di Legambiente FestambienteSud, che aggiunge: “Portare la musica e l’arte nei monumenti come, nel nostro caso, l’Abbazia di Pulsano, nell’eremo di San Gregorio, la Tomba di Rotari, il Chiostro delle Clarisse, il Castello di Monte Sant’Angelo e il Parco archeologico della Basilica di Santa Maria di Siponto, non sempre è cosa facile sul piano organizzativo, ma rappresenta la sfida che tutti gli enti di governo individuano come l’orizzonte futuro delle politiche culturali, e che noi e il nostro pubblico stiamo dimostrando sul campo essere una sfida possibile da vincere.
Emozionante e di altissima qualità, sottolineata dal numeroso e qualificato pubblico, è stata la programmazione musicale a cura di Paolo Fresu, che ha portato a Monte Sant’Angelo stelle della musica internazionale del calibro di Omar Sosa, Lars Danielsson, Caecile Norby, Bojan Z, Alborada String Quartet e Paolo Angeli. Anche il programma musicale di piazza della festa finale, con Kabila, Luca Loizzi e Almamegretta ha incontrato il favore del pubblico.
L’edizione 2016, animata dal tema della “Rigenerazione”, ha affrontato anche la questione della qualità urbana con una summer school che si è conclusa con un successo sia nella partecipazione che nei risultati: sono state elaborate le linee di un piano di rigenerazione del centro storico di Monte Sant’Angelo, che costituisce la prima azione per la nascita di un vero e proprio hub permanente, che faccia del centro storico della città UNESCO l’incubatore di idee e iniziative concrete di rigenerazione. Con il Laboratorio UNESCO in Pratica è stato persino realizzato, in scala 1 a 10, un modello di casa tipica, nelle fattezze e nei materiali, del centro storico di Monte Sant’Angelo, che ha fornito l’occasione per un confronto sulle tecniche, i materiali e le funzioni dell’architettura storica.
A questo proposito il commissario straordinario di Monte Sant’Angelo Andrea Cantadori sottolinea che “FestambienteSud impreziosisce la dimensione di città della cultura di Monte Sant’Angelo e rappresenta, per l’alta qualità dei contenuti, il ricco e autorevole partenariato e lo stile organizzativo, la manifestazione più aderente alle finalità del piano di gestione del sito UNESCO. La summer school sulla rigenerazione urbana e i laboratori di Unesco in Pratica, realizzati nell’ambito del festival in sinergia con l’ufficio Unesco del comune di Monte Sant’Angelo, costituiscono il primo passo di un percorso che merita di continuare fino a raggiungere il risultato di una rigenerazione effettiva dell’intera buffer zone. A tal fine, per realizzare il principale degli output suggeriti dalla scuola estiva, il comune è anche disponibile a mettere a disposizione uno spazio fisico per la creazione di un hub progettuale permanente, che funga da risorsa per la progettazione partecipata e da punto d’incontro tra tecnici, cittadini e istituzioni”.
Nella programmazione del festival si è lavorato per sensibilizzazione i cittadini al consumo di prodotti alimentari di qualità. E’ stata presentata una nuova rete di operatori della qualità alimentare, denominata Sapefà, e si è fatto conoscere i prodotti dei presidi Slow Food del Gargano, le migliori birre artigianali e buoni vini prodotti in Capitanata. E’ stato assegnato, con Slow Food, il premio Antonio Facenna a Vàzapp’, una rete di giovani produttori, guidati da Giuseppe Savino, che coltivano la terre e anche idee, con il giusto equilibrio tra innovazione e tradizione. Numerosi sono stati i temi in discussione all’interno del festival, in appuntamenti diversi dedicati all’economia dei beni culturali, all’economia civile e circolare, all’innovazione in agricoltura e alla rigenerazione urbana sostenibile e sociale.
Oltre alla musica, alla gastronomia, al dibattito e alla formazione si è dato anche spazio alla poesia, alle arti figurative e ai laboratori, realizzando quella completezza multifunzionale di linguaggi che si addice a un festival.
Essenziali le sinergie: dagli enti territoriali agli enti ecclesiatici, dal sistema delle imprese a quelle con il mondo della comunicazione, fino alla sinergia con il Salento rappresentato dal Progetto “Ponte di Note” che ha gemellato FestambienteSud con il Locomotive Jazz Festival. “Questa è stata l’edizione più “in rete” della storia di FestambienteSud – conclude Salcuni -, che da patrimonio di Legambiente, diventa sempre più il frutto della sintesi di differenti e variegate sensibilità. Ringraziamo tutti coloro che in vario modo hanno sostenuto il festival permettendoci di farlo rivivere e crescere”.