MILANO – Un asset alternativo alla finanza tradizionale, che assicura rendimenti e che consente di ampliare e semplificare l’accesso al mondo dorato delle startup. L’equity crowdfunding anche in Italia inizia a prendere corpo, generando numeri che attendono di trasformarsi in fatturati a 7 cifre. Anche Equinvest, società fondata da Fabio Bancalà – che gestisce l’omonima piattaforma – oggi può parlare di primo bilancio, mappando i risultati attraverso le variabili economiche e le dinamiche sociologiche che hanno caratterizzato la prima campagna. Xnext, la start up di due ingegneri nucleari che puntano in alto con un brevetto europeo innovativo, rappresenta infatti il banco di prova di operazioni di venture capital che attraverso il web si trasformano in motore di sviluppo.
«Siamo davvero soddisfatti dei risultati raggiunti – commenta Bancalà, un trascorso negli Usa e un’esperienza con una società di investimento americana, la Quorumm Digital Venture Partners di Washington – la raccolta totale del primo round si è attestata su 462mila euro, superando il budget prefissato di 250k, con un overfunding del 184% e un investimento massimo di 200mila euro. È interessante osservare anche la tipologia dei 32 investitori che hanno popolato l’operazione: oltre il 43% di capitali sono giunti dall’estero (un record per il crowdfunding italiano) e la restante parte dal Nord Italia (con una scarsa partecipazione del Sud), ma a credere nel progetto è stato un pubblico di investitori trasversali: dalla multinazionale con oltre mezzo miliardo di euro di fatturato allo studente universitario, passando per il piccolo imprenditore che mira a differenziare risparmi e attività». Xnext promette davvero di rivoluzionare il settore dei controlli, puntando alla quotazione in borsa già a partire dal 2017: «Il nostro è un sistema di ispezioni in linea a Raggi X, creato per potenziare il settore dei controlli – sottolineano gli ideatori Bruno Garavelli e Pietro Pozzi – Xnext sfrutta una tecnologia spettroscopica sviluppata per indentificare in tempo reale le caratteristiche chimico-fisiche dei materiali: in particolare nella produzione di cibo e farmaci siamo in grado di individuare con la massima precisione corpi estranei e contaminanti di dimensioni ridottissime».
Il mercato di riferimento, in questa fase iniziale è soprattutto quello del food, «successivamente mireremo a potenziare il business nel settore dei controlli e in quello farmaceutico, dove il nostro prodotto risponde a una domanda sempre più pressante del mercato a livello globale – continuano i soci di Xnext – la nostra idea progettuale è sicuramente più complessa da trasferire agli investitori e ha meno appeal rispetto alle proposte ipertecnologiche di giovani startupper creativi, ma di certo ha già un’ossatura importante e un’identità forte: la previsione di fatturato del 2016 supera 1 milione di euro e a dicembre partirà la fase di test della macchina in ambiente operativo».
E dopo questa prima scommessa vinta, Equinvest è già proiettata verso nuove importanti operazioni: «Sono già partite due nuove campagne on line – conclude Bancalà – che vedono in vetrina progetti d’eccellenza: menoo e Papèm, che operano nell’ambito del food delivery e del proximity commerce e che, siamo certi, riscuoteranno lo stesso successo, a dimostrazione dell’efficacia di uno strumento che offre reali opportunità di business con segnali incoraggianti. Inoltre a partire da settembre – grazie a Equi Capital Markets, società internazionale del Gruppo Equi di cui fanno parte anche Equi Sam ed Equi Sicav – lanceremo Equinvest Fund, un fondo di venture per coinvestire nelle iniziative di equity crowdfunding, con nuove offerte che consentiranno all’ecosistema italiano delle startup di aprirsi maggiormente al panorama europeo».