Milano – Energie rinnovabili, materiali e strutture serricole d’avanguardia, gestione delle acque, studio bioclimatico e agronomico a 360°. Nasce AgroEnergy, la nuova divisione di Kopron che mira a rispondere in modo concreto allo slogan che ha accompagnato i 6 mesi dei Expo 2015: “Nutrire il Pianeta, energia per la vita”. Come? Attraverso un approccio sistemico in grado di integrare tutti i fattori cruciali per arrivare a produrre in modo efficiente cibo sano con energia pulita.
“Oggi più che mai è necessario trovare soluzioni innovative nel campo dell’agricoltura, spiega Mario Vergani CEO Kopron, che consentano da una parte di sfamare una popolazione mondiale in costante crescita, e dall’altra di preservare le risorse del pianeta, attraverso un approccio davvero sostenibile. Questa è la mission di Kopron AgroEnergy che attraverso il suo metodo integrato e unico nell’ambito delle colture protette mira a fondere agricoltura, energia rinnovabile e tecnologia per far crescere un’agricoltura rigogliosa e sostenibile”.
Eredità di Expo 2015, la divisione AgroEnergy è il risultato di oltre 30 anni di esperienza di Kopron nel settore della logistica industriale, della progettazione e realizzazione di impianti di energie rinnovabili e della costruzione di serre, a cui si aggiunge oggi la consulenza agronomica per progettare sistemi innovativi e su misura, in grado di assicurare una produzione costante, soprattutto, totalmente autosufficiente. Un progetto assolutamente unico al mondo e interamente “made in Italy”, finalizzato sia alla produzioni di ortaggi da foglia (come la classica insalata) o a frutto pendente (come per esempio pomodori o melanzane) sia al settore florovivaistico (fiori, piante in vaso).
Ma come funziona? Kopron AgroEnergy fornisce un progetto di filiera completo, dal ciclo di semina e germinazione alla distribuzione, passando attraverso la produzione, il raccolto (comprensivo di taglio, lavaggio, asciugatura, pesata e confezionamento), l’organizzazione dello stoccaggio e alla progettazione della linea del freddo. Ogni impianto infatti è composto da 4 zone: zona preparazione nursery, zona produzione, zona lavorazione e confezionamento, sistemi di stoccaggio.
Tutto questo è possibile grazie all’integrazione della logistica nella fase di produzione della filiera. Ogni sistema progettato da AgroEnergy è una sorta di “serra verticale”, un campo multistrato animato da un sistema di movimentazione automatico o semiautomatico “a giostra”, in grado di spostare le coltivazioni a seconda della necessità (semina, maturazione, raccolta). In questo modo, è possibile programmare il ciclo produttivo, che rimane fisso, ripetibile e soprattutto indipendente dai fattori ambientali esterni. Ogni impianto infatti può comprendere sistemi di irrigazione e controllo umidità, sistemi computerizzati per la fertirrigazione ed il controllo del microclima interno, impianti riscaldamento/raffrescamento, ombreggi e coibentazioni.
I vantaggi? Prima di tutto, la possibilità di gestire in toto la filiera produttiva, e quindi garantire la totale tracciabilità del prodotto. inoltre, essendo un sistema chiuso, è possibile progettare il numero desiderato di cicli produttivi, ottimizzando i tempi attraverso i controllo completo del microclima e del raccolto. Agli aspetti tecnici si aggiungono la totale garanzia del prodotto sia per quanto riguarda la qualità, la salubrità e i livelli organolettici, sia per quanto riguarda il rispetto dei disciplinari.
Particolare attenzione riveste la produzione di energia rinnovabile. Il bisogno di numerose aziende agricole di rendersi energeticamente autosufficienti, l’innovazione tecnologica e la sostenibilità ambientale (ovvero la riduzione delle emissioni di Co2 e gas serra) rappresentano obiettivi che ormai hanno una collocazione stabile all’interno del settore agricoltura. L’utilizzo di fonti quali minieolico, biogas, fotovoltaico o cogenerazione consente vantaggi economici, ecologici oltre che un aiuto all’agricoltura. Negli impianti di biogas per esempio è possibile recuperare liquame, mais, erba, grano, rifiuti biodegradabili per essere riutilizzati come concime per l’agricoltura. Tramite le serre dunque può essere recuperata energia altrimenti dispersa nell’ambiente da raffinerie, centrali termoelettriche ed industrie produttrici di calore, con notevoli vantaggi economici, ambientali e fiscali
Accanto all’impiego di biologi e agronomi, Kopron AgroEnergy impiega professionisti in statistica e ingegneria della sostenibilità, ingegneri meccanici e architetti, per fornire consulenza tecnico commerciale, agronomica e finanziaria e realizzare progetti su misura rispetto alle esigenze dei singoli clienti. Ogni nuovo impianto richiede da 6 a 8 mesi di progettazione e un investimento di 2-3 milioni di Euro per impianti di prima installazione, e i 20-30 milioni per impianti capaci di massa critica autosufficienti.
Kopron si occupa anche della ricerca di partner finanziari per grossi progetti, fornendo una consulenza per l’aspetto agro energetico in riferimento alle condizioni fiscali locali nel rispetto del luogo e della coltura, per massimizzare il ritorno dell’investimento. Kopron completa l’offerta attraverso lo studio delle linee di confezionamento, della catena del freddo per trasporti e assistenza per la collocazione del prodotto.