Il Governo del Nepal riporta che almeno 42 persone sono state uccise e 1.129 ferite nella scossa del 7.4 grado di magnitudine che ha colpito oggi il Nepal orientale, ad appena due settimane dal devastante terremoto che ha provocato la morte di oltre 8.000 fra adulti e bambini.
Sanjana Shrestha di Save the Children Nepal dichiara: “Gli effetti di questa ultima violenta scossa sono stati molto pesanti e hanno causato un arretramento, sotto il profilo psicologico, proprio mentre tutti stavamo cercando di tornare a un livello minimo di normalità. I bambini e le famiglie nelle aree più colpite dal sisma sono comprensibilmente atterrite e, in gran parte, dormiranno all’aperto, questa notte, per la paura che si verifichino dei crolli o ulteriori scosse”.
“Appena qualche giorno fa un aereo con 44 tonnellate di teli, tende, kit igienici, kit con generi di prima necessità per le famiglie e altri aiuti, è partito da Manila ed è arrivato in Nepal e quindi siamo preparati a intensificare la nostra risposta. Con la stagione dei monsoni in arrivo nelle prossime settimane, dobbiamo intervenire con la massima tempestività”.
Il team di Save the Children sta conducendo una valutazione della situazione sul terreno per capire quale sia stato l’impatto di questa seconda scossa.
35 dei 75 distretti del Nepal sono stati colpiti e sono state rilevate almeno una dozzina di scosse in 6 distretti, che stanno ostacolando la distribuzione degli aiuti e i soccorsi medici.
Dolakha e Sindhupalchok vengono indicate come le aree più colpite, con il 90% delle abitazioni distrutte a Dolakha, voli con elicotteri militari stanno effettuando il trasferimento dei feriti nei principali ospedali di Kathmandu, 70 le vittime confermate ma si teme che possano aumentare nel corso della notte e che ci siano persone sepolte sotto i palazzi crollati e le frane provocate dalla scossa.
Il Ministero dell’Educazione ha dichiarato che le scuole resteranno chiuse fino al 29 maggio.
Save the Children ha raggiunto finora 67.000 persone con il suo intervento di aiuto, distribuendo generi di prima necessità, inclusi teli e kit igienici e lavorando per allestire cliniche mediche mobile, per assicurare cure sanitarie di base.