Dalla filiera del packaging in cartone ondulato arriva una buona notizia da mettere sotto l’albero di Natale. Sta crescendo negli ultimi anni l’attenzione delle aziende verso una gestione sostenibile dei propri processi produttivi: questo significa che, quando si fa ricorso a fibra vergine, sempre più aziende garantiscono la provenienza della materia prima da foreste gestite in modo responsabile. Ed entro il 2018, per quanto riguarda il packaging per ortofrutta – un comparto che, per ragioni di igiene e resistenza degli imballaggi, deve fare ricorso a fibra vergine – la promessa è quella di raggiungere la totale copertura di certificazioni per la gestione forestale sostenibile.
Lo annuncia Bestack, consorzio non profit di ricerca dei produttori italiani di imballaggi in cartone ondulato per ortofrutta, che ha scelto da anni di sviluppare attività per orientare il settore verso processi sempre più sostenibili, in collaborazione con WWF Italia.
Il fil rouge che lega queste attività è l’orientamento alla salvaguardia dell’ambiente e alla riduzione degli impatti ambientali, l’opportunità di migliorare le prestazioni ambientali e ricercare sempre nuove soluzioni ecocompatibili, per una tipologia di packaging, gli imballaggi in cartone ondulato per ortofrutta, prodotti con materia prima rinnovabile , naturali e riciclabili al 100%.
L’ultima attività di collaborazione tra Bestack e WWF Italia si è concretizzata in uno studio di filiera per verificare il grado progressivo di impiego delle carte certificate da parte delle aziende facenti parte del consorzio che negli ultimi anni hanno ottenuto la certificazione FSC (ente non governativo che ha creato negli anni un sistema di controllo basato su stringenti regole di produzione e utilizzo del legname) e PEFC (marchio nato successivamente e creato dai gestori forestali europei).
WWF ha presentato, lo scorso ottobre, i risultati dello studio, che ha indagato l’orientamento del settore degli imballaggi in cartone ondulato verso l’impiego di materie prime rinnovabili e sostenibili, analizzando i dati di acquisto delle aziende consorziate a Bestack relativamente al trend di acquisto di carte certificate nel triennio 2011-2013.
Le certificazioni di gestione forestale, infatti, garantiscono che la produzione di legno da cellulosa per l’impiego nell’industria cartaria prima, e nella produzione dell’imballaggio poi, sia realizzata da foreste gestite in maniera sostenibile.
Già nel 2010 WWF aveva comparato gli impatti ambientali degli imballaggi in cartone ondulato rispetto ad altri materiali utilizzati nel packaging per ortofrutticoli, evidenziandone i vantaggi in termini di utilizzo e contemporaneamente gli ambiti di possibile miglioramento. Ne è risultato che uno degli aspetti focali deriva dalla tipologia delle materie prime utilizzate, dalla loro rinnovabilità e dalla presenza di certificazione forestale in merito. Da qui la volontà del Consorzio Bestack di proseguire il percorso focalizzando l’attenzione ambientale anche sul prodotto finito.
Dall’ultimo studio sulla filiera è emerso quindi che dal 2011 al 2013 la percentuale di carta non certificata nella produzione italiana di imballaggi in cartone ondulato si è dimezzata, passando dal 24% al 12%. E, grazie agli impegni presi da Bestack, si azzererà nei prossimi 4 anni. Lacarta certificata FSC è quella maggiormente usata oggi e in prospettiva, dal 70% nel 2011 all’81% nel 2013, con trend in crescita.
L’impegno di Bestack e dei suoi consorziati nel perseguire politiche di sostenibilità ambientale porteranno miglioramenti continui anche a favore del cosiddetto “Responsible forest management”, attraverso il contrasto al taglio e commercio illegale, il supporto a una gestione forestale responsabile e la promozione della certificazione forestale.
Per questo WWF ha definito, per Bestack e per le aziende consorziate, un percorso di miglioramento della politica e delle pratiche in termini di ricorso a fonti certificate, proponendo l’adozione di una serie di obiettivi specifici per rafforzare il proprio impegno verso una maggiore sostenibilità ambientale, fino ad arrivare entro il 2018 a un approvvigionamento pari al 100% di prodotto certificato.
“Le aziende consorziate si sottoporranno volontariamente a un piano di monitoraggio, che andrà a implementare la certificazione Bestack Quality Approved (BQA) che garantisce la prestazione degli imballaggi – dichiara il direttore di Bestack, Claudio Dall’Agata – In questo modo gli imballaggi certificati saranno garanzia di prestazioni, igiene e anche di sostenibilità ambientale. E’ semplice comprendere come il packaging che utilizza materiali realizzati da idrocarburi abbia un impatto ambientale superiore rispetto a quello prodotto con materia prima rinnovabile, come il legno e la carta, a patto che disponga di certificazione forestale. Attraverso gli obiettivi condivisi con il WWF, oggi insieme alle aziende consorziate facciamo passi importanti in termini di sostanza, siamo i primi tra tutte le filiere dei materiali da imballaggio ad avere assunto un impegno concreto di miglioramento nei confronti della salvaguardia dell’ambiente, dalla materia prima, al consumo e al recupero, al fine di contribuire ancor più a sostenere la produzione ortofrutticola italiana nel mondo, la cui competitività passa anche attraverso l’impegno ambientale”.
“Obiettivo del WWF è accrescere le conoscenze e responsabilizzare imprese e stakeholder sui temi della gestione delle foreste e delle certificazioni di riferimento, come l’FSC, nell’ottica di ridurre gli impatti ambientali delle attività produttive e promuovere azioni di conservazione delle risorse forestali.” – Dichiara WWF – “Riteniamo quindi strategico il coinvolgimento dell’industria del settore carta e in particolare del packaging, con l’adozione di impegni volontari che garantiscano una maggiore tracciabilità e sostenibilità delle filiere e in tal senso è lodevole l’iniziativa di Bestack di farsi promotore all’interno del mercato di tale sensibilità”.