Arrivano dagli Usa, dalla Russia, dalla Germania, dalla Gran Bretagna, dalla Cina e da Israele. Sono gli oltre 40 investitori stranieri che saranno a Roma oggi al MACRO di Via Nizza (dalle 11 alle 18) con altri selezionatissimi 150 ospiti, per il Primo Forum Internazionale dei Venture Capitalist interessati all’innovazione che parla romano e a quella creatività imprenditoriale che una certa parte di mondo ancora ci invidia.
Una vetrina internazionale per le migliori 35 startup romane e per tutto l’ecosistema dell’innovazione, organizzata da Roma Startup in collaborazione con Sviluppo Lazio (l’Agenzia della Regione Lazio) e ICE (agenzia per la promozione all’estero e internazionalizzazione delle imprese italiane che dipende dal Ministero dello Sviluppo Economico). Focus puntato su nuove imprese che operano su digitale e rinnovabili ma anche su moda, hardware e design. E anche food. Infatti gli ospiti pranzeranno esclusivamente con cibo e bevande provenienti dalle startup agrifood della regione. Un’occasione per tutte le new companies che si presenteranno alla platea internazionale per fare quel salto di qualità economico e di immagine che potrebbe fare la differenza nel mercato.
Perché come ha spiegato Gianmarco Carnovale, presidente di Roma startup “a Roma purtroppo manca il capitale di rischio per la crescita. E così siamo costretti a cercarlo all’estero. Il sistema romano degli incubatori ed acceleratori infatti si è molto sviluppato negli ultimi 4 anni ed è in grado di “generare” diverse decine di startup ad alto potenziale ogni anno, gestendo direttamente gli investimenti della primissima fase (idea validation, 25-50 mila euro di investimento detto “micro-seed round”) e mettendole in contatto con gli investitori della seconda fase (business model validation, 100-500 mila euro di investimento detto “seed” o “angel round”), cioè soggetti come business angel e piccoli fondi. Ma nonostante l’enorme ricchezza disponibile nei capitali privati romani ed italiani, mancano incredibilmente gli operatori del Venture Capital, quelli in grado di effettuare investimenti superiori al milione di euro perché queste startup vadano velocemente verso un processo di crescita internazionale ad “armi pari” con le concorrenti di altri paesi. Insomma, c’è un buco di mercato. E se i capitali italiani si stanno facendo sfuggire questa opportunità noi siamo costretti a chiedere aiuto ai capitali stranieri.”
Trentacinque le romane selezionate che si presentano. Segno distintivo: essere già presenti sul mercato ed essere pronte a lanciarsi su scala globale. Tra queste, già seguite dai migliori esperti della città, ci sono tra le altre: Smartika, BaasBox, Wanderio, Filo, Gamepix, Atooma, SpaceExe, Tnotice, Qurami, Eppela, Maison Academia, Pubster, Cocontest, Smart-I, Athea e ZiriZiri.
Al forum saranno presenti tutti i soggetti dell’ecosistema romano. Gli incubatori, gli acceleratori, i professionisti e tutti i soggetti istituzionali coinvolti. Dal comune di Roma con l’assessore Marta Leonori, alla Regione Lazio con Sviluppo Lazio e Giampaolo Manzella che in mattinata presenteranno insieme alla commissione europea il nuovo programma Twist per lo scambio di esperienza tra gli ecosistemi startup. I riflettori dal primo pomeriggio saranno puntati sulle startup e sulla loro capacità di convincere gli investitori. Tra gli interessi dei venture capitalist internazionali grande attenzione al food per i russi, alla mobilità e al digitale da parte degli americani e al digital media da parte degli europei presenti. I cinesi invece sembrano più orientati e interessati alla moda e al design italiano. Alle 18 ci sarà un aperitivo a Luiss Enlabs e poi alle 20 i venture capitalist saranno invitati allo stadio da Roma Startup per la partita di champions League Roma-Manchester.