Si è tenuto ieri mattina alla Camera di Commercio di Lecce il convegno dal titolo “Procedure autorizzative ed incentivi, il futuro delle energie rinnovabili” promosso da Yingli Green Energy e Promem Sud Est con il contributo di Monte dei Paschi di Siena.
L’iniziativa – inserita nel progetto “SUN Time – dalla Cina con il sole” che prevede la realizzazione di una serie di iniziative finalizzate ad avviare partnership con i protagonisti del mercato pugliese delle energie rinnovabili – si proponeva di fare il punto sulla situazione attuale e sulle prospettive future del mercato regionale delle energie rinnovabili alla luce delle novità in materia di autorizzazione per la realizzazione di impianti che producono energia da fonti rinnovabili.
L’Associazione Produttori di Energia da Fonti Rinnovabili (APER) ha espresso preoccupazione per il quadro normativo che la Regione Puglia sta disegnando, nella misura in cui esso rischia di tradursi in una grave barriera all’accesso al mercato da fonti rinnovabili, soprattutto eolica e fotovoltaica.
L’APER ha fatto riferimento all’approvazione, da parte della Giunta regionale, della Proposta di Piano Paesaggistico Territoriale Regionale (PPTR) le cui Norme tecniche di attuazione contengono quelli che l’associazione intravede come barriere allo sviluppo del settore delle energie rinnovabili.
«Alla luce del via libera della conferenza unificata, dell’adozione di linee guida nazionali e del nuovo conto energia – ha spiegato l’ing. Pietro Pacchione, consigliere delegato di APER – ci si augura che la Regione Puglia voglia ancora cogliere le opportunità offerte dalle energie rinnovabili anche se si deve segnalare un complessivo quadro pianificatorio e normativo atto a limitare l’accesso al mercato regionale. In particolare la Regione avrebbe in animo di inserire nel proprio Piano paesaggistico aprioristici e immotivati divieti localizzativi per gli impianti di produzione di energia e dall’altro, inoltre intenderebbe estendere la disciplina della verifica di VIA ben oltre lo spazio di intervento attribuito alle Regioni dalla disciplina nazionale».
Suscita infatti preoccupazione il recente disegno di legge in materia di procedure ambientali di modifica della legge Regione Puglia n. 11 del 12 aprile 2001 che ridurrebbe del 50 per cento (da 1 MW a 0,5 MW) la soglia nazionale di assoggettabilità a screening degli impianti non termici che producono energie da fonti rinnovabili e introdurrebbe nuove categorie di opere da sottoporre a verifica di assoggettabilità a VIA non previste dalla disciplina nazionale.
Federico Massa, avvocato ed esperto di Diritto Amministrativo ambientale ha tracciato il percorso delle procedure amministrative soffermandosi su effetti e conseguenze che la sentenza della Corte Costituzionale ha avuto sugli investimenti in itinere con la dichiarazione di illegittimità della legge regionale 31/2008 che disciplina le norme in materia di produzione di energia da fonti rinnovabili. A tal proposito l’art. 17 del disegno di legge approvato dal Senato il 12 maggio scorso conferma la semplificazione delle procedure a sostegno delle energie alternative. Sarà sufficiente la denuncia di inizio attività (DIA) per installare impianti non superiori a 1 MW. In questo modo si metterà ordine nelle disposizioni che ogni regione si era data autonomamente proprio perché mancava la competenza nazionale in materia di energia.
Gianni Chianetta, presidente di Assosolare ha indicato alcune proposte per semplificare e rendere efficaci le procedure amministrative e le politiche di incentivazione; Franco Maggi, amministratore delegato di Saem, multinazionale leader nella realizzazione di impianti fotovoltaici, ha presentato i parchi fotovoltaici della potenza di 1 Mw realizzati in Puglia con l’utilizzo dei moduli Yingli SolarmentreFabio Patti, Sales Manager di Yingli Energy Italia nel suo intervento ha sottolineato le difficoltà dei produttori in un regime legislativo degli incentivi incerto.
«Con l’approvazione da parte della conferenza Stato-Regioni del testo per il nuovo “Conto Energia 2011 -2013” – ha spiegato Fabio Patti – si punta a riduzioni dell’incentivo comprese tra il 23 e il 32% complessivamente per il 2011 e ulteriori riduzioni del 6% annue per il 2012 e il 2013 rispetto all’attuale sistema di incentivazione del 2007. Il tutto è stato praticato confidando nella progressiva riduzione dei costi dei moduli fotovoltaici, ignorando però gli effetti economici derivanti da un eccesso di domanda rispetto all’offerta che continuerà ad esserci per i prossimi 3 – 5 anni, oltre che a situazioni di oscillazioni monetarie rilevanti, ad esempio tra euro e dollaro».
Le recenti problematiche relative all’iter autorizzativo hanno inevitabilmente ostacolato anche le procedure di finanziamento degli impianti da fonti energetiche rinnovabili. «Il sistema bancario – ha spiegato Massimo Leone, amministratore delegato di Promem Sud Est – dopo un primo periodo di grande disponibilità verso il finanziamento di impianti di produzione di energia rinnovabile negli ultimi tempi ha aumentato il livello di analisi con il quale seleziona le proposte meritevoli di finanziamento. In questo contesto le problematiche amministrative relative alle procedure autorizzative creano indubbi ostacoli verso la regolare erogazione del credito alle imprese che desiderano cogliere le opportunità del mercato dell’energia pulita. La recente approvazione da parte della conferenza unificata Stato -Regioni delle linee guida amministrative per le autorizzazioni all’avvio di investimenti destinati a produrre energia con fonti rinnovabili avrà indubbi benefici nella misura in cui contribuirà a fare chiarezza su una serie di problematiche aperte».
Ha concluso la sessione il presidente della Fondazione UniVerde Alfonso Pecoraro Scanio indicando come, tra sostenibilità ambientale ed economica, la via delle rinnovabili rappresenti una scelta obbligata per la maggior parte degli italiani. In particolare ha evidenziato come le aspettative dei cittadini italiani si concentrino sul solare: la maggioranza (74%) pensa che la produzione e l’utilizzo di energia fotovoltaica sia destinata a crescere in Italia in futuro a patto però che il Governo preveda, per l’84% dei cittadini, maggiori incentivi e il sistema bancario aumenti il proprio sostegno (81%). (Rapporto sul solare 2010 – IPR MARKETING).