In occasione dell’Assemblea dei Soci Ferpi, a Palazzo delle Assicurazioni Generali, sede di Civita, si è svolto un confronto tra il sistema di finanziamento privato Usa – anche alla luce della recente “sentenza McCutcheon” – e il sistema italiano – caratterizzato dall’abolizione del finanziamento pubblico.
Keynote speaker Anthony T.Podesta, fondatore, assieme a suo fratello John, e Presidente del Podesta Group, una delle principali società di government affairs e relazioni pubbliche di Washington D.C., curatrice di numerose e innovative campagne politiche per esponenti democratici e repubblicani. Lo speech di Tony Podesta, si è soffermato sugli effetti della sentenza della Corte Suprema, che ha eliminato un importante vincolo quantitativo al finanziamento (privato) ai candidati a competizioni elettorali negli Stati Uniti.
Patrizia Rutigliano, Presidente di Ferpi ha precisato le motivazioni di questa giornata: “come associazione di categoria vogliamo offrire al sistema politico ed istituzionale spunti, informazioni e dati su cui fondare le nuove policy; partecipare, per quanto di competenza, al vasto processo delle riforme che riteniamo fondamentali per il nostro settore e il nostro Paese è un obiettivo professionale”.
Angelo Rughetti, Sottosegretario alla semplificazione che affianca Marianna Madia nel sforzo di riforma complessiva della PA, nel portare i saluti del Governo, è stato esplicito: “trasparenza e rendicontazione devono essere i punti irrinunciabili nella gestione del difficile rapporto tra denaro e politica”. E ancora: “una giornata come questa offre un’occasione importante per confrontarci con gli esempi virtuosi nel mondo. La libertà individuale, l’uguaglianza dei soggetti che entrano in gioco e la massima trasparenza, sono altrettanti punti irrinunciabili per garantire al sistema della politica accesso e partecipazione”. Già, perché la politica sopravvive soltanto se ridisegna le condizioni della partecipazione dei cittadini e, in questo, il fundraising diventa vitale perché obbliga a ri-pensare al rapporto tra il politico di turno e il singolo elettore, anche quando questo è portatore di interessi.
Anthony Podesta proprio dalla trasparenza è partito per indicare una via alla necessità di gestire con determinazione il rapporto tra la politica e il denaro che, in una sua definizione, “is like water”.
“Trasparency and accountability is the minimum that it is due to the citizens when it come to the relation between politics and money”.
In USA il tema al finanziamento privato alla politica è cambiato negli anni. Oggi resta il limite a quanto un candidato politico può ricevere direttamente, ma la Corte Suprema ha concesso il finanziamento illimitato a organizzazioni private che sono funzionalmente indipendenti dai partiti e che fanno campagne su temi politici specifici (sanità, ambiente, fisco, eccetera). Una rivoluzione. Podesta ha citato dati, reazioni, esperienze personali e pubbliche utilissime per un confronto mai tentato prima e che verranno pubblicate integralmente sul sito di Ferpi.
In Italia, invece?
Lucia Annunziata, direttore de L’Huffington Post, ha moderato il successivo confronto tra alcuni esponenti dei principali partiti italiani: Antonella Trevisonno del Pd, Andrea Romano di Scelta Civica, Walter Rizzetto del M5S e Antonio Palmieri FI. Ivan Scalfarotto, Sottosegretario di un altro dicastero interessato alle Riforme costituzionali, quello presieduto da Maria Elena Boschi, ha inviato un messaggio per la giornata che suona come un impegno per il suo Governo: “la politica del nostro Paese è chiamata a un enorme sforzo di credibilità e di sincerità se vuole che le persone si fidino e si associno anche con piccole donazioni al messaggio e alla missione dei partiti. Sono convinto che dopo questo incontro ve ne dovranno essere altri”.
Trevisonno ha rilanciato Podesta ricordando l’impegno del Partito Democratico nell’abolizione del finanziamento pubblico e la necessità di aumentare lo sforzo per garantire la massima trasparenza. Anzi, ha precisato: “con l’erogazione del 2X1000 viene rispettata in toto la volontà dei cittadini e la tracciabilità delle donazioni”. Inoltre l’impegno del partito, in questo momento, è quello di portare avanti politiche di fundraising che raggiungano localmente i sostenitori, oltre ad un programma di crowdfunding.
A ricordare l’origine del finanziamento pubblico ai partiti in Italia, per la ‘garanzia della partecipazione di tutti, anche di quelli che non hanno grandi risorse’, ci ha pensato Lucia Annunziata ma anche Romano, che ha insistito sulla necessità di non demonizzare la lobbying, che in un Paese normale può rappresentare un’opportunità, a condizione che venga regolamentata per legge il prima possibile. “Dobbiamo adottare una legge sui partiti – a tutela dei cittadini – perché non è vero che tutti i partiti sono uguali, accanto ad una legge sulla rappresentanza d’interessi”. Per evitare ogni potenziale conflitto di interessi l’esercizio nella regolamentazione diventa irrinunciabile e non più rinviabile anche perché impatta sul sistema politico istituzionale e sulle riforme, poiché – ha ricordato Romano – il ricorso al finanziamento privato non può supportare la logica delle preferenze.
Anche i semplici cittadini ricoprono un ruolo fondamentale, perché possono “occuparsi della cosa pubblica senza necessariamente fare fronte a finanziamenti pubblici”. Rizzetto ha lamentato, su questo tema, molta demagogia perché “la parola degli italiani, dal referendum del ’93, non è stata ascoltata adeguatamente”. Dal divieto del finanziamento diretto si è passati ai rimborsi e questo dimostra il vizio di fondo di un sistema complessivo della politica italiana che, nel corso degli anni, ha cercato di sopravvivere a se stessa senza mai rinnovarsi.
Di rinnovamento della politica hanno parlato tutti, anche Palmieri, ricordando come sia necessario ripensare il ruolo dei partiti storici. “Forza Italia ha gestito le proprie risorse, negli anni, in comunicazione e campagne nel corso degli anni e non per le sedi o le strutture”. Saper fare fundraising è importante ma è altrettanto importante saper bene come impegnare le risorse in modo intelligente.
Un’occasione opportuna per concordare tutti sulla necessità di procedere con le riforme e, in particolare, con la riforma dei partiti e della rappresentanza di interessi.
Come attori privilegiati nel campo della comunicazione strategica, ove l’economia interagisce con il privato sociale, abbiamo osservato il crescere di innovativi strumenti di finanziamento della cultura e del sociale. Sono molti infatti i mezzi scaturiti nel campo della CSR, partendo da nuove forme di donazione e liberalità, con primi elementi di defiscalizzazione, al crowdfunding. Vi è quindi da domandarsi se vi possa essere qualche contaminazione positiva anche per la politica.