Fresco e aromatico, il vino rosato italiano è un patrimonio che si fa apprezzare sempre di più: da sorseggiare con l’aperitivo, ma anche da abbinare a un primo piatto o a secondi di carne o pesce. Questa originale proposta enologica è protagonista anche quest’anno del Concorso enologico nazionale di vini rosati promosso dall’assessorato alle Risorse agro-alimentari della Regione Puglia, in partenariato con Assoenologi, Accademia Italiana della Vite e del Vino e Unioncamere Puglia e autorizzato dal Ministero delle Politiche Agricole. Il concorso, presentato al Vinitaly, è giunto alla terza edizione e vanta già numeri importanti: 292 cantine e oltre 360 etichette partecipanti nel 2013 in rappresentanza di tutte le 20 regioni d’Italia, hanno consacrato l’iniziativa come primo e unico riconoscimento specialistico italiano del settore e punto di riferimento per la filiera del rosato, eccellenza vinicola in costante ascesa. All’evento di presentazione hanno preso parte Nichi Vendola, presidente della Regione Puglia, l’assessore regionale alle Risorse agro-alimentari Fabrizio Nardoni e il direttore dell’area ‘Politiche per lo sviluppo rurale’ dell’assessorato Gabriele Papa Pagliadini, il Senatore Dario Stefàno, già assessore al ramo e promotore, nel 2012 dell’iniziativa, Riccardo Cotarella e Giuseppe Martelli, presidente e direttore di Assoenologi e Antonio Calò, presidente dell’Accademia italiana della vite e del vino. Presente anche il presidente della XIII Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati, On. Luca Sani. Testimonial d’eccezione un’ esperta in grado di esaltare al meglio il connubio tra il vino rosato e le eccellenze della tradizione gastronomica italiana: Palma D’Onofrio, sommelier e maestra di cucina, curatrice del blog ‘SOS Cuoca’ e per anni nello staff degli chef della trasmissione “La prova del cuoco”. «Siamo onorati e orgogliosi – ha dichiarato l’assessore regionale alle Risorse agroalimentari Fabrizio Nardoni – di aver creato un concorso in grado di esaltare una qualità enologica, quella del vino rosato made in Italy, che negli ultimi anni ha avuto trend di crescita sempre costanti ed è sempre più apprezzato da giovani e non. Il nostro impegno, anche quest’anno si concentrerà per garantire la promozione dei rosati che conquisteranno i palati dei maggiori esperti, enologi, e sommelier chiamati a giudicare le etichette partecipanti. Abbiamo l’ambizione di essere protagonisti in tutti i sensi e per questo nell’ambito dell’ edizione 2014 il Concorso si fa vetrina di pregio. A giugno infatti nel corso della “Settimana dei rosati” i 18 vini medagliati saranno alla ribalta in 115 enoteche italiane associate all’importante e storico sodalizio Vinarius». Nel frattempo, i rosati vincitori dell’edizione 2013 si godono la luce dei riflettori della rassegna veronese. Possono, infatti, essere degustati nel Vinitaly and the City, il Fuori Salone di Vinitaly dedicato a tutti i wine lovers che apprezzano anche il food di qualità, un prestigioso palcoscenico per oltre 300 etichette di vini nazionali selezionati da Gambero Rosso, Verona Wine Top e dai più importanti Concorsi nazionali, tra i quali – per l’appunto – il Concorso dei Rosati d’Italia. Inoltre, lo stand della Regione Puglia (padiglione 11 del Vinitaly) ospita una vera e propria enoteca, che consente, con il supporto dei sommelier dell’AIS, di poter degustare e apprezzare la qualità di tutte le 217 etichette che l’anno scorso hanno conseguito medaglie e diplomi di merito. Alla terza edizione del Concorso sono ammessi vini rosati italiani tranquilli, frizzanti e spumanti divisi in sei categorie: vini tranquilli, sia a denominazione di origine (DOC – DOP) che a indicazione geografica (IGT -IGP); vini frizzanti, sia a denominazione di origine (DOC – DOP) che a indicazione geografica (IGT – IGP), vini spumanti a denominazione di origine (DOC – DOP) e vini spumanti a indicazione geografica protetta (IGP) e di qualità (VSP). Le cantine potranno aderire entro il 24 aprile per aggiudicarsi le medaglie d’oro, argento e bronzo per ognuna delle sei categorie. «A noi pugliesi – commenta il senatore Dario Stefàno – viene riconosciuta la caparbietà e l’entusiasmo con cui abbracciamo le sfide più appassionanti. E quella di investire sui rosati, come segmento produttivo ed economico ma anche come valore identitario e dunque culturale, lo è. Una sfida che ci ha iniziato a regalare grandissime soddisfazioni, come dimostrano i dati del posizionamento di questa tipologia enoica sul mercato. Sono certo che il sistema pugliese non si fermerà qui, la strada è tracciata: proseguendo sulla traiettoria della qualità eccelsa e della tipicità, insieme ai nostri produttori scriveremo nuovi capitoli della storia futura della enologia di eccellenza». «Finalmente la Puglia inizia ad essere connotata come terra di produttori di ottimo vino, e non più come terra di spremitori di uva – ha dichiarato nelle conclusioni Nichi Vendola, presidente della Regione Puglia. La vittoria a livello di Unione Europea , che stava condannando il vino rosato a divenire un vino di mescita, è stata decisiva; il rosato ha un livello di intelligenza produttiva sofisticata ed è uno dei vini che spiega meglio la qualità. Ora dobbiamo allearci con i produttori di rosato francesi e andare alla conquista dei nuovi mercati mondiali come quello cinese che ha 150 milioni di persone estremamente ricche che solo raramente hanno avuto modo di provare prodotti enologici di qualità Per andare alla conquista di questi mercati le cantine devono fare sistema e devono agganciare la rete delle università e della ricerca perché solo con l’innovazione dei processi produttivi e di vendita il sistema enologico pugliese può continuare a sviluppare qualità e ricchezza».