Partenza negativa del 2014. I primi due mesi dell’anno segnano un ulteriore crollo delle attività commerciali e dei servizi in Capitanata. Conseguenza dei devastanti effetti del 2013. Nel Foggiano dati allarmanti per il commercio, il turismo e l’intermediazione commerciale: secondo le rilevazioni dell’Osservatorio Confesercenti, tra gennaio e febbraio di quest’anno, questi settori hanno registrato numerose cessazioni. A chiudere, secondo le analisi dell’Osservatorio, sono state soprattutto donne e imprenditori over 50; ad aprire con maggior frequenza, invece, giovani e stranieri.
Nei primi due mesi del 2014, in provincia di Foggia il saldo tra aperture e chiusure di imprese è negativo in quasi i nostri comparti merceologici e le tipologie d’impresa prese in esame dall’Osservatorio Confesercenti. Perfino il commercio su area pubblica, il cosiddetto “ambulante”, che fino ad oggi aveva mostrato un andamento anticiclico, segna questa volta un saldo negativo, anche se minimo in provincia e non a Foggia. per quello che può essere definito un vero e proprio campanello d’allarme. In controtendenza l’e-commerce: per la prima volta a livello nazionale registra perdite, non in Capitanata dove c’è addirittura un lieve andamento positivo. A raggiungere il peggior risultato, fra i comparti esaminati, è però il commercio al dettaglio in sede fissa con 59 chiusure e 32 aperture. Nei settori tradizionalmente legati al turismo, invece, è la ristorazione a soffrire più di tutti, con la chiusura di 43 attività, di cui 9 nel capoluogo. Segue a breve distanza il comparto dei servizi bar, che nei primi due mesi dell’anno vede scomparire 36 licenze contro 19 aperture.
«Il 2013 è stato l’ennesimo anno di crisi piena – commenta Carlo Simone, presidente di Confesercenti Fogia – con un calo del Pil e, soprattutto, dei consumi peggiore del previsto. Un effetto che nei primi due mesi del 2014 ha portato ad una vera e propria emorragia di imprese nei settori del Commercio, del Turismo e dell’Intermediazione. E considerato che la riduzione dei consumi non accenna ad arrestarsi c’è da aspettarsi ancora cifre negative. Perché la recessione della domanda – non va assolutamente sottovalutata. Il mercato interno foggiano sta soffrendo tanto questa situazione di ristagno. Se il sistema politico-istituzionale non trova vie di uscita tante altre aziende saranno costretta a chiudere i battenti aumentando il numero dei disoccupati».