Zone Franche Urbane: studiare nuove sinergie con i Distretti Urbani del Commercio. E’ quanto auspica Confesercenti Foggia dopo il “via libera” alle progettualità a Foggia, Lucera, Manfredonia e San Severo. «E’ un’occasione unica per trovare nuove occasioni di rilancio per il settore commercio ormai in cronica crisi nella città capoluogo ma anche in provincia. Le Zfu sono una chance particolare che il territorio non può perdere, per cui la programmazione e le scelte vanno supportate e coltivate in una strategia combinata tra istituzioni e associazioni di categoria». E’ quanto chiede Carlo Simone, presidente della Confesercenti Foggia, a margine dell’approvazione delle Zone Franche Urbane. «Un viatico già iniziato, come ha rimarcato il consigliere regionale Anna Nuzziello in un recente incontro con i sindaci dei centri interessati», aggiunge Simone. «Necessario, quindi, muoversi in maniera corretta e professionale per meglio utilizzare i benefit che il riconoscimento mette a disposizione dei commercianti che apriranno attività nelle aree individuate dove si registrano sacche di degrado sociale ma anche presenza di criminalità e un forte indice di degrado urbano».
Nelle sue linee guida, la Regione ha indicato le priorità dei Distretti urbani del commercio, pertanto, che rientrano pienamente negli obiettivi generali della legge e sono parte integrante degli strumenti di programmazione rispetto ai quali possono essere considerati strumenti operativi o piani particolareggiati per pianificare nel dettaglio le esigenze di riqualificazione delle singole aree commerciali naturali.
L’individuazione dei Distretti avviene, quindi, dopo aver elaborato un quadro conoscitivo delle problematiche del commercio locale, analizzato i flussi e le interazioni del comune con i territori limitrofi, in termini di gravitazioni, evasioni e specializzazioni della rete distributiva. La programmazione comunale dovrà tener conto, inoltre, della distribuzione della popolazione regionale e dell’attrattività esercitata dal turismo sul territorio.
I Comuni finora hanno spesso mostrato grandi difficoltà a portare avanti documenti complessi di programmazione e proposte progettuali finalizzate all’accesso a strumenti di incentivo. A questo si aggiungono le problematicità generate dall’arretratezza della strumentazione urbanistica comunale, dalla debolezza del tessuto imprenditoriale e dalla tradizionale inesperienza dei privati per portare avanti interventi in forma associata.
La Regione, pertanto, con le disposizioni regolamentari e con le forme di incentivo messe in atto intende premiare le iniziative progettuali semplici o più complesse a condizione che siano coerenti, organiche e funzionali. La programmazione del distretto è l’opportunità offerta al Comune per promuovere una politica di governo del commercio diffuso attraverso iniziative di riqualificazione e di incentivo che valorizzino e promuovano gli aggregati commerciali naturali, in un’ottica di collaborazione sistematica fra soggetti pubblici (comuni, camere di commercio, ecc.) e privati (operatori e loro associazioni).