Innovazione al tema della crisi è il tema affrontato nell’ambito del talk “Verso la strategia di specializzazione intelligente 2014-2020 – Smart Puglia” che si è tenuto presso l’ex palazzo delle Poste. Relatore d’eccezione Luigi Nicolais, presidente del Centro Nazionale Ricerche (CNR), il quale ha sostenuto che «il Pil crescerà quando si investirà nella ricerca e nell’innovazione, essenziali per far ripartire il Paese, che deve cambiare politica industriale e riempire di conoscenza il proprio prodotto. L’innovazione coinvolge il mondo mettendo nella condizione di essere in competizione in maniera globale. Per questo il governo centrale non deve solo copiare il modello europeo». Sempre secondo Nicolais «l’interazione di saperi positivi è fondamentale per raggiungere obiettivi rilevanti. Per questo abbiamo bisogno di fare massa critica». Ma per il presidente del CNR l’Italia deve innanzitutto «creare un sistema di integrazione tra Università e Cnr, che devono produrre conoscenza per spostare la produttività della stessa conoscenza. Hanno missioni diverse ma devono interagire perché i ricercatori dei due sistemi devono considerarsi alla pari». Soffermandosi sul sistema universitario conferma che in questi anni è stato messo in ginocchio per via di una notevole riduzione dei fondi. Però è ancora «un’istituzione che produce talenti. Se i cervelli sono in fuga significa che trovano comunque un mercato altrove. Quindi seppur in modo indiretto possiamo valutare la nostra Università con accezione positiva».
Presente al talk anche Nazareno Gabrielli, responsabile area innovazione di Banca Etica, che nonostante la congiuntura del momento continua a fare credito. «Nel 2012 abbiamo chiuso il bilancio con un reparto credito di più 13%, mentre il resto del sistema è cresciuto dell’1%. Soprattutto si preoccupa degli effetti non economici dei crediti non erogati. Le ricadute ambientali e sociali sono quelle che determinano l’effettiva erogazione di denaro». Oggi, per Gabrielli l’innovazione nelle istituzioni bancarie sta nel recupero delle origini: «Una struttura intermediaria tra chi ha risparmio e chi ha bisogno di finanziamento, e prende il risparmio per metterlo a disposizione delle idee che hanno bisogno di credito. Se recuperiamo questo elemento ne beneficia il territorio e l’economia reale. Questa è la vera innovazione da realizzare».
La presidente dell’Arti Eva Milella ha, invece, precisato che «l’occasione del festival fa riflettere su quanto la Regione Puglia in questo particolare periodo sia percepita come un’isola felice. Se la crisi riesce a produrre tutta questa energia dobbiamo approfittarne. In seguito all’incontro con i distretti tecnologici l’ARTI ha compreso quanto siano cambiate le esigenze delle aziende che non sono più quelle di otto anni fa. Motivo per cui sarà più attenta alla domanda».
Infine la vicepresidente della Regione Puglia Angela Barbanente ha sottolineato «che occorre superare la visione di tipo settoriale che si ha della innovazione alimentando la politica delle risorse e puntando sull’integrazione come parola chiave»