Gli italiani sono preoccupati della crisi senza rinunciare alle vacanze! E quando poi partono per le ferie a lungo meditate, non tendono al risparmio, anche se tendono ad accorciare la durata dei soggiorni. Sono le prime indicazioni per il turismo nazionale 2010, resi noti da un’indagine commissionata a SWG dalla Regione Veneto ed elaborata dal CISET.
Il momento peggiore della crisi sembra essere superato anche se la ripresa appare lenta e rimane il problema generalizzato del calo dell’occupazione. Per contro si assiste ad un apprezzamento del dollaro sull’euro che prepara condizioni più favorevoli per il turismo anglosassone ed extraeuropeo.
Gli italiani sono i turisti più indecisi d’Europa: il 42,2 per cento di loro non sa che tipo di ferie farà nell’anno in corso. I nostri connazionali sembrano anche essere quelli con meno disponibilità economiche: rispetto ai turisti stranieri le vacanze lunghe sono scelte da un minor numero di persone e solo il 23,8 per cento dichiara di non avere difficoltà di budget per la vacanza nel 2010. Si tratta della percentuale più bassa tra i Paesi europei considerati tradizionalmente forti: basta pensare, ad esempio, che oltre il 40% di austriaci, olandesi e inglesi dichiara di non avere difficoltà. Quasi 3 italiani adulti su 4 hanno fatto una vacanza di almeno 1 notte durante il 2009 e quasi l’80 per cento degli italiani dichiara di voler trascorrere almeno una notte fuori casa per motivi di vacanza entro la prima parte del 2010. La maggioranza degli italiani che ha fatto vacanza nel 2009, ha speso la stessa cifra o addirittura di più rispetto al budget stanziato nel 2008.
Se questa è la realtà, le intenzioni sembrano spesso contraddirla. Gli italiani ad esempio, dichiarano che preferirebbero andare all’estero anche se oltre il 60% delle vacanze/weekend è trascorso nel nostro Paese e le mete più gettonate sono quelle tradizionali considerate “sicure e tranquille” (mare, città d’arte e montagna). Cresce l’interesse per vacanze alternative (tour enogastronomici, turismo verde, soggiorni in campagna, ecc.). Godere della buona tavola è mediamente uno dei piaceri irrinunciabili. Il prezzo condiziona in parte la scelta della destinazione. C’è in ogni caso anche voglia di bello, di arte e di cultura oltre che di cura dell’ambiente e tranquillità.
Il Veneto, di gran lunga prima regione turistica d’Italia, è però al sesto posto dopo Toscana, Emilia Romagna, Sicilia e altre regioni del Sud come vacanza preferita. Chi va in Veneto è fedele al Veneto: il 35,2 degli intervistati risponde: “Sono già stato in Veneto e ci torno perché mi piace”. Dei turisti rimasti in Italia, infine, quelli che hanno scelto il Veneto sono tra coloro che hanno risentito meno della crisi, anche in una prospettiva futura, e hanno mantenuto o aumentato il budget di spesa rispetto al 2008.
I turisti che arrivano in Veneto amano visitare mostre e musei, assistere ad eventi culturali, passeggiare per i mercatini enogastronomici; viaggiano in maniera uniforme per il territorio e vogliono unire il fascino del luogo con i sapori della tavola. Le famiglie necessitano strutture ricettive adatte ai bambini e con spazi per la cura del corpo. Quanto alla spesa, chi viaggia ed arriva in Veneto è oculato e controlla anche ciò che spende durante la vacanza. Meticoloso nella scelta, il turista che si reca in Veneto impiega più tempo ad informarsi, cerca la soluzione ottimale per se e per chi fa la vacanza con lui, è attento alla stagionalità quand’essa comporta una diminuzione dei prezzi in determinati periodi.