Secondo una nuova indagine della Commissione europea pubblicata in vista del 3 dicembre, Giornata europea a favore delle persone con disabilità, i cittadini europei sono convinti del fatto che le persone con disabilità debbano poter partecipare pienamente alla vita della società. L’indagine ha evidenziato che, il 97% degli interpellati ha dichiarato che le persone con disabilità dovrebbero potere andare a scuola, trovare un impiego o entrare in un negozio come chiunque altro. Sette intervistati su dieci ritengono che una migliore accessibilità di beni e servizi potrebbe migliorare sensibilmente la vita di disabili, anziani e altri soggetti, quali i genitori con bambini piccoli. Infine l’84% ritiene che una migliore disponibilità di beni e servizi avrebbe l’effetto di creare maggiori opportunità per l’industria.
Uno degli elementi cardine della strategia globale europea è quello di rendere l’Europa più accessibile per i disabili (IP/10/1505). Inoltre la Commissione europea si sta impegnando, elaborando proposte relative ad un Atto europeo per l’accessibilità da adottare nel 2013. Il sondaggio odierno rileva che l’86% degli europei ritiene che simili soluzioni per migliorare l’accessibilità in tutta Europa dovrebbero consentire alle persone con disabilità di viaggiare, studiare e lavorare in un altro paese dell’UE e il 78% ritiene che con norme comuni le imprese potrebbero operare con più facilità nel mercato unico dell’UE.
La Vicepresidente Viviane Reding, Commissaria UE per la giustizia ha dichiarato: “Ognuno in Europa ha il diritto di partecipare pienamente alla vita della società e i cittadini europei condividono molto chiaramente questo parere,” inoltre la dichiarazione continua con :“Semplificare la vita a tutti è al centro della nostra strategia per un’Europa priva di barriere, per cui intendo presentare una proposta volta ad abbattere le barriere per le persone con disabilità con un Atto europeo per l’accessibilità nel 2013.”
Il 3 dicembre 2012, la Commissione europea annuncerà i vincitori della terza edizione del Premio per le città a misura di disabili, una competizione innovativa tra città europee per promuovere l’accessibilità in contesto urbano delle persone con disabilità. Tra i vincitori di precedenti edizioni figurano Salisburgo in Austria (IP/11/1492) e Avila in Spagna (IP/10/1641).
Si osserva che nell’Unione europea, una persona su sei è affetta da una disabilità, da leggera a grave, mentre più di un terzo dei cittadini oltre i 75 anni sono portatori di disabilità che in qualche misura lo limitano. Queste cifre sono destinate ad aumentare con il progressivo invecchiamento della popolazione dell’UE. Un grosso deficit è che la maggior parte di queste persone troppo spesso non riesce a partecipare pienamente alla vita sociale ed economica a causa di barriere fisiche o di altro tipo, ma anche di discriminazioni.
Da questi dati emerge quanto sia sentito il problema dei disabili a livello europeo, ma non a livello nazionale. Rispetto alle altre nazioni europee, infatti, nulla è stato fatto ad oggi per i disabili da parte di questo nostro governo, se non tassarli.
Bisogna ricordare che anche l’Italia ha firmato la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea e in questa emerge il termine “accessibilità”.
“Accessibilità” significa che i cittadini disabili possono aver accesso, su un piede di parità con gli altri, all’ambiente fisico, ai trasporti, alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione e ad altri servizi e strutture.
Sembrerebbe quasi che si stia parlando di fantascienza, ma nelle altre nazioni l’accessibilità è una vera realtà.
Orazio Buonamico