Oltre 5 milioni di italiani soffrono di osteoporosi: una patologia che nel mondo causa una frattura ogni 3 secondi. Una vera e propria emergenza sanitaria che si diffonde in maniera silente e che va contrastata soprattutto con la prevenzione. In occasione della Giornata mondiale dell’Osteoporosi, sabato 20 ottobre – dalle 9.00 alle 14.00 – l’Asp Catania, avvalendosi del suo Centro per la prevenzione – diagnosi e cura della Osteoporosi, istituito presso l’Unità operativa complessa di Geriatria dell’Ospedale di Giarre, aderirà all’iniziativa “Ospedale Aperto” proposta, come ogni anno, dal Gruppo italiano studio delle malattie del metabolismo osseo (GISMO). «L’iniziativa – sottolinea il Commissario dell’Azienda Gaetano Sirna – si prefigge il duplice scopo di informare la classe medica e di sensibilizzare i cittadini per favorire la giusta attenzione a una malattia che può essere definita sociale. In questa occasione forniremo servizi gratuiti di prevenzione rivolti alle donne: visite, consulenze, conferenze ed esami specialistici».
L’osteoporosi è una patologia sistemica ad eziologia multifattoriale caratterizzata da una ridotta massa ossea, con deterioramento della microarchitettura, che conduce a un’aumentata fragilità, con il conseguente aumento del rischio di frattura anche per microtraumi: «La prima vera arma terapeutica – spiega il direttore dell’U.O.C. di Geriatria del presidio Santo Branca – è rappresentata da un corretto stile di vita: alimentazione equilibrata ed esercizio fisico costante da seguire sin dall’infanzia. È, infatti, nella prima fase della vita (sino ai 20-25 anni) che ogni individuo crea il proprio patrimonio di calcio e l’accrescimento osseo. Nella donna, dopo la menopausa, e nell’uomo dopo la quinta/sesta decade di vita, il patrimonio di calcio va man mano decrescendo con una graduale perdita di massa ossea e aumento della fragilità. Gli aspetti più devastanti della malattia – continua Branca – sono rappresentati dagli eventi fratturativi che dopo i sessant’anni colpiscono soprattutto i soggetti di sesso femminile. Sebbene le fratture del radio (fratture di Colles) possono intervenire nella fase del climaterio, gli eventi più temuti sono quelli che interessano il femore (in Italia circa 90mila l’anno) e i corpi vertebrali (250mila ogni anno): una donna su quattro e un uomo su otto ne sono colpiti dopo i 60 anni».
Le conseguenze si fanno sempre più drammatiche con l’aumentare dell’età: negli ultrasettantenni un paziente su cinque muore entro un anno dalla frattura femorale, il 50% rimane disabile con conseguente grave compromissione dell’autonomia e della qualità della vita; solo il 30% ripristina la propria autosufficienza. «Se si considera che dai dati demografici del 2011 emerge che l’Italia, subito dopo la Germania, è la nazione con il maggior percentuale di anziani (20.3%) in Europa – conclude Sirna – si può comprendere come una corretta prevenzione possa essere l’arma più idonea a combattere questa malattia sociale».
L’Asp Catania, sensibile alle particolari esigenze della popolazione, ha istituito un Servizio, altamente qualificato, presso la Geriatria dell’Ospedale di Giarre, che oramai opera da diversi anni con piena soddisfazione dei medici di Base e degli utenti, dotato delle più moderne tecnologie.