La società europea è cresciuta ed è diventata più ricca, ma nello stesso tempo ha creato un aumento dei rifiuti.
Ogni anno l’Unione Europea produce tre miliardi di tonnellate di rifiuti, di cui circa novanta milioni sono pericolosi. Ciò equivale a circa sei tonnellate di rifiuti prodotte per ogni uomo, donna e bambino, secondo le statistiche Eurostat. E’ chiaro che il trattamento e lo smaltimento di tutto questo materiale senza danneggiare l’ambiente, diventa una delle grandi preoccupazioni per tutta l’Europa.
Tra il 1990 e il 1995, la quantità di rifiuti prodotti in Europa è aumentata del 10%, secondo l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE). La maggior parte di ciò che buttiamo, o viene bruciato negli inceneritori, o è smaltito nelle discariche (67%), ma entrambi questi metodi arrecano danni all’ambiente. La messa in discarica non solo occupa più spazio e più terra preziosa ma causa anche l’inquinamento dell’aria, dell’acqua e del suolo, riversano anidride carbonica (CO2) e metano (CH4) in atmosfera e prodotti chimici e pesticidi nel terreno e nelle acque sotterranee. Questo, a sua volta, è nocivo per la salute umana, per le piante e per gli animali.
Entro il 2020, le stime dell’OCSE, indicano che la produzione di rifiuti potrebbe aumentare del 45% rispetto a quella del 1995. E’ chiaro che dobbiamo invertire questa tendenza, se vogliamo evitare di essere sommersi dalla spazzatura. Il futuro non è del tutto oscuro, infatti, il Sesto Programma Comunitario di Azione per l’Ambiente individua la prevenzione e la gestione dei rifiuti come una delle quattro priorità.
L’obiettivo primario è quello di svincolare la produzione di rifiuti dall’attività economica, in modo che la crescita dell’UE non potrà più portare a un aumento dei rifiuti, e ci sono segnali che questo sta cominciando ad accadere: in Germania e nei Paesi Bassi, ad esempio, la produzione di rifiuti urbani è decresciuta durante gli anni novanta.
L’UE mira a una riduzione efficace della quantità di rifiuti generati, attraverso iniziative di prevenzione dei rifiuti, un migliore utilizzo delle risorse, e incoraggiando il passaggio a modelli di consumo più sostenibili.
L’approccio dell’Unione Europea alla gestione dei rifiuti si basa su tre principi tra cui la prevenzione dei rifiuti, il riciclaggio e il riutilizzo, e infine il migliorare lo smaltimento finale e il monitoraggio.
La prevenzione dei rifiuti è un fattore chiave in qualsiasi strategia di gestione dei rifiuti e ovviamente se saremo in grado di ridurre la quantità di rifiuti generati in primo luogo, e ridurre la sua pericolosità riducendo la presenza di sostanze pericolose nei prodotti, lo smaltimento diverrà più semplice. La prevenzione dei rifiuti è strettamente connessa con il miglioramento dei metodi di fabbricazione e di conseguenza con l’influenzare i consumatori a chiedere prodotti più ecologici e meno imballaggi.
Nel caso in cui i rifiuti non possono essere evitati, poiché molti dei materiali possibili devono essere recuperati, si deve ricorrere al riciclaggio e riuso. La Commissione Europea ha definito dei flussi di rifiuti speciali e diversi per l’attenzione prioritaria, con l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale complessivo, e ciò include i rifiuti d’imballaggio, la rottamazione di veicoli fuori uso, batterie, rifiuti elettrici ed elettronici. Le Direttive europee ormai impongono agli Stati membri di introdurre una normativa sulla raccolta dei rifiuti, il riutilizzo, il riciclaggio e lo smaltimento di questi flussi di rifiuti. Diversi Paesi dell’UE riescono a riciclare oltre il 50% dei rifiuti d’imballaggio.
Si parla, infine, di migliorare lo smaltimento finale e il monitoraggio dei rifiuti, quando questi non possono essere riciclati o riutilizzati e devono essere inceneriti in modo sicuro, e la discarica deve essere utilizzata solo come ultima risorsa. Entrambi questi metodi richiedono un attento monitoraggio a causa del loro potenziale di causare gravi danni ambientali. L’UE ha recentemente approvato una Direttiva che stabilisce linee guida rigorose per la gestione delle discariche. Essa vieta alcuni tipi di rifiuti, quali pneumatici usati, e stabilisce obiettivi di riduzione delle quantità di rifiuti biodegradabili. Un’altra recente Direttiva stabilisce limiti più difficili sui livelli delle emissioni degli inceneritori. L’Unione Europea vuole anche ridurre le emissioni di diossine e gas acidi come gli ossidi di azoto (NOx), biossido di zolfo (SO2) e acido cloridrico (HCI), che può essere dannosa per la salute umana.
Bisogna ricordarsi che nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma …..anche i rifiuti!
di Orazio Buonamico