Dai 25 ai 30mila euro, con un anticipo già versato all\’atto di adesione di 5mila euro. E’ questa la cifra che alcuni studenti iscritti nelle Facoltà di Medicina e Chirurgia e \"\"Odontoiatria e Protesi Dentaria di Napoli, Foggia e Verona, avrebbero pagato pur di superare i test di accesso. Dopo mesi di accurate indagini, appostamenti, pedinamenti e riprese video-fotografiche, l\’organizzazione criminale, secondo gli inquirenti operativa già da tempo, è stata scoperta da militari della Guardia di Finanza di Bari, Nucleo di polizia tributaria, coordinata dalla Procura della Repubblica del capoluogo pugliese. Venerdì i militari hanno fatto irruzione in una abitazione di Altamura dove erano pronte a partire le mail con le risposte ai test.

Oggi le Fiamme Gialle, nel corso di una conferenza stampa, hanno chiarito alcuni aspetti dell\’operazione già anticipata nei giorni scorsi da alcuni quotidiani. Con il passare degli anni le tecniche della truffa sono state affinate, passando dall\’aiuto per mezzo di tutor al sostegno via sms per arrivare fino a quello via Internet.
Sono stati gli stessi finanzieri, che due anni fa scoprirono l\’organizzazione diretta dal professor Marcantonio Pollice a Bari, ad approfondire alcuni elementi investigativi, apparentemente marginali, risalendo così a un\’organizzazione parallela. Non si esclude, e a questo serviranno gli approfondimenti investigativi, che siano coinvolte altre città universitarie, nonostante le iniziative antifrode adottate quest\’anno da alcuni atenei (disturbatori di frequenze e metal detector) all\’indomani dela scoperta della truffa del 2007.
Le indagini si stanno concentrando soprattutto su Napoli e sul possibile coinvolgimento di alcuni funzionari dell\’Università partenopea dove l\’associazione criminale barese ha fatto sostenere i test ai propri candidati. Il reclutamento degli studenti, gestito principalmente da un parente del capo dell\’organizzazione, rappresentante di prodotti per l\’ortodonzia, ha interessato per lo più figli e parenti di medici odontoiatri e odontotecnici: un dato costante, visti i fatti del 2007. Ci sarebbero 25 indagati. Tra di loro anche Francesco Miglionico, odontotecnico, assessore alle attività produttive del Comune di Altamura.
E\’ nella sua abitazione che i finanzieri hanno trovato quella che ritengono la centrale operativa per lo smistamento delle mail con le risposte ai test preparate da alcuni esperti. Il figlio era tra i candidati nelle prove di una Facoltà di Odontoiatria. Una volta avvicinati, i potenziali concorrenti e candidati venivano dapprima rassicurati sull\’efficienza e l\’affidabilità dell\’organizzazione garantite dall\’esperienza pluriennale, poi istruiti sulle modalità tecniche per affrontare la prova di ammissione.
L\’offerta comprendeva la fornitura di un palmare, modello Htc, configurato per la connessione ad un account di posta elettronica su cui ogni candidato avrebbe ricevuto le risposte a 80 domande ministeriali. Per evitare inconvenienti dell\’ultim\’ora erano state effettuate ordinate delle prove tecniche attraverso l\’invio di messaggi sui propri indirizzi di posta elettronica.
Gli altri accorgimenti per i candidati erano quelli di nascondere il palmare mediante fasce elastiche o nastri adesivi da applicare intorno alle cosce. Oppure si provvedeva a cancellare i contenuti delle webmail in uscita e in entrata così da non lasciare traccia sulla rete, e infine ad attivare all\’ultim\’ora una scheda Sim, meglio se intestata a una terza persona, da utilizzare nel palmare per il collegamento internet. Anche i contatti telefonici tra i diversi presunti componenti dell\’organizzazione nei giorni delle prove d\’esame sono stati gestiti con l\’attivazione di nuove schede.
Tutti stratagemmi che comunque non sono bastati a sottrarsi alle verifiche della Guardia di Finanza che, dopo aver pedinato per giorni alcuni personaggi, è riuscita a individuare ad Altamura la \’sala operativa\’. Venerdì, mentre stavano per terminare le prove di accesso di Odontoiatria, i militari del Nucleo di Polizia tributaria sono entrati nell\’abitazione di Miglionico, scoprendo un vero e proprio centro di elaborazione dati dove sei persone, coordinate da un tecnico dipendente dell\’Università, erano intente con l\’ausilio di 5 computer, tutti collegati in rete, ad elaborare il questionario del Ministero, nel frattempo ricevuto via mail tramite scansione/foto dei singoli fogli-domanda e alla conseguente trasmissione delle risposte sugli indirizzi di posta elettronica.

(da Capitanata.it – fonte Adnkronos)

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