Commercio e credito: un binomio non facile, soprattutto oggi. Un binomio che però a livello locale ha trovato una risposta. Confesercenti provinciale Varese e Banca di Credito Cooperativo di Busto Garolfo e Buguggiate hanno dimostrato che, quando si fa rete e si è disponibili all’ascolto, le soluzioni possono essere trovate e sono «soluzioni magari non innovative, ma sartoriali, ovvero tagliate su misura per le esigenze di un territorio». Nelle parole di Luca Barni, direttore generale della Bcc, la sintesi di quanto emerso stamattina dal convegno “Commercio e credito. Domanda e risposta” organizzato da Confesercenti a Varese. Un appuntamento voluto per continuare il percorso avviato dalla Bcc e dall’associazione di categoria alcuni mesi fa.
«Nel parlare di credito alle imprese ci si imbatte in una serie di affermazioni diffuse che non trovano riscontro nell’azione del sistema bancario -ha premesso Barni-. Per esempio, il fatto che non sarebbero stati riversati sul territorio, alle imprese e alle famiglie, i fondi provenienti dalla Bce. Andando a guardare i livelli degli impieghi delle banche, ci si accorge però che questo è stato fatto. Dalla Banca Centrale Europea sono stati presi quei fondi che le banche non riescono più a raccogliere sul mercato del capitale». Inoltre, «dagli ultimi dati, l’80% circa delle richieste di finanziamento che arrivano alle banche viene soddisfatto. È una percentuale inferiore al passato, ma occorre tenere presente la situazione generale di difficoltà che stiamo vivendo, non solo per chi investe ma anche per chi concede credito».
Nonostante queste osservazioni, la situazione generale rimane critica. Come ha precisato Gianni Lucchina, direttore generale di Confesercenti Varese: «Molte piccole realtà hanno già chiuso, altre cercano di sopravvivere. Il commerciante oggi deve fare i conti con il calo dei consumi (3% circa) e con un mercato difficile, giocato su una guerra dei prezzi dove anche un minimo sbalzo negli incassi rischia di condurre a una situazione di emergenza. Un solo dato: quasi la metà delle imprese aperte dal 2007 a oggi non è riuscita reggere». La risposta a questa situazione è arrivata dal basso, seguendo due semplici parole: rete e ascolto. Ha proseguito Lucchina: «Confesercenti Varese e Bcc si sono messe a confronto proponendo un modello di azione per guardare oltre la crisi. Si parla molto di fare rete, ma troppo spesso questa parola rimane uno slogan ben lontano dai fatti. Abbiamo voluto metterci insieme, ciascuno nel rispetto e nella responsabilità del proprio ruolo, per trovare una strada». Il metodo è stato quello dell’ascolto. Ovvero, «capire quali sono le reali esigenze delle piccole e medie imprese, di cosa hanno realmente bisogno. E abbiamo scoperto che non si tratta di soluzioni complesse, dovevano essere, semplicemente, proposte nei termini corretti», ha spiegato Barni. Sono nate così le quattro azioni della Bcc: un finanziamento temporaneo agevolato pensato per permettere alle imprese di superare eventuali tensioni di liquidità; un conto corrente dedicato a costo fisso; il servizio POS a commissioni basse con installazione e assistenza gratuite; uno specifico finanziamento per creare il proprio negozio virtuale. E le risposte non hanno tardato ad arrivare. «In poco meno di un mese, abbiamo già avuto più di una decina di richieste», ha concluso Barni.