Parte dalla Puglia il progetto del partito della Rifondazione comunista di trasformazione della pubblica amministrazione. Come? Attraverso un nuovo modello di impiego e di realizzazione dei software, passando da quello con licenza d’uso a pagamento quindi costoso, privato, a codice chiuso, inaccessibile, a quello open source, modificabile, quasi sempre gratuito ed adattabile ad ogni esigenza dell’utilizzatore.
“Una iniziativa – ha spiegato ai giornalisti il segretario regionale del partito, Nicola Fratoianni – concepita per la difesa della libertà, della democrazia e della sicurezza informatica nell’era della comunicazione digitale”.
La Puglia, diventa ancora una volta, il laboratorio per il Prc, e per il capogruppo regionale, Arcangelo Sannicandro, in realtà “un’officina vera e propria per una proposta di legge che contiene le norme per l’adeguamento tecnologico della Pa, anche con l’obiettivo di contenere i costi e sviluppare la crescita dell’economia e dell’occupazione”.
Le ricadute positive in termini di contenimento della spesa sarebbero notevoli: per lo Stato potrebbe esserci di un risparmio di oltre 3 miliardi di euro all’anno; per le amministrazioni locali il risparmio annuo sarebbe di circa 943 milioni di euro, di cui 340 in particolare per le Regioni.
Ai due tecnici del dipartimento della comunicazione ed innovazione del partito nazionale, Sergio Bellucci e regionale, Giuseppe Pellegrino, il compito nel corso della conferenza stampa, di presentare la proposta di legge. “L’iniziativa legislativa – hanno detto – affronta per la prima volta anche il grave problema dell’hardware condizionato all’uso del software ad alto costo economico e sociale”.
Quindi standard formativi aperti, tecnologie comunicative ed informatiche accessibili e fruibili a garanzia del pluralismo informatico e della libertà di scelta nella realizzazione di piattaforme informatiche, hanno spiegato Bellucci e Pellegrino, garantendo altresì le compatibilità e la trasparenza del mercato.
Questa la ricetta di Rifondazione comunista per una pubblica amministrazione ed in particolare una Puglia, all’avanguardia, come area geografica politica, produttiva e lavorativa, anche nel settore della ricerca per la produzione di software e hardware, con un ruolo Euro-Mediterraneo sempre più centrale.
Tutto questo progetto, prevede anche una rete di controllo e per la Puglia potrebbe essere Tecnopolis già in possesso del know how per operare in sinergia con le pubbliche amministrazioni. Il presidente Guido Pasquariello si candida “per questa battaglia di libertà democratica a difesa del mercato”.
“Una trasformazione culturale – ha concluso Sannicandro – che ci auspichiamo abbia ricadute positive a 360 gradi e che abbia anche il consenso degli altri partiti all’interno del Consiglio regionale”
Ufficio Stampa – Consiglio Regionale della Puglia