Arrivano i grossi eventi nei quali l\’Italia è o può essere al centro dell\’attenzione mondiale e, a prescindere dalla Presidenza Berlusconi o meno, lo sport internazionale, in particolare britannico diventa attaccare il nostro paese da un pulpito che, nonostante gli insuccessi continui internazionali continua a pensare di poter dare lezioni al mondo. Un\’economia quella inglese che si basa solo sulla finanza in grado, di produrre carta e titoli. Non in grado di integrarsi in Europa cercando di essere i primi della classe con una sterlina che non vale più nulla. Un Paese che pensa di poter dettare le regole al mondo e all\’Europa esattamente e peggio di quello che abbiamo fatto noi nel corso degli anni, ma a cui piace farsi chiamare superpotenza. Ma superpotenza "de che".
L\’attacco all\’Italia sferrato dal \’\’Guardian" è un insulto all\’intelligenza degli europei e anche degli italiani che ci andranno "appresso". Ha fatto bene Frattini a dire che il tutto:
"E\’ una buffonata, e\’ una sciocchezza". Sarebbe bene che ognuno sapesse guardare in casa propria dove c\’è un Governo (in Inghilterra) che non gode dell\’appoggio del Paese e dove l\’economia è anche peggio della nostra e dove lo Stato è dovuto intervenire direttamente nel capitale delle banche per salvarle dalla bancarotta.
Noi non siamo più bravi, ma una volta tanto diciamo basta a questi professori da strapazzo.