Che la scuola italiana sia in crisi lo diciamo sempre, ce lo facciamo dire dall\’estero e quasi ci compiaciamo, ci lamentiamo che nelle scuole non si lavora abbastanza, che non c\’è più rispetto per l\’istituzione in sè, eccetera, eccetera.
Poi qualcuno ci boccia (scusate se uso ancora questo termine obsoleto) il figlio o la figlia ed ecco che i professori non sono stati giusti, non hanno capito il ragazzo, gli era antipatico, la nostra famiglia è perseguitata, eccetera, eccetera.
Detto questo, siamo autorizzati ad andare a scuola, minacciare i professori, o peggio, i maestri, e perchè no, gli rompiamo anche la testa perchè se lo meritano !
Non mi passa neanche per l\’anticamera del cervello che mio figlio possa non aver studiato per tutto l\’anno, possa aver minacciato o risposto male, sempre per tutto l\’anno ai professori, possa aver bisogno di una "sgridata" (ognuno scelga la forma più consona), possa avere bisogno di essere aiutato a capire, possa aver bisogno di essere "spinto" a studiare.
Non ci passa neanche per l\’anticamera del cervello. Nell\’epoca in cui tutti "arrivano" qualcuno si sia permesso di dire che mio figlio non possa arrivare, anzi che debba ripassare dal via e riprendere da dove aveva cominciato lo scorso anno. Imperdonabile ! Assurdo ! Non si è mai vista una cosa del genere su Disney Channel, dalla De Filippi, da X Factor, dal Grande Fratello. Sono tutti bravi soprattutto i più sballati. E allora mio figlio ? Che l\’ho aiutato tanto con il mio silenzio ad essere più sballato degli altri ?
E\’ stato "bocciato" ?! Assurdo !? Non solo questi si prendono lo stipendio, poi si permettono di "bocciare" un ragazzo !?
Vado a scuola e ci penso io !
Devono essere più o meno questi i pensieri che sono balentati ieri ai genitori di San Severo che hanno picchiato gli insegnati rei di aver fatto il loro dovere.
E allora io credo che di fronte a tutto questo non ci debba essere nessuna pietà e nessuna tolleranza. Massimo della punizione possibile a questi genitori che vengono meno al loro compito laico e cristiano allo stesso tempo e cioè a quello di educatori, e massima solidarietà a chi ha avuto il coraggio di fare il proprio dovere affinchè continui a farlo e domani non dica: "Ma chi me lo ha fatto fare !"
di Michele Dell\’Edera