I lavoratori dell’Amica e le organizzazioni sindacali Fp Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti, Ugl Igiene Ambientale, Fiadel Igiene Ambientale chiedono, nell’interesse di tutti i cittadini, che si faccia definitivamente chiarezza sul futuro dell’azienda, oggi in liquidazione e stato di insolvenza.
Pur in un clima di incertezze e nonostante la carenza di mezzi e attrezzature necessari, i lavoratori hanno continuato a svolgere il servizio, anche con difficoltà e rischi estremi come dimostra l’incidente mortale nel quale ha perso la vita il nostro collega Antonio Di Gennaro.
E’ sempre mancata la necessaria trasparenza e chiarezza da parte del sindaco rispetto alle ipotesi di società mista pubblico-privato. Abbiamo ribadito in un recente incontro la richiesta di poter visionare il piano industriale aziendale. Il primo cittadino di Foggia, confermandone l’esistenza, si è nascosto in una fantomatica autorizzazione necessaria del giudice fallimentare, che non ha nulla a che vedere con atti di indirizzo politico e amministrativo.
Così come da tempo lavoratori e sigle sindacali hanno chiesto, inascoltati, l’individuazione di una figura manageriale competente alla guida dell’azienda.
Oggi queste risposte vanno date, a noi e alla città. Sindaco, quale sarà il futuro dell’Amica? Si procederà alla spacchettamento, regalando ai privati l’attività produttiva e lasciando ai cittadini i costi del servizio pubblico? A chi andrà il profitto derivante dai corrispettivi per i conferimenti di rifiuti dell’intero bacino dell’Ato Fg/3, di cui Foggia è ente capofila?
I lavoratori e le organizzazioni sindacali denunciano la miopia di questa amministrazione comunale che non ha mai provveduto ad effettuare investimenti necessari per ottenere i ricavi sperati. Perché non sono mai state messe in atto le procedure per l’utilizzo e l’agibilità della discarica di servizio soccorso?
Si è invece proseguito con uno sperpero di denaro noleggiando attrezzature, affidando a terzi lavorazioni presso impianti e discariche, lasciando ai privati il lavaggio degli automezzi. Caro sindaco, così facendo non è forse diventata già una società pubblico-privata, l’Amica?
Lavoratori e sindacati sono convinti che il servizio pubblico costituisce garanzia a tutela della legalità e della salute. E che l’ingresso di privati possa aprire la strada a infiltrazioni di organizzazioni criminali da sempre interessate al business dei rifiuti.
In conclusione denunciamo anche il disinteresse delle forze politiche presenti a Palazzo di Città, atteso che le stesse sono state invitate ad attivarsi per la convocazione di una seduta monotematica del consiglio comunale nel corso della quale discutere del futuro Amica Spa.
Chiediamo con forza che si avvii un’operazione trasparenza, che vengano finalmente forniti alla città e a noi gli atti prodotti dall’amministrazione comunale, in modo da fare finalmente chiarezza sul futuro dei dipendenti e della società, e per costruire un tavolo di concertazione che porti a soluzioni condivise nell’interesse di tutti i cittadini e dei lavoratori.
A sostegno delle proprie ragioni lavoratori e sindacati hanno indetto una giornata di sciopero per il 16 gennaio; saranno inoltre organizzati presidi e volantinaggi per informare e sensibilizzare l’opinione pubblica.
(comunicato sigle sindacali)