Atomi, come dinamica e “concreta” vitalità della materia stessa. Atomi, come scrigni ricolmi di energica creatività, per dar corpo a versi che sanno di prosa. Atomi, come superamento odierno, sintetico ed intimamente esplosivo all’ermetico e complesso essenzialismo visionario ungarettiano.
Atomi – Ed. Gelsorosso, 2011 é la nuova raccolta di poesie di Bartolomeo Smaldone, che già nel suo incipit, dalle “Lezioni americane” di Italo Calvino, delinea l’approccio moderno a una quotidianità della poesia, che si fa sentire concreto, voce narrante e interfaccia poliedrico di una muta bellezza.
Smaldone è nato e vive ad Altamura, nel cuore della Murgia pugliese, terra di fragranza, di cultura e di tradizioni, nonché di vescovi, di arcaiche grotte-cattedrali e di singolari tracce di dinosauri. E’ alla sua terza fatica letteraria e con quest’ultima ha appena vinto il Premio Nazionale di Arti Letterarie 2011, consegnatogli nella cornice della Galleria d’Arte Moderna di Torino.
Un insieme di componimenti che non fotografano solo stati d’animo, ma tendono ad evolversi come sceneggiatura di “orizzonti fiduciosi”. Un cesto di frutti da assaporare con intensità e certosina ricerca dell’aspro più fine, celato e nascosto nella dolcezza di ogni prima lettura. 44 poesie strette dall’abbraccio grafico di una raffinata veste editoriale, che é essa stessa poesia.
Fa piacere, nel leggerlo e rileggerlo, sfogliare questo libro con delicatezza. Tenerlo tra le mani con rispetto. Apprezzarne eleganza, stile e colore. Farsi avvolgere dal profumo della carta, che diventa sapore impalpabile d’umori mediterranei.
Filari, Ginestra, Calanchi, Scilla e Genesi, e poi ancora Les amants, Le campane della cattedrale, Il punto orizzontale, Meridionale, lo stesso Atomi o l’omaggio Ad Alda Merini, sono alcuni dei prismi di Bartolomeo Smaldone, in cui il “metro” si scompone e la composizione nel verso pratica una scissione: per dar corpo e spazio a riverberi felicemente proiettati verso “l’altro” che aiuta a conoscere “se stesso”. La ricerca, per molti altri versi, di riflettere quella percezione ideologica della realtà molto cara a Pier paolo Pasolini. Una delle Muse contemporanee del nostro autore.
Una sorta di cantata, questa volta in rima più o meno baciata, anche con la filastrocca metaforica di Ginestre, Origani, Rosmarini, Mirti, Caprifogli, Trabaccoli, Querce, Gelsomini e della neonata Cardi: le collane Gelsorosso Edizioni di un progetto editoriale Mediterraneo, che con pervicacia e caparbietà vuole farsi “macchia” diffusa di cultura, tradizioni e identità marcatamente meridiane.