“Ora che l’UE ha promosso l’alta velocità e capacità sull’asse Bari-Napoli, la Regione deve portare a compimento il progetto del Porto della Capitanata per scongiurare il rischio che la provincia di Foggia continui ad essere scavalcata dalle direttrici dello sviluppo”. Michele Bordo, deputato del Partito Democratico, esprime “piena soddisfazione” per la decisione della Commissione europea di dare un “forte e positivo impulso, politico e finanziario, ad un’opera avviata dal Governo Prodi e colpevolmente accantonata dal centrodestra”.
Uno degli effetti virtuosi di questo rilancio è la rivitalizzazione delle previsioni del Piano Regionale dei Trasporti 2009-2013, che individua nel Porto Alti fondali di Manfredonia “lo scalo migliore per l’attivazione di collegamenti stabili e frequenti con l’Alto Adriatico – continua Bordo – e uno degli snodi di maggiore pregio per la logistica integrata ferro-mare” nel contesto del Corridoio VIII per la connessione con i Balcani.
“Nella pianificazione strategica di Area Vasta sono state individuate le opere necessarie a collegare in rete l’area portuale con le zone produttive di Foggia-Incoronata, San Severo e Cerignola: circa 37 milioni di investimenti in infrastrutture capaci di proiettare l’intero sistema della logistica provinciale nel contesto mediterraneo, a tutto vantaggio anche dello sviluppo territoriale”.
La decisione dell’UE, inoltre, restituisce piena attualità al progetto dell’Autorità portuale del Levante – costituita dai porti di Bari, Barletta, Manfredonia e Monopoli – “a cui lo scalo sipontino non ha potuto aderire, nonostante il parere favorevole delle amministrazioni comunale, provinciale e regionale, a causa dell’errata scelta del Governo di mantenere in vita l’ormai agonizzante Autorità portuale manfredoniana”.
“La Capitanata ha diritto ad essere parte attiva nel processo di materializzazione della visione politica, economica e sociale da cui scaturisce il Corridoio europeo VIII – conclude Michele Bordo – e la Regione Puglia, di concerto con il sistema istituzionale ed economico locale, deve essere motore attivo di questa aspirazione”.