Il costruttore molisano Dr Motor che fa capo all’ex pilota di vetture di gran turismo Massimo Di Risio ha portato a casa un bel risultato riuscendo ad aggiudicarsi lo stabilimento produttivo Fiat di Termini Imerese (PA) che realizzerà fino al 31 dicembre 2011 la Lancia Ypsilon 3 porte.
Il Ministero dello Sviluppo Economico aveva da febbraio 2011 iniziato la ricerca di nuovi player che dovevano rilevare lo stabilimento realizzato nel 1970 tra Palermo e Cefalù, attraverso l’advisor Invitalia.
Sembrava quasi fatta per la De Tomaso della famiglia Rossignolo invece ha vinto il costruttore molisano.
Dr Motor Company ha sede a Macchia di Isernia in Molise ed esiste dal 2006; importa automobili dalla casa automobilistica cinese Chery .
La Dr delle ultimi fasi dell’assemblaggio e di una revisione generale dell’autovettura migliorando soprattutto le rifiniture interne, la verniciatura della carrozzeria e l’elettronica (di origine Bosch); il tutto avviene presso il sito produttivo di Macchia di Isernia.
La gamma Dr ha visto prima il lancio del SUV Dr5 (autovettura derivante dalla Chery Tiggo ma con calandra diversa) per passare alla citycar Dr1, (venduta in Cina col nome Riich M1) per proseguire con la piccola monovolume Dr2 (venduta in Cina come Chery A1). Seguiranno altri modelli nei prossimi anni sempre della medesima origine asiatica.
Le Dr sono equipaggiate con motori benzina della famiglia Acteco (sono propulsori progettati dall’austriaca AVL e prodotti dalla divisione motoristica della Chery definita appunto Acteco) e con il 1.9 diesel Multijet progettato e prodotto da Fiat Powertrain Technologies.
La commercializzazione di queste vetture iniziò presso gli ipermercati del Gruppo Finiper per continuare presso concessionarie ufficiali DR sparse in tutto il territorio nazionale che dal 2006 ad oggi sono state attivate, oltre a numerosi centri di assistenza post-vendita.
Oltre alla Dr Motor sono state selezionate anche la Lima Group ( che si occupa di protesi sanitarie) e la Biogen (energetico e biomasse) per rilevare l’ex stabilimento Fiat. Queste tre aziende investiranno 341 milioni di euro, ottenendo agevolazioni pubbliche per l’investimento pari a 67 milioni di euro ( oltre ad altre agevolazioni regionali su occupazione e formazione) per impiegare a regime circa 1.500 addetti su 1.700 presenti oggi.
A Termini Imerese ci sarà anche la Medstudios (produzione tv) e la Newcoop (piattaforme di logistica per la GDO), ed investiranno 20 milioni di euro per occupare circa 150 addetti.
Tutta questa operazione pone però degli interrogativi seri per il player del settore automotive che ha battuto la concorrente De Tomaso per aggiudicarsi lo stabilimento siciliano.
Il piano industriale della DR Motor per Termini Imerese prevede sulla carta uno sviluppo graduale, a partire dal 2012, del livello produttivo e di quello occupazionale. Nel 2014, dopo il consolidamento del mercato italiano, è previsto l’approdo sui mercati esteri. A pieno regime, nel 2016, è prevista la costruzione di 60mila automobili l’anno e il riassorbimento di 1.300 degli attuali 1.700 dipendenti.
Gli investimenti previsti a breve e medio termine ammontano a 125 milioni di euro suddivisi tra investimenti strutturali, ricerca tecnologica, sviluppo dei modelli e formazione.
Analizzando i dati Unrae emerge che il brand Dr nel primo semestre 2011 ha venduto in Italia solo 1.936 vetture con una quota di mercato dello 0,19%, mentre nel primo semestre 2010 aveva commercializzato 2.608 vetture con una quota di mercato dello 0,22%.
Nessun modello della Dr Motor rientra tra le prime 50 vetture vendute in Italia né tantomeno nella classifica delle prime 20 vetture equipaggiate con motore diesel nel primo semestre 2011.
Il mese di agosto 2011 ha visto la immatricolazione di 131 Dr rispetto alle 113 del mese di agosto 2010 con un incremento del +15,93%. Ma se andiamo a confrontare i dati di vendita dei primi otto mesi del 2011 emerge una immatricolazione completa di 2.326 unità rispetto alle 3.177 del 2010 con un -25,38% su base annua.
Con un mercato italiano ed europeo che si prospetta in calo per il 2012 e in leggera ripresa per gli anni successivi come sarà possibile arrivare al 2016 con una produzione effettiva di 60mila vetture all’anno per il brand Dr? Non è troppo ottimistico l’obiettivo?
Perché la Dr riuscirebbe dove Fiat non è riuscita ? Va ricordato che la Fiat lascia Termini Imerese per queste ragioni:
1) l’insediamento era soprattutto anti-economico: produrre un veicolo in Sicilia costava alla Fiat circa 1.000 euro in più rispetto agli altri impianti;
2) l’indotto è presente in misura ridotta, significa che la maggior parte dei componenti arriva a Termini Imerese dalle altre fabbriche del Paese con grande dispendio di risorse;
3) le dimensioni del sito appesantiscono la situazione: la taglia è ridotta e la produzione limitata. Il colpo di grazia è arrivato dalla crisi economica che ha dimezzato le vetture assemblate: 50-60mila rispetto a una capacità effettiva di 100-120mila unità ;
4) a tutto ciò si sommano le lungaggini e le responsabilità degli enti locali che, per un motivo o per l’altro, hanno sempre ritardato gli investimenti per potenziare le infrastrutture e agevolare la presenza in loco di aziende della componentistica fin dal 1969, anno di costruzione dello stabilimento.
A questi interrogativi sicuramente avremo risposte nei prossimi mesi ed anni e l’auspicio è che ci sia un rilancio vero per tutta l’area; non possiamo però non porre degli interrogativi legittimi.
Chi si aspettava che la Dr rilevava Termini Imerese dopo che il 23/12/2009 dichiarò che non era interessata all’acquisizione del polo produttivo con un comunicato estremamente categorico ?
La nota era la seguente: “La DR Automobili non è assolutamente interessata a rilevare lo stabilimento produttivo di Termini Imerese e dichiara ufficialmente la propria estraneità a trattative e concertazioni di qualsiasi genere. L’attuale modello produttivo della DR ed i piani di sviluppo di medio e lungo termine non sono assolutamente conciliabili con un’ipotesi di acquisto di un sito come quello siciliano. L’unico sito produttivo della DR è quello di Macchia d’Isernia e l’unico canale di distribuzione dei prodotti DR è rappresentato dal network italiano, ad oggi composto da 58 dealers.
Altresì la DR smentisce categoricamente di aver ricevuto offerte di contributi da parte della Regione Sicilia finalizzati ad incentivare l’eventuale acquisizione. Il management della DR, contattato da alcuni rappresentati della Regione Sicilia, ha ribadito a chiare lettere di non aver alcun interesse sullo stabilimento di Termini Imerese. “
La sfida quindi si presenta estremamente ambiziosa, la strada però non è certo agevole e certi obiettivi che sono stati presentati con forse eccessivo ottimismo saranno rispettati? Noi vi terremo aggiornati.
di Michele Antonucci