Il quartiere San Paolo di Bari ha da oggi una struttura d’eccellenza capace di rispondere in modo innovativo e completo ai bisogni socio-educativi e assistenziali dell’intera comunità locale.
È stato inaugurato questa mattina il nuovo Centro sociale polifunzionale della Fondazione Giovanni Paolo II, un complesso in grado di erogare servizi agli oltre 1.500 utenti della Fondazione: minori, anziani, adulti, migranti e famiglie della comunità.
A due anni dall’avvio della costruzione, il presidente e il segretario generale della Fondazione Giovanni Paolo II Onlus, Monsignor Nicola Bonerba e Gianni Vessia, i segretari generali della Fondazione Vodafone Italia e della Fondazione Dioguardi, Ida Linzalone e Gianfranco Dioguardi, il sindaco del Comune di Bari Michele Emiliano e l’assessore al Welfare Ludovico Abbaticchio, hanno ufficialmente inaugurato la struttura, alla presenza di Monsignor Francesco Cacucci, arcivescovo della Diocesi Bari –Bitonto. È intervenuto anche il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, che ha voluto, con una video lettera, porgere i suoi auguri alla Fondazione.
Il centro è stato realizzato grazie a un intervento congiunto di forze e sinergie sia pubbliche che private: nel 2007, in seguito ad un accordo tra Comune di Bari, Arcidiocesi di Bari – Bitonto e Fondazione Giovanni Paolo II Onlus, la Fondazione ha donato al Comune di Bari il suolo di sua proprietà, mentre l’Arcidiocesi ha fatto realizzare a proprie spese il progetto del nuovo centro. Il Comune di Bari, utilizzando fondi del POR Puglia 2000 – 2006 – per un valore di 3,8 milioni di euro – e fondi propri per circa 500.00 euro ha costruito la struttura, affidandone la gestione per 60 anni alla Fondazione. La struttura è stata arricchita grazie al contributo della Fondazione Vodafone Italia – che ha fornito, per un valore di oltre 90 mila euro, le attrezzature per il Microcinema del centro multimediale – e dell’azienda IKEA che ha contribuito all’allestimento degli arredi nelle diverse sale della struttura.
Il centro, che sorge in via Marche su una superficie di oltre 3.000 mq, dispone di una hall per l’accoglienza degli ospiti, di aule didattiche, di informatica e musicali, di uffici e infermeria, di attrezzature sportive con campi di calcetto, pallavolo e bocce. È dotata inoltre di più di 1500 mq adibiti a spazi verdi, di un’area parcheggio e di una terrazza arredata per la socialità e il tempo libero. Un impianto fotovoltaico posizionato sul tetto del centro consentirà la produzione dell’energia elettrica necessaria al centro.
Fiore all’occhiello della struttura è il centro multimediale per 140 posti, attrezzato per realizzare videoconferenze e dotato di apparecchiature per la proiezione di film in full digital e in 3D. il centro multimediale inoltre fa parte del circuito Microcinema, un network di oltre 200 sale che consente la proiezione di film in prima visione e di spettacoli in diretta con i principali teatri italiani ed europei.
«L’intervento della Fondazione Vodafone Italia – ha affermato Ida Linzalone, segretario generale della Fondazione Vodafone Italia – ha risposto al bisogno di restituire una dimensione sociale alla comunità, soddisfando le esigenze delle diverse componenti e fasce di età della popolazione locale, dagli anziani ai giovani. Per noi esser presenti qui vuol dire ribadire la nostra vicinanza, come Fondazione e come impresa, al territorio perché contribuire concretamente in azioni volte a lenire il disagio sociale vuol dire partecipare alla realizzazione di una società più equilibrata, in cui e’ meglio vivere e nella quale è meglio lavorare. Questo e’ un progetto complesso, che racconta concretamente cosa significhi welfare mix, con la partecipazione del terzo settore, della pubblica amministrazione, dell’imprenditoria privata, di tutta la cittadinanza attiva».
«Questa giornata – ha dichiarato Monsignor Nicola Bonerba, presidente della Fondazione Giovanni Paolo II Onlus – rappresenta una data memorabile per la storia della nostra fondazione che, da oltre 20 anni, si impegna a contrastare le situazioni di disagio sociale ancora presenti nel quartiere San Paolo: emarginazione, difficile integrazione e rischio devianza. Grazie al contributo e alla preziosa collaborazione di istituzioni, privati e imprese del territorio da oggi minori, adolescenti, famiglie e anziani potranno usufruire di una serie di servizi all’avanguardia prendendo parte a progetti socio –culturali ed educativi all’interno di una struttura d’eccellenza».