Le fonti di energia rinnovabile e il comparto che ruota attorno a esse sono stati i temi trattati nel convegno “Rinnovabili 2.0. Dopo gli incentivi, il mercato”, che si è tenuto il 29 marzo, presso la Sala delle Statue di palazzo Rospigliosi Pallavicini a Roma.
Ampio il dibattito e gli argomenti trattati. Tra cui: la mancanza nel nostro Paese di una vera e propria industria legata alle rinnovabili, gli scenari e le prospettive del settore, la sicurezza energetica. E poi aspetti legati alle diverse modalità di finanziamento degli impianti verdi e il loro contesto legislativo.
Dal dibattito è emersa l’inadeguatezza degli incentivi, e l’urgenza di rivedere il ruolo delle fonti verdi nel contesto energetico. Con le rinnovabili che devono essere considerate non sulla base della capacità installata, ma sul loro contributo rispetto alla liberalizzazione del mercato e alla sua indipendenza.
L’iniziativa è stata un momento di confronto e un utile punto di discussione sulla delicata fase del ciclo di vita della produzione di energia da fonti rinnovabili e sulle ricadute industriali e territoriali che questo sviluppo comporta. Urge quindi un rilancio della filiera, affinchè si crei impresa, ricchezza, accettazione sociale e innovazione (vitale per generare nuovi e più elevati livelli di efficienza, capaci di garantire l’abbattimento dei costi).
I lavori hanno contribuito a fare il punto della situazione anche alla luce della recente approvazione del “Decreto Rinnovabili”, considerando che la politica europea ci traguarda verso un mercato unico dell’energia, più indipendente, più economico e più sostenibile.
Di seguito alcune dichiarazioni dei relatori:
Marco Costaguta, Director Bain & Co.:
“La domanda di energia rinnovabile continuerà a crescere in maniera forte anche se lo scenario di crisi economica degli ultimi anni probabilmente genererà una riduzione degli incentivi. La velocità di sviluppo, nel breve, dipenderà dal sistema regolatorio, perché molte tecnologie saranno comunque competitive e sostenibili economicamente, solo al crescere di massa critica ed esperienza. Il sistema dovrebbe orientarsi a favorire lo sviluppo di operatori specializzati e professionali, con ottica non speculativa e di lungo termine. Infine, la velocità di affermazione nel lungo dipenderà dalla possibilità di sviluppare supply chain globali e forniture di componenti da paesi low cost, sostenute da investimenti privati, e dalla capacità di fornire soluzioni integrate e non solo tecnologia”.
Carlo Durante, Consigliere APER:
“Rinnovabili 2.0 perché la logica degli incentivi è vecchia ed è necessario ripensare il ruolo delle fonti alternative all’interno del sistema elettrico: agenti di liberalizzazione e di riassetto degli schemi di generazione e distribuzione elettrica, elementi importanti dell’indipendenza energetica italiana”.
Antonella Battaglini, Potsdam Institute for Climate Impact Research:
“Recenti eventi dimostrano la necessità di ripensare la politica energetica europea e allo stesso tempo fare chiarezza su quali sono i costi del nucleare oggi a confronto con energie rinnovabili. Ormai è chiaro che il sistema elettrico europeo dovrà essere maggiormente rinnovabile. Molti studi dimostrano che è possibile avere anche 100% di elettricità rinnovabile entro il 2050 in tutta Europa ad un prezzo che probabilmente è inferiore a ciò che pagheremmo se continuassimo ad investire in fonti tradizionali. Elemento fondamentale per raggiungere questo obbiettivo è lo sviluppo di una rete elettrica europea, che permetta il trasporto di elettricità su lunghe distanze, da centri di produzione a centri di consumo e stoccaggio. Questa rete deve essere intelligente, smart, e capace di integrare ogni tipo di elettricità prodotta indipendentemente dal luogo, tecnologia o quantità. Questa rete permetterà nei prossimi anni ad ogni consumatore di diventare anche produttore con interessanti benefici economici per i cittadini”.
Adolfo Spaziani, Direttore Generale di Federutility:
“C’è preoccupazione tra gli associati che hanno investito nel settore, basandosi sulle regole uscite lo scorso anno con il terzo conto energia. Se in passato auspicavamo che il settore idrico, disordinato e privo di regolazione, prendesse a modello quello dell’energia, ora il timore è che stia avvenendo l’inverso. Ciò non significa che non fosse necessario un intervento per rendere compatibili gli incentivi con la capacità economica di chi li finanzia, ma ci auguriamo un correttivo che non susciti timori negli investitori. Parlando di rinnovabili, poi, andrebbe posta la dovuta attenzione sui rifacimenti degli impianti idroelettrici, che garantiscono la produzione più abbondante”.
Mauro Fumagalli, Banca Popolare di Milano – Area Marketing Operativo – Energie Rinnovabili:
“In merito all’offerta di finanziamenti della banca a sostegno dello sviluppo delle energie rinnovabili: si tratta di una offerta dedicata ai privati ai condomini ed alle aziende. I finanziamenti coprono fino al cento per cento del fabbisogno. Per quanto riguarda gli aspetti innovativi dal punto di vista della finanza aziendale, la novità non risiede tanto negli strumenti utilizzati per affrontare questi investimenti, tipicamente dei project financing, quanto piuttosto nelle nuove aziende che stanno sviluppandosi nella filiera. E’ sicuramente questo l’aspetto più innovativo cui la banca guarda con estremo interesse auspicando che presto si possa avere chiarezza sul loro futuro”.
Federico Testa, Commissione Attività Produttive, Commercio e Turismo – Camera dei Deputati:
“Le energie rinnovabili sono fondamentali per il nostro futuro energetico: proprio per questo devono essere economicamente sostenibili, sia per quanto riguarda la loro incidenza sui costi di approvvigionamento della collettività, sia per quello che concerne la ricaduta sul tessuto produttivo nazionale. Proprio per questo è importante iniziare una riflessione che, come si propone questo seminario, si riprometta di inserire le energie rinnovabili nel più ampio contesto della strategia energetica nazionale, che il Governo -colpevolmente- non ha ancora proposto, anche al fine di stabilire che non esiste “la soluzione”, ma che vi sono varie leve (efficienza, risparmio, rinnovabili, fonti tradizionale, e soprattutto ricerca) che debbono essere utilizzate se si vuole davvero affrontare realisticamente il problema energetico”.
Maurizio Brancaleoni, Amministratore Delegato AUMA Italiana:
“La geotermia è, tra le fonti rinnovabili primarie, quella maggiormente disponibile. Recenti studi stimano che se si sfruttasse il calore contenuto nei primi 5 km della crosta terrestre, si soddisferebbe per oltre 500.000 volte l’attuale fabbisogno di energia. L’Italia è all’avanguardia in tecnologia ed esperienze, grazie soprattutto ai continui investimenti fatti dall’ENEL negli ultimi decenni e dall’industria italiana che ne ha seguito gli sviluppi. I vantaggi per l’economia sono importanti e lo saranno ancora di più grazie al processo ENEL-AMIS che permette, con l’abbattimento delle emissioni di mercurio e dell’idrogeno solforato, la compatibilità tra geotermia e territorio”.
Eugenio Ferro, Energy Sector Director di MWH:
“Oggi il dibattito economico non può più prescindere da quello energetico. Sono temi ormai intimamente legati, così come lo sono lo sviluppo sostenibile ed un uso più razionale e innovativo delle risorse naturali. In MWH da sempre conduciamo i nostri clienti verso le soluzioni progettuali più sostenibili che si traducono in più efficienza energetica, più fonti rinnovabili, più attenzione agli impatti ambientali. L’innovazione scientifica volta a favorire l’uso di fonti di energia pulita e rinnovabile può essere un elemento propulsore straordinario per l’economia del nostro Paese, ma c’è bisogno di politiche serie e a lungo termine che la supportino e permettano lo sviluppo di questo promettente settore produttivo”.
Paolo Massarini, Presidente EALL Srl – Gruppo ACEA:
“I temi energetici sono oggi all’attenzione del mondo politico ed industriale perché dalla soluzione delle criticità connesse può in parte dipendere il rilancio della nostra economia. Il settore delle rinnovabili, specie dopo gli ultimi eventi internazionali, assume un ruolo primario e all’interno di questo vanno riconsiderati e valorizzati come fonti rinnovabili i rifiuti, i gas prodotti dalle discariche ed i processi di digestione anaerobica. Certezza sugli iter realizzativi, partecipazione degli enti di controllo alla scelta delle migliori soluzioni a tutela dell’ambiente, e rivisitazione dei criteri di assegnazione dei ristori ambientali sono gli strumenti per scongiurare l’effetto nimby che sembra aleggiare sulle nuove iniziative. Si deve inoltre considerare che questi impianti, visti come cerniera fra ciclo dei rifiuti e produzione elettrica, possono dare un contributo al riequilibrio sostenibile del territorio”.
Giovanni Marta, Amministratore Delegato Altevie Technologies:
“Le soluzioni IT per il settore delle utilities, dell’energia ed in generale nell’ambito della sostenibilità hanno assunto un’importanza rilevante nel mercato italiano. Altevie Technologies, azienda leader in Italia nel mercato SAP, Open Text e delle principali tecnologie innovative per le aziende, ha progettato e realizzato attraverso i propri laboratori di “Altevie LAB” soluzioni pensate appositamente per questi settori. I temi principalmente coperti da tali soluzioni spaziano dalle tematiche della pianificazione, analisi e valutazione di informazioni strategiche attraverso semplici dispositivi mobili quali IPad e BlackBerry (Altevie BI4Mobile Solutions), ai servizi a supporto dei propri clienti con utilizzo di modalità tradizionali o innovative quali i social network (Altevie sCRM Solutions) e per finire a sistemi di gestione e condivisione documentale con strumenti di collaborazione e condivisione innovativi e di semplice utilizzo (Altevie EasyDoc Solutions)”.
Fulvio Pastore Alinante, Partner Studio Legale Associato Grande Stevens:
“Nel mondo dell’energia, gli eventi naturali e politici e le conquiste tecniche si susseguono molto rapidamente. Anche le norme sono in costante evoluzione, e i consulenti legali devono interpretarle valorizzando il ruolo degli operatori per sfruttare le migliori opportunità. Noi avvocati dello Studio Grande Stevens abbiamo una lunga esperienza al fianco di imprese di successo su come “allacciare le norme alla rete”: oggi più che mai si devono unire esperienza, flessibilità e innovazione per conseguire gli obiettivi”.
Andrea Fluttero, Segretario della XIII Commissione Territorio, Ambiente, Beni Ambientali – Senato della Repubblica:
“L’Italia ha grande interesse a sviluppare le energie rinnovabili scegliendo quelle maggiormente compatibili con le proprie caratteristiche ambientali, con le possibili filiere industriali nazionali, con le opportunità di integrazione con il settore agricolo e con stabili ricadute occupazionali. Tale scelta deve tener conto di un mix energetico complessivo in grado di dare un costo finale dell’energia in linea con i Paesi competitori europei e deve generare una legislazione stabile tale da incoraggiare investimenti imprenditoriali e non speculativi”.